Nell’articolo del direttore si legge: ”Ferreo il controllo del traffico: ovunque, vigili cortesi ma irremovibili sbarrano le strade”.
Ieri ho visto una scena che ha ammaccato la mia presunta prontezza da fotoreporter, ma ha salvato l’immagine perfezionistica della maratona di Reggio Emilia.
Cosa è successo? Mentre stavo all’incrocio di Corso Garibaldi e Via Guasco, guardando il passaggio della fiumana bella compatta degli atleti, è comparsa - stupendo tutti e shockando l’addetto alla vigilanza con il megafono, che urlava in continuazione con quelli che non stavano sui marciapiedi o che avanzavano spingendo il nastro di delimitazione del percorso - una utilitaria attorniata dagli atleti (alla guida mi è sembrato un vecchietto). Quando ha imboccato la stretta via Guasco, percorso obbligato, mi è corso il pensiero alla ka’ba della Mecca durante le celebrazioni…
La mia esperienza di “controllo del traffico” si riferisce ai due punti dove ho sostato più a lungo: prima, lo stesso incrocio di cui parla Mandelli, durante l’uscita definitiva degli atleti da Reggio, da via Guasco attraversando il viale di circonvallazione in direzione del Crostolo (ore 9,30-9.50): ormai i viali erano una sola fiumana di auto ferme, eppure i vigili hanno tenuto il traffico chiuso, anche se tra gli ultimi (camminatori) c’erano spazi di un centinaio di metri. Persino io avrei lasciato passare qualche macchina, negli intervalli, come generalmente si fa in altre maratone, e invece niente (salvo qualcuno che evidentemente sarà uscito dal suo garage, come il tizio della foto 674 nel primo albo di Morselli). La seconda esperienza, mezz’ora dopo, a Rivalta in direzione di San Rigo (poco dopo il ristoro del km 10): non solo era sbarrata la strada di transito dei podisti, ma addirittura i vigili bloccavano le auto, cortesemente, davanti alla chiesa di Rivalta, distante quasi un km dai corridori. In un quarto d’ora, su quel tratto di strada (via Ghiarda) sono transitate due o tre macchine (penso si trattasse di gente in uscita da messa o di frequentatori dell’attiguo campo sportivo), inesorabilmente bloccate dai volontari all’incrocio con via San Rigo. Che nessuno osasse raggiungere le fritture di Pederzoli passando sul corpo di Iotti o di Schupfer! [FM]