
Si è svolta ieri a Milano la presentazione alla stampa, presente la Redazione Lombarda al completo, della “new entry” in casa Asics la ASICS GEL-SUPER J33, la prima scarpa da corsa naturale progettata, come recita il comunicato stampa, appositamente per chi ha una pronazione più accentuata. Come più volte ribadito durante la presentazione, tutta in inglese per la presenza anche delle varie Asics europee, la nuova scarpa “permette di variare il proprio allenamento ed è la “seconda scarpa perfetta” leggera e low profile.”
E’ poi stata poi presentata la nuova gamma di abbigliamento primavera/estate 2014 che si avvale della nuova tecnologia “motion muscle support” che stabilizza e sostiene i muscoli dei corridori e con l’obiettivo di un miglioramento nelle prestazioni. La nuova tecnologia è stata sviluppata presso l’Istituto di Ricerca di Scienza Sportiva di ASICS a Kobe, Giappone.
Per ulteriori informazioni sulle nuove scarpe e la linea di abbigliamento rimandiamo al sito www.asics.com
Alla presentazione è intervenuto il campione olimpionico di Maratona ad Atene, Stefano Baldini in qualità di testimonial e “collaudatore Asics che ha annunciato che correrà la prossima New York Marathon con le nuove scarpe e che lo farà “nel gruppo” e non fra i top runner perché correrà con scopi benefici. Dopo Stefano sul palco è salito Andrew Kastor, Capo Allenatore dell'ASICS Los Angeles Team. Il suo apprezzato intervento ha poi scatenato la fantasia di Maurizio Lorenzini e dell’amico Tito Tiberti che, nella loro veste anche di allenatori, a margine della presentazione hanno realizzato l’interessante intervista che segue:
Kastor ti puoi presentare ai lettori di Podisti.Net?
Si, volentieri, sono il Capo Allenatore dell'ASICS L.A. Team con base a Mammoth Lakes (California) a 2400m s.l.m. e alleno amatori di diverso livello, sono consulente Asics e coach di mia moglie Deena Kastor, bronzo olimpico da Atene 2004, detentrice del primato americano in maratona , 2h19’36.
Si, volentieri, sono il Capo Allenatore dell'ASICS L.A. Team con base a Mammoth Lakes (California) a 2400m s.l.m. e alleno amatori di diverso livello, sono consulente Asics e coach di mia moglie Deena Kastor, bronzo olimpico da Atene 2004, detentrice del primato americano in maratona , 2h19’36.
Il tuo campo base è Mammoth Lakes ( 2400 metri slm, California), è possibile un paragone con l’allenamento in altura sulle nostre alpi? Per noi è veramente difficile, per la difficoltà a trovare tracciati idonei. C'è una differenza tra Alpi e Mammoth Lakes? E nel lungo termine c'è un adattamento all'altitudine che rende in una certa misura vana una permanenza di durata superiore alle 3 o 4 settimane?
Kastor: Non ho grande familiarità con le Alpi, ma fintantoché puoi vivere tra i 2000 e i 2400m s.l.m. otterrai ottime risposte per la preparazione della maratona. Questo è vero se hai percorsi adeguati per sostenere normali sedute di allenamento, senza dover per forza inerpicarsi per salite molto difficili e scendere lungo discese ripide (che probabilmente è quello che succederebbe sulle Alpi). In Mammoth Lakes abbiamo ottime condizioni, in estate nell'area sciistica abbiamo ottimi sentieri e strade sterrate, ma anche strade asfaltate e piste ciclabili dove possiamo simulare adeguatamente tecnica di corsa e ritmi di corsa della maratona. Abbiamo anche una pista dove svolgere allenamenti veloci.
Per quel che riguarda l'adattamento all'altura, chiedo ai miei ragazzi di correre senza grandi sforzi, restando in un'area sub massimale, per le prime tre settimane. Poi l'adattamento ci permette di allenarci a intensità anche alte. Con mia moglie Deena, che ha valori di VO2 Max molto alti, abbiamo constatato che non risente particolarmente dell'altitudine fino a 10000 piedi (3050m s.l.m. circa). La stessa cosa accadeva a Ryan Hall. Con Deena e Ryan (annate 2005-2010) ci siamo spinti ad allenarci fino a 9000 piedi (2750m s.l.m.) per sfidare ulteriormente le capacità aerobiche del loro sistema, svolgendo prove ripetute sulle 2 miglia.
Kastor: Non ho grande familiarità con le Alpi, ma fintantoché puoi vivere tra i 2000 e i 2400m s.l.m. otterrai ottime risposte per la preparazione della maratona. Questo è vero se hai percorsi adeguati per sostenere normali sedute di allenamento, senza dover per forza inerpicarsi per salite molto difficili e scendere lungo discese ripide (che probabilmente è quello che succederebbe sulle Alpi). In Mammoth Lakes abbiamo ottime condizioni, in estate nell'area sciistica abbiamo ottimi sentieri e strade sterrate, ma anche strade asfaltate e piste ciclabili dove possiamo simulare adeguatamente tecnica di corsa e ritmi di corsa della maratona. Abbiamo anche una pista dove svolgere allenamenti veloci.
