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AA maratoan di reggio 2013 bcA parte una discreta moltitudine di ossa sparse in eccesso in tutto il corpo, anch’io sono fatto di carne e inevitabilmente soffro di simpatie ed antipatie le quali, a differenza di quanto si voglia far credere, non nascono mai spontaneamente quanto piuttosto in maniera motivata. Non c’è infatti persona gentile, sincera, educata e trasparente che non m’ispiri un naturale affetto; ed una naturale disaffezione chi, invece, ha un atteggiamento del tutto divergente.
Lo stesso mi capita per le maratone: l’opacità di certe classifiche; l’indisponibilità a fornire informazioni trasparenti da parte di molti apparati organizzativi; il poco rispetto con cui si tratta i master, che pure consentono di tenere in piedi tutto il carrozzone; l’autoreferenzialità imperante, che permette a taluni (si veda Vercelli e Torino) di autocelebrarsi anche quando le lamentele e le proteste sono talmente diffuse da indurre a un qualche sereno esame critico, non possono certo stimolare sentimenti di apprezzamento.
Almeno in me.
AA maratoan di reggio 2013Fortuna vuole che anche la regola più rigida abbia le sue eccezioni e così, all’estremo opposto, ci sono sia pur sporadici esempi di cui poter dare menzione. Primo fra tutti quello offerto dalla ColleMar-athon, manifestazione che non ho potuto frequentare ma di cui ho sempre sentito parlar bene, le cui qualità emergono per il fatto stesso che sia l’unica tra le maratone d’una certa consistenza a rendere volontariamente pubblici elenchi d’iscritti e classifiche, senza fare intervenire strumentali e inutili veli. La trasparenza con cui gli organizzatori della gara marchigiana operano è garanzia d’una correttezza di fondo che, oltre ad essere una delle componenti basilari per affrontare ogni situazione con equilibrio, dovrebbe far parte del bagaglio comune di qualsiasi sportivo.
Anche se solo su richiesta, altri organizzatori di maratone si rendono disponibili a fornire informazioni dettagliate sulle classifiche, pur restando tuttavia spesso restii a fornire l’elenco degli iscritti forse perché si desiderano propagare scenari numerici più in linea con il battage pubblicitario, che oggettive elaborazioni statistiche potrebbero invece facilmente smentire.
AA maratoan di reggio 2013 aNon vorrei sbagliarmi, o essere troppo ingenuo, ma le società che organizzano gare ufficiali dovrebbero farlo per diffondere i valori e la pratica sportiva, magari creando nel contempo dell’indotto, e non certo nell’ottica di realizzare un proprio profitto. Nella realtà si potrebbero invece rilevare molte più scelte di chiara impronta levantina che riconducibili ai principi ed ai valori etici di cui anche la recente “Carta etica”, redatta dalla FIDAL, assume come qualità imprescindibili per chi vive nel mondo dell’atletica. Se effettivamente la FIDAL crede al verbo che ha sparso, allora perché non interviene in modo che l’opacità lasci spazio alla trasparenza? e che il rispetto delle regole subentri alle violazioni delle stesse? Forse che la “Carta etica” è essa stessa un mero strumento di propaganda e non affermazione di valori, quali la lealtà, il rispetto e via discorrendo?
Domande cui sarebbe bello ricevere, una volta tanto, risposta non fosse altro che per chiarirci le idee e capire se le questioni di principio contino ancora qualcosa oppure trovino unico ricetto in documenti che, di là delle altisonanti intitolazioni, hanno lo stesso valore della carta straccia, sopraffatti come sono dai conti ragionieristici e chissà da cos’altro.
Nell’attesa, sempre più vana, ritorniamo al tema principale riguardante i diversi atteggiamenti che attraversano il mondo organizzativo delle gare su strada.
AA maratoan di reggio 2013 bcdSe, come s’è detto, la ColleMar-athon è un bellissimo esempio di correttezza perché privilegia la trasparenza, Reggio Emilia rappresenta invece un encomiabile modello di rispetto nei riguardi di chi ha acquistato il pettorale.
Sembrerebbe a tutta prima un qualcosa di scontato: non si dice forse, quando si parla d’un acquirente, che il cliente ha sempre ragione?
Anche in questo caso, dipende. C’è cliente e cliente, e quando questi è un master direi piuttosto che egli ha quasi sempre torto, forse per un problema di visibilità. Basta appunto vedere i regolamenti di quasi tutte le grandi manifestazioni nazionali per rendersene conto: solo Roma si ricorda che esistono le singole categorie dei master; Firenze, Venezia e Milano premiano invece, bene che vada, i primi tre master in assoluto e non le singole categoria. E rimando alle specifiche rivisitazioni per tutte le altre argomentazioni che potrebbero portarsi a suffragio di questa relativistica tesi.
In definitiva, non credo d’essere lontano dal vero se affermo che quella del Tricolore sia l’unica maratona d’una certa numerosità che privilegia in ogni suo aspetto il podista comune, quello per intenderci che, quando non esisteva, non aveva ragione d’esistere la Grande mela, e ancor meno si sentiva la necessità di tutti quegli epigoni di casa nostra che maldestramente hanno tentato di maturare a sua immagine e somiglianza.
AA maratoan di reggio 2013 bcdeA Reggio Emilia, tanto per dare qualche esempio, non ci si dimentica di nessuna categoria master e non si adoperano per le premiazioni i soliti fondi di magazzino ma l’emblema e l’essenza stessa del nostro sport, vale a dire una medaglia. Probabilmente il solo oggetto che può rinnovare appieno il ricordo d’una bella prestazione.
