
La telefonata di Mandelli mi ha raggiunto questa sera mentre scendevo dal treno di ritorno da Firenze: “mi ha chiamato Michele Mesto per dirmi che è mancato Camillo Onesti” e subito mi è passata per la mente la sua immagine al termine dell'intervento all’ennesima, e ultima, conferenza stampa di presentazione dei top runner della Stramilano che aveva chiuso con il solito forte ed energico “viva la Stramilano!”
La Stramilano che Camillo, con Renato Cepparo , si era inventato una notte del 1972 sdraiato a riposarsi su un prato dopo aver partecipato alla camminata da Milano a Proserpio come aveva raccontato qualche anno fa a una conferenza organizzata al Politecnico e alla quale avevo partecipato. La Stramilano che, nata per scherzo poi, come aveva raccontato, lo aveva travolto con numeri di partecipazione inimmaginabili.
Ma non è solo il podismo a piangere la scomparsa di questo giovanotto di 88 anni, ma lo sport intero perché Camillo è stato anche il grande protagonista dei successi che, sotto la sua guida, lo sci di fondo femminile ha saputo conquistare.
Voglio chiudere questo breve ricordo di Camillo con una frase presa da una sua intervista del 2010 che riassume il suo profondo animo sportivo: “ Sono ammalato di sport e sono anche convinto che lo sport mi tenga vivo”.
Domani sarà comunicato l’orario dei funerali che si terranno venerdì 21.