Dopo le grandi polemiche scatenate dalle parole di accusa (proprio su queste pagine) di Giorgio Calcaterra nei confronti di Alberico Di Cecco, in passato squalificato per Epo per due anni, in seguito alla convocazione dell’ abruzzese per i mondiali di 100 km a Doha, l’articolo odierno sulla Gazzetta dello Sport, a firma di Fausto Narducci, svela la posizione della Fidal sulla vicenda.
Il titolo: “Di Cecco ai Mondiali dei 100 km ma stavolta la Fidai si dissocia” già rivela tutto: in particolare, si spiega che le convocazioni dei nazionali per i mondiali dei 100 km sono fatte dalla Iuta (Italian Ultramarathon Trail Association), associazione affiliata alla Fidal ma che dipende dalla lau (International Ultradistance Association), posta sotto l'egida della laaf. Quindi le convocazioni sarebbero solo passate alla Fidal, tenuta a convocare gli atleti.
“Io Di Cecco non l'avrei convocato, ma non è stata una scelta mia”, le parole del d.t. Massimo Magnani; più pesanti quelle del presidente nazionale, Alfio Giorni: “Nel Consiglio federale di venerdì chiederò di sciogliere il rapporto con un'associazione che convoca un nostro atleta con quei precedenti”.