Lo stesso mi capita per le maratone: l’opacità di certe classifiche; l’indisponibilità a fornire informazioni trasparenti da parte di molti apparati organizzativi; il poco rispetto con cui si tratta i master, che pure consentono di tenere in piedi tutto il carrozzone; l’autoreferenzialità imperante, che permette a taluni (si veda Vercelli e Torino) di autocelebrarsi anche quando le lamentele e le proteste sono talmente diffuse da indurre a un qualche sereno esame critico, non possono certo stimolare sentimenti di apprezzamento.
Almeno in me.
Anche se solo su richiesta, altri organizzatori di maratone si rendono disponibili a fornire informazioni dettagliate sulle classifiche, pur restando tuttavia spesso restii a fornire l’elenco degli iscritti forse perché si desiderano propagare scenari numerici più in linea con il battage pubblicitario, che oggettive elaborazioni statistiche potrebbero invece facilmente smentire.
Domande cui sarebbe bello ricevere, una volta tanto, risposta non fosse altro che per chiarirci le idee e capire se le questioni di principio contino ancora qualcosa oppure trovino unico ricetto in documenti che, di là delle altisonanti intitolazioni, hanno lo stesso valore della carta straccia, sopraffatti come sono dai conti ragionieristici e chissà da cos’altro.
Nell’attesa, sempre più vana, ritorniamo al tema principale riguardante i diversi atteggiamenti che attraversano il mondo organizzativo delle gare su strada.
Sembrerebbe a tutta prima un qualcosa di scontato: non si dice forse, quando si parla d’un acquirente, che il cliente ha sempre ragione?
Anche in questo caso, dipende. C’è cliente e cliente, e quando questi è un master direi piuttosto che egli ha quasi sempre torto, forse per un problema di visibilità. Basta appunto vedere i regolamenti di quasi tutte le grandi manifestazioni nazionali per rendersene conto: solo Roma si ricorda che esistono le singole categorie dei master; Firenze, Venezia e Milano premiano invece, bene che vada, i primi tre master in assoluto e non le singole categoria. E rimando alle specifiche rivisitazioni per tutte le altre argomentazioni che potrebbero portarsi a suffragio di questa relativistica tesi.
In definitiva, non credo d’essere lontano dal vero se affermo che quella del Tricolore sia l’unica maratona d’una certa numerosità che privilegia in ogni suo aspetto il podista comune, quello per intenderci che, quando non esisteva, non aveva ragione d’esistere la Grande mela, e ancor meno si sentiva la necessità di tutti quegli epigoni di casa nostra che maldestramente hanno tentato di maturare a sua immagine e somiglianza.
Ma c’è riguardo anche per le tasche di chi il pettorale lo paga; di chi, per un infortunio, è costretto a differire l’iscrizione all’anno successivo (qui costa € 8,00 ciò che in altri lidi costa € 23,00) e non ci sono poi commissioni (sempre più usuali e per nulla necessari) che si è costretti a versare a ditte private.
Per chi generalmente è un pulcino la cui stessa chioccia (leggasi, FIDAL) tenta di spennacchiare sin da quando muove i primi passi, è un po’ come trovarsi in un mondo inusuale, che si vorrebbe veder ricreato anche in altre maratone.
Poiché però la perfezione non è di questo mondo, non mancano di sicuro evidenti spazi di manovra per migliorare ancor più le cose.
Questo lo ritengo un punto delicato: in una maratona così partecipata non si può consentire l’accesso a chi aiuta taluni, fungendo da personale cavaliere servente, e nel contempo può solo arrecare danno e disturbo a tutti gli altri. Tali situazioni andrebbero categoricamente evitate, e non benevolmente accettate. Non fosse altro che per una normale forma di sicurezza.
Passando poi ai numeri, grazie ai dati forniti dagli organizzatori si può affermare che gli iscritti sono stati 2.650, di cui 2.303 (86,91%) maschi e 347 (13,09%) rappresentanti il gentil sesso.
Hanno preso il via in 2.462, quindi il 92,91% degli iscritti, e lungo il percorso si sono ritirarti o sono stati squalificati in 76, il 3,09% dei partiti. Hanno così raggiunto il traguardo in 2.386, di cui 309 podiste (pari al 12,95% dei classificati) e 2.077 rappresentanti del sesso forte (pari all’87,05% dei classificati). Rispetto allo scorso anno si riscontra così una diminuzione del 7,27% nel computo di coloro che hanno terminato la prova.
In pratica si sono complessivamente persi per strada il 9,81% dei maschi ed il 10,95% delle signore. Come dire che una volta tanto i maschi hanno tenuto fede all’appellativo loro comunemente assegnato. Sia pure per un solo punto percentuale.
Importante rilevare che in condizioni normali parrebbe che il numero degli arrivati si attesti all’incirca attorno al 90% degli iscritti. Perdite più consistenti si possono avere quando maggiore è il peso degli stranieri; tuttavia, salvo eventi eccezionali, dovuti ad impreviste concomitanze o a condizioni ambientali anomale, la mortalità agonistica, se così possiamo definirla, non dovrebbe quasi mai superare la soglia del 15%. Quando avviene, o c’è stato l’uragano oppure s’è favoleggiato nel computo degli iscritti.

