
Ad ulteriore suffragio della verità la Canepa ha riportato un'altra testimonianza di due turisti che hanno scattato fotografie, sue e di altri atleti, poco prima che il sentiero spiani per giungere a Les Goilles. L'identità di tutti i testimoni rimane, per motivi di privacy, nell'anonimato ma sono riportati negli atti dell'istruttoria. La runner di Courmayeur, li ha ringraziati pubblicamente per la loro lealtà, correttezza e sportività. Francesca si è rammaricata per non essere stata sentita e per essere stata avvisata in maniera generica dell'avvio di un procedimento di squalifica nei suoi confronti.
Quello che rimane è un'onta mediatica che ha leso l'immagine della Canepa non solo sotto l'aspetto sportivo, ma anche come quello di madre, motivi per i quali l'atleta richiede l'annullamento dell'ingiusta squalifica e l'immediata riabilitazione della sua immagine in Italia e nel mondo.
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