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È stata la mia prima maratona di Milano non corsa per 42195 metri, infatti ho partecipato alla Relay, una staffetta formalmente non competitiva che prevedere di suddividere la distanza in 4 frazioni, con altrettanti podisti.
Ho partecipato grazie ad un progetto ideato dalla società 42 K, per conto della fondazione Veronesi, un progetto che prevedeva il corso di running “Run for Fuv”, che ha dato la possibilità a tanti neofiti, ma non solo, di iniziare a correre ma anche migliorare le proprie capacità e conoscenze nel running. Sono state tante le staffette partecipanti, tra queste quella chiamata “ Run for fondazione Veronesi”, quella corsa da me con Paola Zaghi, Brian Tomlin e Giuseppe Cruciani; non era certo così importante la prestazione tecnica, tuttavia portiamo a casa un 61° posto con il tempo di 3h03’.
Avendo visto solo un pezzo della gara, più precisamente la seconda frazione, mi è difficile parlare di maratona se non a livello di percezione, ad esempio mi è parso che la giornata ecologica non fosse poi tanto …..ecologica, ma non doveva esserci la chiusura totale o quasi del traffico? Avevo capito male io? Poi mi pare che le informazioni dei pannelli in corrispondenza delle principali strade non avvertissero della maratona, oppure solo quelle percorse da me erano sprovviste di tali informazioni?
La gara agonistica.
Il Kenia piazza due atleti ai primi due posti, più precisamente Kiprop Francis che vince in 2h08’53 davanti a Tum Stephen Kipkemei ( 2h10’41), completa il podio l’eritreo Ghebre Kiprom che ha concluso in 2h11’12.
Al femminile la musica non cambia, prima Jepkesho Visiline in 2h28’40, seconda Jepkoech Monica ( 2h34’49), entrambe keniane. Etiope il bronzo con Tafa Megertu Megersa ( 2h35’41).
Inevitabile rilevare come, anche in questa edizione, in tempi non siano stati di livello tecnico elevato, nonostante un percorso oggettivamente veloce. Condizioni climatiche non favorevoli?forse, certo io continuo a rimpiangere i tempi della maratona novembrina. Concomitanza con eventi dal budget più rilevante? Molto probabile, dato che Aprile presenta un calendario internazionale particolarmente intenso. E’ netta l’impressione che da queste parti non arrivino gli africani più forti.
In casa Italia si correva il campionati italiano sia assoluto che master, purtroppo le presenze erano limitate, quantomeno dal punto di vista del numero di atleti elite alla partenza.
Vince l’eterno Danilo Goffi in 2h17’20 davanti al favorito Stefano Scaini, ritiratosi al km 23.
Danilo sperava in un crono più importante, che gli permettesse di avere qualche possibilità di correre il campionato europeo di Zurigo, in programma il prossimo Agosto. Resta da capire se il calo di ritmo nella seconda mezza fosse dovuto a limiti effettivi oppure si sia “accontentato” di diventare campione italiano. Stefano Scaini, sulla carta l’avversario più accreditato, si era presentato alla partenza in condizioni fisiche non perfette, il ritiro potrebbe averlo deciso perché pensa di riprovarci prossimamente. A breve lo capiremo.
Mi pare invece ottimo l’esordio di Renè Cuneaz, allievo di Giorgio Rondelli, che chiude al secondo posto in 2h20’03, Completa il podio Giovanni Grano, in 2h27’38.
Al femminile un’altra conferma, perchè certo non si può parlare di sorpresa: vince Claudia Gelsomino in 2h51’22, che si porta a casa anche il titolo master ( SF45!!), davanti a Maria Franca Chiorazzo ( 2h54’28 e Tatiana Betta (2h55’22), anche lei SF45.
Ecco l’elenco di tutti i vincitori del titolo master ed i loro tempi.
SF 35, Maria Franca Chiorazzo 2h54’28
SF 40, Lorenza Banchetti 3h02’46
SF 45, Claudia Gelsomino 2h51’22
SF 50, Giovanna Zotti 3h38’17
SF 55, Cristina Frontespezi 3h25’44
SF 60, Maria Grazia Navacchia 3h20’35
SF 65, Giovanna Mondini 3h52’09
SM 35, Alberto Mosca 2h35’39
SM 40, Danilo Goffi 2h17’20
SM 45, Emanuele Zenucchi 2h32’39
SM 50, Franco Togni 2h35’34
SM 55, Giovanni Ramponi 2h42’56
SM 60, Virginio Trentin 2h45’47
SM 65, Giovanni Grassini 3h13’12
SM 70, Paolo Francesco Lazzara 3h23’13
SM 75, Ezio Pravisani 3h53’03
SM 80, Vincenzo Mirizzi 6h36’28