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Si è tenuto oggi a San Giorgio su Legnano un incontro organizzato da Officina Atletica, con la collaborazione del Centro Studi Fidal e l’U.S. Sangiorgese.
Oggetto della tavola rotonda è stato “Mezzofondo prolungato: allenare e gestire atleti di alto livello, esperienze a confronto”, un argomento importante e stimolante al tempo stesso, in particolare per i tanti tecnici presenti.
Dopo il saluto delle autorità sono stati presentati i top runner che domani si sfideranno al 57^ Cross del Campaccio, una manifestazione di prestigio internazionale, ricordiamo infatti che è inserita nel “ Permits Event Iaaf” , il maggior circuito mondiale dei cross country.
Tanta Africa e poca Italia, purtroppo a causa delle recenti defezioni di Andrea Lalli e Daniele Meucci, che proprio al Campaccio 2013 diedero spettacolo in una sfida avvincente sino agli ultimi metri.
Quindi è stata la volta dei relatori e qui gli organizzatori dell’incontro hanno calato gli assi, tre grandi personaggi che hanno dato tanto all’atletica e tuttora svolgono attività di assoluto rilievo nei rispettivi ambiti.
Massimo Magnani, DTO della Federazione, ha aperto le presentazioni parlando in modo approfondito di quello che dovrebbe essere il rapporto tra allenatore ed atleta, focalizzando l’attenzione su alcune parole chiave come comunicazione, capacità di ascolto, processo pedagogico. Una visione che gli viene dalla sua esperienza di atleta prima ed allenatore dopo, basti pensare che segue il nostro maratoneta più forte, Ruggero Pertile e quello che in prospettiva, unitamente ad Andrea Lalli, possiede le migliori credenziali per fare bene, Daniele Meucci.
Il messaggio che credo tutti i tecnici presenti hanno potuto cogliere è quello di aggiornare il più possibile le proprie conoscenze alla attuale situazione degli atleti e della nostra atletica, adeguando capacità e competenze, ad esempio ampliando il discorso del “coaching” a valutazioni che non si esauriscono nei tempi cronometrici che gli atleti realizzano, bensì nel tipo di lavoro che svolgono.
In senso generale ho colto una maggiore e più positiva predisposizione dei tecnici presenti al convegno, rispetto a tempi nemmeno tanto lontani. Pare proprio di poter dire che se la “nuova” Fidal si è dimostrata sinora poco capace di risolvere i problemi ( anzi, ci ha regalato un raffica di aumenti e nuove e paranoiche procedure) dal punto di vista del settore tecnico i miglioramenti sono percepibili, anche nei commenti dei tecnici presenti.
Poi è stata la volta di Giorgio Rondelli, che ha concentrato l’attenzione su ciò che nel coaching si faceva ed oggi non si fa più, questo per rispondere alla domanda che un po’ tutti si pongono,“ come mai oggi non abbiamo più i campioni di ieri”. E’ stato fortemente critico verso un calendario agonistico che non permette di svolgere la preparazione nel modo migliore, alla eccessiva moltitudine di impegni degli atleti in periodi inopportuni. Ha presentato un programma tipo per atleti top quando, in effetti, di atleti top oggi ne abbiamo ben pochi, in grado di sopportare i tempi ed i carichi di lavoro da lui indicati. Tuttavia è indiscutibile la competenza e la conoscenza di Giorgio Rondelli, i numerosi successi ottenuti sono lì a dimostrare la sua enorme capacità di allenare i campioni.
Per ultimo, ma certamente non per importanza, Gianni Demadonna, un grande passato da atleta anche se ai suoi tempi aveva davanti Cova, Panetta, Antibo che non gli hanno permesso di primeggiare. Da molti anni è manager dei più forti atleti africani , tra questi Mary Keitany, Wilson Kiprop e Imane Merga. Ha raccontato della sua organizzazione attuale, di come è arrivato dove si trova, girando tantissimo per il mondo e conoscendo tante realtà a cominciare dall’Africa, fucina di tanti atleti che anche grazie a lui sono diventati campioni. Si avvale della preziosa collaborazione in zona di Gabriele Nicola, che infatti vive stabilmente tra Etiopia e Kenia, perché questo è il miglior modo per seguire e far crescere gli atleti.
In tempi passati aveva diversi atleti italiani, attualmente segue i nostri grandi vecchi Vizzoni e Dal Soglio anche se, per sua stessa ammissione, preferisce seguire le specialità del running.
In conclusione , è stata una riunione interessante, anche se tutto sommato sono stati messi sul tavolo un po’ troppi problemi e poche soluzioni pratiche per migliorare la situazione della nostra atletica. Il cammino è ancora lungo, però per il settore tecnico sembra iniziato.