Ma c’è riguardo anche per le tasche di chi il pettorale lo paga; di chi, per un infortunio, è costretto a differire l’iscrizione all’anno successivo (qui costa € 8,00 ciò che in altri lidi costa € 23,00) e non ci sono poi commissioni (sempre più usuali e per nulla necessari) che si è costretti a versare a ditte private.
Per chi generalmente è un pulcino la cui stessa chioccia (leggasi, FIDAL) tenta di spennacchiare sin da quando muove i primi passi, è un po’ come trovarsi in un mondo inusuale, che si vorrebbe veder ricreato anche in altre maratone.
Poiché però la perfezione non è di questo mondo, non mancano di sicuro evidenti spazi di manovra per migliorare ancor più le cose.
AA maratoan di reggio 2013 bcdefQuasi certamente i servizi igienici andrebbero in una qualche misura potenziati; il percorso, sia pure scorrevole, presenta alcuni tratti con fondo dissestato e con strettoie che mettono sovente a disagio. Fastidio che aumenta se in quelle stesse strade si ha in più la sfortuna d’imbattersi nel ciclista che fa assistenza al podista amico tant’è che, oltre a badare a dove mettere i piedi, si è pure costretti a fare attenzione agli improvvisi scarti di questi supporti vaganti e alle loro impreviste evoluzioni.
Questo lo ritengo un punto delicato: in una maratona così partecipata non si può consentire l’accesso a chi aiuta taluni, fungendo da personale cavaliere servente, e nel contempo può solo arrecare danno e disturbo a tutti gli altri. Tali situazioni andrebbero categoricamente evitate, e non benevolmente accettate. Non fosse altro che per una normale forma di sicurezza.
Passando poi ai numeri, grazie ai dati forniti dagli organizzatori si può affermare che gli iscritti sono stati 2.650, di cui 2.303 (86,91%) maschi e 347 (13,09%) rappresentanti il gentil sesso.
Hanno preso il via in 2.462, quindi il 92,91% degli iscritti, e lungo il percorso si sono ritirarti o sono stati squalificati in 76, il 3,09% dei partiti. Hanno così raggiunto il traguardo in 2.386, di cui 309 podiste (pari al 12,95% dei classificati) e 2.077 rappresentanti del sesso forte (pari all’87,05% dei classificati). Rispetto allo scorso anno si riscontra così una diminuzione del 7,27% nel computo di coloro che hanno terminato la prova.
In pratica si sono complessivamente persi per strada il 9,81% dei maschi ed il 10,95% delle signore. Come dire che una volta tanto i maschi hanno tenuto fede all’appellativo loro comunemente assegnato. Sia pure per un solo punto percentuale.
Importante rilevare che in condizioni normali parrebbe che il numero degli arrivati si attesti all’incirca attorno al 90% degli iscritti. Perdite più consistenti si possono avere quando maggiore è il peso degli stranieri; tuttavia, salvo eventi eccezionali, dovuti ad impreviste concomitanze o a condizioni ambientali anomale, la mortalità agonistica, se così possiamo definirla, non dovrebbe quasi mai superare la soglia del 15%. Quando avviene, o c’è stato l’uragano oppure s’è favoleggiato nel computo degli iscritti.
reggio emilia ballerina 2013Per quanto riguarda i contenuti tecnici della gara si può affermare che essi hanno tenuto fede alle aspettative e si sono mantenuti in linea con un percorso giustamente ritenuto veloce.
Tra gli assoluti, la maratona ha visto come vincitori l’esordiente Michele Palamini (Gruppo alpinistico vertovese), che ha fatto segnare un beneaugurante 2:17:03, e, nel settore femminile, Eliana Patelli (Atletica Valle Brembana) che con un discreto 2:39:39 ha avuto ragione allo sprint di Laura Giordano (Atletica Silca Conegliano).
Buoni risultati anche nei master che, come al solito, tratteggeremo per il tramite dei risultati di maggior rilievo.
La prestazione più sorprendente è quella della amatoriale Bianca Andreoli (Atl. Montanari Gruzza) che, pur poco avvezza a frequentare le lunghe distanze, s’è imposta nella sua categoria con un inaspettato 2:58:48, che costituisce ampiamente il suo nuovo primato personale.
Di pregevole fattura il 2:41:59, con cui Giovanni Maria Ramponi (Atl. 99 Vittuone) ha regolato i i coetanei della MM50, ed il 2:56:18 che ha permesso a Piero Fiordi (Amici dello sport Briosco MI) di maramaldeggiare tra gli MM60. In entrambi i casi si tratta del secondo tempo stagionale di categoria. Buono anche il crono di 3:13:25 fatto registrare dal redivivo Hermann Schaiter (Südtiroler Laufverein BZ) che s’è imposto di misura nella categoria MM65.
Nel settore femminile di buona levatura le prestazioni di Simona Rossi (Podistica Correggio), che ha primeggiato nella categoria MF40 con il primato personale di 2:56:37; di Marzia Ottaviani (G. P. Fano corre), vincitrice della categoria MF45 con il record personale di 3:08:43 e di Adriana Degano impostasi nella categoria MF65 con il tempo di 4:18:15.
Più che meritevole d’una citazione Giorgio Poppi (Circ. Ricreativo Cittanova) che, alla tenera età di 82 anni suonati, s’è permesso di realizzare un risultato di tutto rispetto (5:32:39) che lo colloca al quinto posto nella classifica stagionale di categoria.
C’è infine da rilevare che nella categoria MF55 ha tagliato per prima il traguardo la portacolori del C.U.S. Lecce Alessandra Camassa anche se, facendo riferimento al tempo reale, risulterebbe vincitrice Eugenia Ricchetti (Calcestruzzi Corradini), giunta subito dopo all’arrivo. Per non fare torto a nessuna delle due, ho ritenuto di inserire entrambe nel novero delle vincitrici.