Per quel che riguarda l'adattamento all'altura, chiedo ai miei ragazzi di correre senza grandi sforzi, restando in un'area sub massimale, per le prime tre settimane. Poi l'adattamento ci permette di allenarci a intensità anche alte. Con mia moglie Deena, che ha valori di VO2 Max molto alti, abbiamo constatato che non risente particolarmente dell'altitudine fino a 10000 piedi (3050m s.l.m. circa). La stessa cosa accadeva a Ryan Hall. Con Deena e Ryan (annate 2005-2010) ci siamo spinti ad allenarci fino a 9000 piedi (2750m s.l.m.) per sfidare ulteriormente le capacità aerobiche del loro sistema, svolgendo prove ripetute sulle 2 miglia.
Hai parlato di variare le tipologie di allenamento, le condizioni in cui l'allenamento si svolge e la tipologia di calzature da usare, in particolare introducendo scarpe “natural” come seconda scarpa da allenamento. E' una strategia che consigli per i soli top runner o che raccomanderesti a tutti, anche corridori magari un po' lontani dal peso forma?
Kastor: Alleno alcuni amatori di buon livello, che corrono la maratona tra le 3 e le 4 ore, e si allenano principalmente con calzature strutturate come Nimbus e Kayano, ma li faccio correre anche con scarpe natural come le SuperJ33, ovviamente con un dosaggio di miglia piuttosto basso. All'inizio 5 miglia a settimana, per aumentare gradualmente... Prendiamo ispirazione dagli atleti top per trasferire “a cascata” esperienze e conoscenze su atleti di livello amatoriale che magari hanno ambizioni importanti come ottenere lo standard di qualificazione per la maratona di Boston. Metto nel lavoro dei miei amatori esperienze derivate dal lavoro di atleti di classe mondiale. Suggerisco a tutti di utilizzare anche il natural running come mezzo di allenamento, a Mammoth Lakes siamo una grande comunità e condividiamo tutte le esperienze positive e negative.
Kastor: Alleno alcuni amatori di buon livello, che corrono la maratona tra le 3 e le 4 ore, e si allenano principalmente con calzature strutturate come Nimbus e Kayano, ma li faccio correre anche con scarpe natural come le SuperJ33, ovviamente con un dosaggio di miglia piuttosto basso. All'inizio 5 miglia a settimana, per aumentare gradualmente... Prendiamo ispirazione dagli atleti top per trasferire “a cascata” esperienze e conoscenze su atleti di livello amatoriale che magari hanno ambizioni importanti come ottenere lo standard di qualificazione per la maratona di Boston. Metto nel lavoro dei miei amatori esperienze derivate dal lavoro di atleti di classe mondiale. Suggerisco a tutti di utilizzare anche il natural running come mezzo di allenamento, a Mammoth Lakes siamo una grande comunità e condividiamo tutte le esperienze positive e negative.
Pensando al tema degli infortuni, con una scarpa poco strutturata e con un differenziale limitato tra avampiede e tallone, non si corre il rischio di irrigidire le strutture tendinee invece di ottenere l'effetto desiderato di trasformare in “molle” i nostri tendini d'Achille?
Kastor: Se introduci l'uso delle scarpe minimali a dosaggi bassi di chilometraggio settimanale, che verrà incrementato progressivamente fino ad utilizzare la scarpa natural per gli allenamenti veloci, crei adattamenti che dovrebbero metterti al riparo da infortuni.
Kastor: Se introduci l'uso delle scarpe minimali a dosaggi bassi di chilometraggio settimanale, che verrà incrementato progressivamente fino ad utilizzare la scarpa natural per gli allenamenti veloci, crei adattamenti che dovrebbero metterti al riparo da infortuni.
Puoi suggerire qualche strategia per facilitare il passaggio dalla scarpa abituale alla scarpa natural?
Kastor: Sì, fare stretching è un'ottima abitudine, allungare i muscoli del piede e delle catene posteriori, il tendine d'Achille, il soleo, il gastrocnemio. Poi devi curare la postura e i muscoli del “core”, per mantenere una stabilità generale.
Kastor: Sì, fare stretching è un'ottima abitudine, allungare i muscoli del piede e delle catene posteriori, il tendine d'Achille, il soleo, il gastrocnemio. Poi devi curare la postura e i muscoli del “core”, per mantenere una stabilità generale.
Un ultima domanda: un segreto per recuperare bene lo sforzo quando i muscoli dolgono? Prima di andare incontro a uno scadimento della performance ed all'infortunio...
Kastor :io credo che un buon massaggio manuale sia ottimale, magari preceduto da crioterapia o da bagni freddi. E raccomando di correre molto agevolmente il giorno dopo un allenamento impegnativo.
Grazie mille, Andrew!
Kastor: grazie a voi e “all the best”
Kastor :io credo che un buon massaggio manuale sia ottimale, magari preceduto da crioterapia o da bagni freddi. E raccomando di correre molto agevolmente il giorno dopo un allenamento impegnativo.
Grazie mille, Andrew!
Kastor: grazie a voi e “all the best”