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E finalmente, dopo 5 anni di gare podistiche, si avvera il mio sogno: partecipare alla Maratona della mia città natia.

Faccio una pazzia, e senza una preparazione specifica e con solo due mezze maratone come “preparazione”, decido di partecipare alla maratona più bella del mondo con l’obiettivo di finirla, magari in 4h30’.

Il tempo non ci è amico, piove fin dal mattino presto e a tratti anche molto forte.

Alle 7.30 sono già’ in zona deposito-borse; dopo aver chiacchierato con un paio di amici runners, decidiamo di cambiarci e consegnare la borsa verso le 8.00.

Ci avviamo in zona partenza, incanalandoci in tutta la zona riservata a noi runners, con sosta wc.

Dopo la partenza degli atleti in handbike, avviene la nostra partenza con la colonna sonora del film “Il Gladiatore” sparata a tutto volume: qui mi commuovo e qualche lacrima fuoriesce.

La mia tattica era stare sui 5’45” al km, fino a che reggevo; ma fin dall’inizio vado almeno 30 secondi più veloce, facendo fatica a rallentare sui continui saliscendi romani.

Si parte da Viale dei Fori Imperiali, direzione Piazza Venezia, si gira a sinistra per arrivare verso il Circo Massimo; nei primi 5-6km, e in tutti i tratti di lungotevere, ci sono un sacco di persone, per lo più turisti, che ci incitano chiamandoci per nome.

Non riesco proprio a rallentare, nonostante la pioggia fastidiosa che, fra l’altro, mi costringe a correre guardando costantemente per terra per stare attento alle buche e alle enormi pozzanghere che troviamo sul percorso.

Rallento a tutti i ristori per bere e, ad ogni spugnaggio, prendo una spugna asciutta per ritemprarmi un pochino.

Poco prima del 18°km, c’è il passaggio sul Viale della Conciliazione, da dove possiamo vedere il Cupolone di San Pietro, anche qui c’è tanta gente che ti incita, nonostante la pioggia.

Il passaggio alla mezza è più veloce di 6 minuti rispetto a quanto preventivato con l’andatura prefissatomi; tutto questo lo pagherò nella seconda metà.

Difatti, fino al 24° km, il mio ritmo è sempre buono, inizio ad accusare la stanchezza e decido ad ogni ristoro di camminare velocemente, bevendo per 2-300 metri.

Dal 24° al 32°km, il paesaggio è un po’ monotono, con pochissima gente che ci incita e ciò per me non è certamente di aiuto.

Nel frattempo, ha smesso quasi di piovere; ci addentriamo nella parte più spettacolare ed affascinante del percorso, praticamente gli ultimi 7 km.

Si fa il giro di Piazza Navona, e da qui in poi devo tener d’occhio il gps, per non esagerare, tutto questo spettacolo e questo tifo, quasi non ti fanno sentire la fatica.

A metà di Via del Corso ho un attimino di cedimento, ma, tra me e me, dico che non posso mollare con tutto questo spettacolo che vedono i miei occhi.

Dopo un breve saluto ad un amico in Piazza del Popolo, percorriamo Via del Babbuino che ci porta in Piazza di Spagna, dove è collocato il 40° km.

Arriviamo al Traforo Umberto I e qui non è ho più; cerco di bere e di mangiare camminando fino alla fine del tunnel, dove siamo quasi al 41° km; da qui inizio di nuovo a correre dopo una curva a 90 gradi, dato che Via Nazionale è in discesa, sempre non esagerando, recupero parecchi runners che mi avevano superato all’interno del Traforo.

Dal gps vedo che l’ultimo km lo corro a 4’40”, poi si torna in piano, in Piazza Venezia, e si arriva al monumentale arrivo dei Fori Imperiali, con vista Colosseo, mi vengono le lacrime agli occhi, pensando a chi non c’è più, mio padre, e a chi verrà, mio figlio Niccolò…

Concludo con il real time di 4h04’44”, soddisfatto, ma un po’rammaricato per il passaggio alla mezza troppo veloce, magari sarei riuscito a stare sotto le 4 ore.

Organizzazione impeccabile e ci vedremo il prossimo anno.