
Un tempo che la colloca al terzo posto italiano di sempre sulla distanza dopo Gabriella Dorio e Agnese Possamai e la pone anche al secondo posto assoluto stagionale in Europa.
Finito il lavoro che successivamente mi farò illustrare dall'allenatore, chiedo alla mezzofondista cesenate un confronto tra le due gare tedesche: “A Dusseldorf mi sentivo meglio come sensazioni ma, purtroppo, la gara si è sviluppata su ritmi lenti soprattutto nella parte centrale e quindi diventava impossibile puntare a tempi importanti. A Karlsruhe, la terza gara in una settimana (dopo la MPI di Ancona sui 1000 m), mi sentivo abbastanza stanca e non avevo sensazioni positive. Sapevo che la gara sarebbe stata difficile per l'assalto al mondiale, ma io volevo assolutamente provare il muro dei 4:10 e così mi sono buttata. Anche se sono stata definita ‘il secondo pacer’, sono contenta di come ho gestito la mia prestazione e pazienza per gli ultimi 100m dove sono stata battuta da due atlete più fresche sempre dietro nel resto di gara. Se non avessi corso in questo modo un po’ rischioso, forse sarebbe nata una gara lenta come lo scorso anno."
Visto che Margherita ha vissuto la gara del mondiale della Dibaba da dentro mi è parso interessante chiedere una sua opinione su tale prestazione: "La Dibaba è stata impressionate e stratosferica al tempo stesso. Sono rimasta decisamente colpita dalla sua prestazione anche per il fatto che ha migliorato di circa 3 secondi il precedente record del mondo e di poco meno il suo primato personale outdoor sulla distanza; lei e la Aregawi sono un'altra atletica a mio avviso...credo quindi di aver corso contro la miglior Dibaba di sempre."
Lascio, poi, la mezzofondista azzurra delle Fiamme Gialle andare a cambiarsi e mi intrattengo ancora un po’ con il suo coach Vittorio Di Saverio per capire qualcosa in più sugli aspetti tecnici dietro questi risultati.
“Non ci sono stati grossi cambiamenti negli allenamenti di Margherita nell'ultimo anno, ma una continua evoluzione di un percorso cominciato nell'inverno del 2010. Forse la chiave di svolta nell'allenamento la possiamo collocare verso le fine della scorsa stagione quando l'atleta, forse inspiegabilmente, ha cominciato ad assimilare tutti i lavori svolti permettendole cosi di correre, come dico io, abbastanza forte...non forte. Mi piace inoltre sottolineare come Margherita lo scorso settembre abbia corso in una settimana 2'02"84 sugli 800m e 9'00"25 sui 3000m dando dimostrazione che una mezzofondista d'élite deve spaziare sulle distanze con estrema facilità."
Riporto al coach l'affermazione sentita qualche giorno fa quando si diceva che erano trent'anni che in Italia non si correva così forte sulla distanza: “Si, Alberto, proprio una frase importante. Non ti nego di aver provato una punta di orgoglio ed emozione quando l'ho letta; un primo riconoscimento di un lungo lavoro con momenti anche faticosi portando una atleta con 4:19.90 di pb a questi livelli. In questi anni ho curato tanto l'aspetto aerobico a cui ho dato molta importanza e quest'inverno abbiamo lavorato a bassa intensità con recuperi ridotti e questo per Margherita è stato un elemento importante. "
Giusto ricordare come questi miglioramenti siano in un certa misura "100% Fiamme Gialle " e il coach romano cosi si esprime: "Un progetto, come detto, nato qualche anno fa e per cui ho avuto la fiducia incondizionata dei miei superiori, n progetto su cui abbiamo investito e ci sta dando ragione. Non nascondo che il settore tecnico federale ha contribuito in questa crescita fornendoci aiuto sui raduni e tante altre piccole cose che hanno permesso ad atleta ed allenatore di crescere e acquisire una mentalità internazionale che vedo scarseggiare in Italia, ma che permette di diventare ottimi atleti."
Dopo la doppia trasferta tedesca è già il momento di pensare al prossimo obiettivo per la mezzofondista azzurra: il 3000m dei Millrose Games a New York sabato 15 Febbraio.
“Esatto, Alberto: prossima tappa sarà la gara che hai anticipato tu. Avrebbe dovuto gareggiare a Stoccolma questa settimana, ma ho preferito farle recuperare qualche giorno in più e focalizzarsi meglio sulla gara americana. Dagli allenamenti sarebbe in grado di correre 8.50-8.52. L'unica problematica è che Margherita non ha assimilato il tremila, come padroneggia invece sui 1500. Ha corso la distanza solamente due volte lo scorso anno a Rieti a settembre e a Gavardo a maggio nel tuo bellissimo meeting. Il tremila per Margherita è ancora una distanza nuova, dove solo una maggior frequentazione di gare sulla distanza in questione, avrebbe potuto darle quella familiarità con la interpretazione. Se riesce a leggere bene tatticamente la gara, gli allenamenti ci danno poi segni - come detto - confortanti. Il lavoro che hai appena visto consisteva in 4x800m., recupero 2', partendo da 2'20" a 2'17"+recupero 3' e 4x400mt recupero 1'20" in 65"/66". Venerdì poi affronterà un lavoro che svilupperà in 2x1500mt circa in 4'27"74'28", recupero 3' e 10x200m in 32" con recupero 40". E poi andremo a New York con tutti i presupposti per provare a correre nei tempi di cui sopra”.
Giusto ricordare, infine, l'obiettivo primario della stagione indoor come i campionati del mondo di Sopot in Polonia, del 7/8/9 Marzo, dove speriamo di vedere in gara l'atleta azzurra delle Fiamme Gialle.
http://www.albertostretti.org/2014/02/margherita-magnani-verso-i-millrosegames.html