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Pisa Marathon 2014 foto Pierluigi Benini
Finalmente risolto quello che mi appariva come un paradosso, io, di origine toscana , non avevo mai corso una mezza o maratona da queste parti. L’occasione è stata questa Pisa Marathon , la distanza è la mezza perché non avevo nelle gambe chilometri a sufficienza per correre 42,195 km.
 
Il clima è stato benevolo e anzi, la temperatura , dai 10 gradi della partenza ai 17 alle ore 13, era ottimale.
La sede della partenza è più che agevole per i quasi 3000 competitivi ( dato degli iscritti rilevato alle ore 18 del giorno precedente) , un lungo rettilineo favorisce il deflusso e la ricerca della migliore traiettoria.
 
I primi chilometri sono in città, forse i più belli, certamente i più “ondulati”, anche per i passaggi in corrispondenza dei ponti sull’Arno, poi ci si indirizza verso la periferia, in direzione del mare.
La sorpresa è stata quella di trovarsi in mezza alla nebbia, elemento comune nella pianura padana ma per qualche motivo non te l’aspetti da queste parti. Percorro qualche chilometro con Daniela Viccari, vorrebbe migliorare il risultato di Pisa 2013 ( 3h23’). Ci riuscirà nettamente con 3h18’25. Brava Daniela, complimenti.
Intorno al km 12 si dividono i percorsi, la maratona procede verso il mare, la mezza inverte la direzione di 180°. Un lungo rettilineo riporta a Pisa, noioso ma veloce. Qui ti accorgi che per un tratto c’è vento contrario, anche se non insopportabile. Lo stesso vento che prima ti aiutava, già, ma quando ti spinge …non ci fai caso.
Si rientra in città, la fatica si fa sentire, in particolare in un lungo sottopasso, però manca poco più di un mille. Infine il bellissimo arrivo in piazza dei Miracoli, tra il Duomo , il Battistero e la torre pendente, qualcosa che ti resta negli occhi e nel cuore per lungo tempo.
 
I numeri dicono di una manifestazione ormai entrata nelle scelte di molti runner,  sia italiani che stranieri; record di classificati sulla mezza ( 1433), lo stesso nella maratona ( 1041), quest’ultimo dato colloca Pisa tra la Top Ten 2014 sui 42,195 km.
Interessante il dato sulla presenza al femminile nella maratonina, pari al 27% e quindi sopra la media nazionale.
 
Il percorso della mezza è complessivamente gradevole, con una parte centrale in periferia e campagna circostante. C’è qualche tratto in compagnia del traffico automobilistico, ma forse è inevitabile. Mancavano i cartelli chilometri della mezza dopo il km 13, mentre erano presenti quelli della maratona. La logistica dell’Expo è un po’ al limite, in particolare se i numeri cresceranno ulteriormente.
 
Qualche nota in ordine sparso.
Rivedo volentieri Ioannis Magkriotelis, persona squisita e atleta forte, mi dice con convinzione che il 2015 sarà l’anno buono per andare sotto le 2h20’ in maratona. In bocca al lupo.
All’arrivo passo un po’ di tempo a fianco di Tobias Gramajo, all’opera come shoes counter di Brooks, mi impressiona la sua abilità nel riconoscere tutti i marchi, mi pare una cosa difficilissima ma lui sereno mi risponde che dopo averlo fatto alla Roma-Ostia ( oltre 11.000 classificati) oggi era una passeggiata.
Primo nella categoria SM 50 con 1h15’20 un certo Martin Fiz; Giacomo Leone, che deve ricordarselo bene, lo osserva con invidia. Renato Gatti, forte master dei Runners Bergamo, fa terzo nella stessa categoria.
Ancora più radiosa del solito l’amica Lara Donadoni,grazie al personale realizzato nella mezza in 1h34’17.
 
Infine, ma è una cosa importante, un caro ed affettuoso saluto a Marco Rocca.