In una domenica che ha visto lo svolgimento contemporaneo di due importanti maratone, a Roma hanno tagliato il traguardo in 13.372, mentre a Milano i classificati sono stati 5.303. Come al solito Roma ha stravinto, ma Milano non ha demeritato. Il motivo? Rispetto allo scorso anno, Roma ha visto una flessione di 509 atleti, mentre Milano, udite udite, ne ha avuti ben 1.584 (30%) in più.
I motivi dell'exploit milanese?
Innanzitutto, sono un lontano ricordo i tempi in cui alcuni bauscia, poco tolleranti e dall’apertura mentale ristretta, lanciavano uova contro i maratoneti rei di avere causato il blocco del traffico. Ma le vere ragioni sono altre. Ad eccezione del tratto bruttino in Via Novara prima di entrare nel Parco di Trenno, il percorso attuale offre molti spunti per guardarsi attorno e osservare il gradevole ambiente circostante.
Milano, approfittando dell’Expo 2015 è diventata una delle città italiane turisticamente più interessanti, capace di rinnovarsi e realizzare progetti avveniristici, impensabili in altre metropoli italiane.
Anche se nella classifica delle maratone più partecipate difficilmente raggiungerà Roma, Milano è in lizza per agguantare la terza posizione, a meno che Venezia, terza nel 2016 con 4.617 arrivati, non sappia rispondere per le rime.
Un altro motivo del successo di Milano 2017? Sponsor, partner, collaboratori e istituzioni ne fanno una maratona di rispetto con molti dané. E quando i dané non scompaiono nelle tasche dei soliti noti, le cose non possono che funzionare molto bene.
Il nuovo Marathon Village di 5000 m2 è ubicato all’interno del MiCoLAB, facilmente raggiungibile con la nuova linea M5 lilla della metropolitana. La logistica dell'area di partenza è efficiente, ad eccezione di lunghe file per uscire dalla metropolitana e raggiungere i camion ove lasciare le sacche.
Abbondano i pacers, i famosi “palloncini” incaricati di correre la maratona ad un ritmo costante per arrivare al traguardo in un tempo prestabilito: oggi sono disponibili per i tempi finali di 3:00, 3:10, 3:20, 3:30, 3:40, 3:50, 4:00, 4:15, 4:30, 4:45, 5:00, 5:30, 6:00.
Con partenza e arrivo nel centralissimo Corso Venezia, il tracciato è il seguente:
00/10 km. Dai Giardini Pubblici di Porta Venezia al Castello Sforzesco, passando per Piazza San Babila, Via Montenapoleone, Piazza Scala, Piazza Duomo e buttando un occhio ai grattacieli.
10/20 km. Da Stazione Cadorna al Parco Monte Stella costeggiando CityLife, area di riqualificazione dell’ex Fiera Portello in cui stanno sorgendo complessi residenziali di prestigio e grattacieli che portano la firma di famose archistar.
20/30 km. L’Ippodromo, con il murale più lungo d’Europa eseguito da famosi writers sul tema del cavallo ma non solo. Inoltre, ubicato all’ingresso della tribuna secondaria dell’ippodromo, il Cavallo di Leonardo, opera d’arte in bronzo alta 7 metri della scultrice statunitense Nina Akamu. A seguire, San Siro e il Parco di Trenno.
30/42 km. Ancora uno sguardo al Monte Stella, poi il recente Parco del Portello, Parco Sempione, bastioni di Porta Venezia e l’arrivo.
Per dare la carica ai maratoneti, lungo il percorso tanti musicisti amatoriali su 8 palchi allestiti da RDS.
Questa volta parto guardingo al seguito della graziosa Martina, pacer delle 5:30. Gli organizzatori l’hanno scelta per la sua simpatia e regolarità ma anche perché possiede corde vocali molto resistenti: è un continuo sbracciarsi a gran voce incitando il pubblico ad applaudire: braviiiiiiiii, forzaaaaaaaaa, batti il cinqueeeeeeeee!
Mentre si sgola, verso il 15esimo km scatto in avanti seguendo le variopinte Claudia, Cinzia e Mary, tre rappresentanti del Pico Runners di Mirandola, famose nell’ambiente per correre insieme sempre agghindate con fiocchi rosa e vestine multicolori. Oggi è una giornata speciale, festeggiano la 50esima maratona di Mary. Con loro farò corsa parallela fino alla fine.
Al ristoro del 30esimo ecco Fabio Lunelli, un amico d’infanzia e del Politecnico: a Fabio luccicano gli occhi per l’emozione quando convinco le tre gentili donzelle a fare una foto ricordo insieme a lui.
A 400 m dall’arrivo trovo l’energia per scattare, arrivare al traguardo e fotografarle mentre concludono la loro fatica.
Pochi minuti dopo, arrivano i pacers delle 5:30, con la graziosa Martina fresca come una rosa che alza le braccia al cielo gridando “grazie Milanooooooooo”.