Tra gli assoluti, la maratona ha visto come vincitori l’esordiente Michele Palamini (Gruppo alpinistico vertovese), che ha fatto segnare un beneaugurante 2:17:03, e, nel settore femminile, Eliana Patelli (Atletica Valle Brembana) che con un discreto 2:39:39 ha avuto ragione allo sprint di Laura Giordano (Atletica Silca Conegliano).
Buoni risultati anche nei master che, come al solito, tratteggeremo per il tramite dei risultati di maggior rilievo.
La prestazione più sorprendente è quella della amatoriale Bianca Andreoli (Atl. Montanari Gruzza) che, pur poco avvezza a frequentare le lunghe distanze, s’è imposta nella sua categoria con un inaspettato 2:58:48, che costituisce ampiamente il suo nuovo primato personale.
Di pregevole fattura il 2:41:59, con cui Giovanni Maria Ramponi (Atl. 99 Vittuone) ha regolato i i coetanei della MM50, ed il 2:56:18 che ha permesso a Piero Fiordi (Amici dello sport Briosco MI) di maramaldeggiare tra gli MM60. In entrambi i casi si tratta del secondo tempo stagionale di categoria. Buono anche il crono di 3:13:25 fatto registrare dal redivivo Hermann Schaiter (Südtiroler Laufverein BZ) che s’è imposto di misura nella categoria MM65.
Nel settore femminile di buona levatura le prestazioni di Simona Rossi (Podistica Correggio), che ha primeggiato nella categoria MF40 con il primato personale di 2:56:37; di Marzia Ottaviani (G. P. Fano corre), vincitrice della categoria MF45 con il record personale di 3:08:43 e di Adriana Degano impostasi nella categoria MF65 con il tempo di 4:18:15.
Più che meritevole d’una citazione Giorgio Poppi (Circ. Ricreativo Cittanova) che, alla tenera età di 82 anni suonati, s’è permesso di realizzare un risultato di tutto rispetto (5:32:39) che lo colloca al quinto posto nella classifica stagionale di categoria.
C’è infine da rilevare che nella categoria MF55 ha tagliato per prima il traguardo la portacolori del C.U.S. Lecce Alessandra Camassa anche se, facendo riferimento al tempo reale, risulterebbe vincitrice Eugenia Ricchetti (Calcestruzzi Corradini), giunta subito dopo all’arrivo. Per non fare torto a nessuna delle due, ho ritenuto di inserire entrambe nel novero delle vincitrici.
Per concludere, ecco la tabella riepilogativa dei vincitori di categoria.
Categoria |
Cognome |
Nome |
Anno |
Società |
Tempo reale |
Assoluti M |
Palamini |
Michele |
1991 |
G. Alpinistico Vertovese |
02:17:03 |
Assoluti F |
Patelli |
Eliana |
1978 |
Atletica Valle Brembana |
02:39:39 |
MM35 |
Verardo |
Marco |
1974 |
Podistica Valtenna |
02:30:33 |
MF35 |
Vrajic |
Marija |
1976 |
CRO |
02:50:59 |
MM40 |
Marogna |
Alberto |
1973 |
Spartacus ASD Marmirolo |
02:30:52 |
MF40 |
Rossi |
Simona |
1973 |
Podistica Correggio |
02:56:37 |
MM45 |
Mazzotta |
Massimo |
1966 |
Cosenza k42 |
02:44:50 |
MF45 |
Ottaviani |
Marzia |
1966 |
G.P. Fano Corre |
03:08:43 |
MM50 |
Ramponi |
Giovanni Maria |
1959 |
Atl. 99 Vittuone |
02:41:59 |
MF50 |
Finini |
Paola Daniela |
1963 |
Latin Marathon Lovers |
03:36:14 |
MM55 |
Bertola |
Piero Giuseppe |
1955 |
Runners Bergamo |
02:53:36 |
MF55 |
Camassa |
Alessandra |
1955 |
C.U.S Lecce |
03:30:25 |
MF55 |
Eugenia |
Ricchetti |
1958 |
Calcestruzzi Corradini |
03:30:08 |
MM60 |
Fiordi |
Piero |
1951 |
Amici Sport Briosco MI |
02:56:18 |
MF60 |
Caiotti |
Egle |
1951 |
Club Città di Castello |
04:08:19 |
MM65 |
Schaiter |
Hermann |
1946 |
Suedtoroler Laufverein BZ |
03:13:25 |
MF65 |
Degano |
Adriana |
1947 |
|
04:18:15 |
MM70 |
Pravisani |
Ezio |
1939 |
Mario Tosi Tarvisio |
03:48:42 |
MF70 |
Simion |
Fiorenza |
1943 |
U. S. Primiero |
05:29:57 |
MM75 |
Vani |
Carlo |
1937 |
Asd Mar. Cavalli Marini |
04:49:52 |
MM80 |
Poppi |
Giorgio |
1931 |
Circ. Ricreativo Cittanova |
05:32:39 |
TM |
Mariani |
Alberto |
1980 |
Avis Seregno |
02:37:49 |
TF |
Andreoli |
Bianca |
1985 |
Atl. Montanari Gruzza |
02:58:48 |