Per concludere, ecco la tabella riepilogativa dei vincitori di categoria.

Categoria

Cognome

Nome

Anno

Società

Tempo reale

Assoluti M

Palamini

Michele

1991

G. Alpinistico Vertovese

02:17:03

Assoluti F

Patelli

Eliana

1978

Atletica Valle Brembana

02:39:39

MM35

Verardo

Marco

1974

Podistica Valtenna

02:30:33

MF35

Vrajic

Marija

1976

CRO

02:50:59

MM40

Marogna

Alberto

1973

Spartacus ASD Marmirolo

02:30:52

MF40

Rossi

Simona

1973

Podistica Correggio

02:56:37

MM45

Mazzotta

Massimo

1966

Cosenza k42

02:44:50

MF45

Ottaviani

Marzia

1966

G.P. Fano Corre

03:08:43

MM50

Ramponi

Giovanni Maria

1959

Atl. 99 Vittuone

02:41:59

MF50

Finini

Paola Daniela

1963

Latin Marathon Lovers

03:36:14

MM55

Bertola

Piero Giuseppe

1955

Runners Bergamo

02:53:36

MF55

Camassa

Alessandra

1955

C.U.S Lecce

03:30:25

MF55

Eugenia

Ricchetti

1958

Calcestruzzi Corradini

03:30:08

MM60

Fiordi

Piero

1951

Amici Sport Briosco MI

02:56:18

MF60

Caiotti

Egle

1951

Club Città di Castello

04:08:19

MM65

Schaiter

Hermann

1946

Suedtoroler Laufverein BZ

03:13:25

MF65

Degano

Adriana

1947

 

04:18:15

MM70

Pravisani

Ezio

1939

Mario Tosi Tarvisio

03:48:42

MF70

Simion

Fiorenza

1943

U. S. Primiero

05:29:57

MM75

Vani

Carlo

1937

Asd Mar. Cavalli Marini

04:49:52

MM80

Poppi

Giorgio

1931

Circ. Ricreativo Cittanova

05:32:39

TM

Mariani

Alberto

1980

Avis Seregno

02:37:49

TF

Andreoli

Bianca

1985

Atl. Montanari Gruzza

02:58:48