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Nothing stops pink 2014

Dieci donne curate per un tumore al seno si sono allenate per affrontare la corsa più popolare del mondo, la Maratona di New York che si è tenuta lo scorso 2 novembre. La loro maglietta recitava il motto “Nothing Stops Pink”, perché nulla le avrebbe fermate, nemmeno il freddo e il vento del Verrazano Narrows Bridge.
Nothing Stops Pink è il progetto di Fondazione Umberto Veronesi e Rosa & Associati iniziato con il reclutamento di 38 donne ex pazienti che sono state monitorate e allenate per cinque mesi nelle città di Milano e di Brescia.
Le migliori 10 atlete hanno poi avuto l’opportunità di partecipare alla famosa Maratona, dando una coraggiosa testimonianza che è davvero possibile cominciare una nuova vita , ancora più intensa e ricca di entusiasmo e di emozioni.
Un esempio di sport, ma anche un invito a tutte le donne a non arrendersi mai, per raggiungere con grinta anche i traguardi che sembrano impossibili.
 “L’attività fisica è una potente alleata di salute, poiché contribuisce a prevenire e curare molteplici altre patologie. Non ultimo riduce il rischio di recidiva tumorale. Correre significa dimostrare a se stesse che la malattia è un episodio passato e che, per stare bene, bisogna continuare a prendersi cura del proprio corpo” – afferma il Prof. Paolo Veronesi, Presidente della Fondazione Veronesi.

Fare attività fisica riduce il rischio di tumore al seno, a qualunque età. Lo dice la più recente ricerca scientifica, presentata all’ultima conferenza dell’European CanCer Organization che ha avuto luogo a Glasgow, in Scozia nel marzo 2014. Donne che praticano sport per almeno un’ora al giorno hanno un rischio inferiore del 12% di sviluppare tumore al seno rispetto a chi ha una vita sedentaria: è il risultato di un’analisi sistematica di 37 studi sulla relazione tra tumore al seno e attività fisica pubblicati tra il 1987 e il 2013, che hanno coinvolto oltre 4 milioni di donne.

Già da tempo i ricercatori hanno capito che almeno il 25% dei tumori ha tra le sue cause l’eccesso di peso e stili di vita troppo sedentari. L’attività fisica può ridurre il rischio per molti tumori, tra cui quello al seno, attraverso diversi meccanismi; regolando il metabolismo, stimolando il sistema immunitario e diminuendo la produzione di ormoni sessuali, fattori chiave spesso coinvolti nello sviluppo e nella progressione del tumore al seno.
Non è mai troppo tardi per cominciare a fare attività fisica e proteggere il nostro seno. I ricercatori infatti hanno scoperto come non importa a quale età, anche avanzata, si inizi a fare sport; i benefici per la salute sono gli stessi, e sono anche indipendenti dal peso corporeo, a indicare che l’azione anticancro dell’attività fisica deriva da un’azione multipla, non solo dal controllo del peso.

Non solo praticare attività fisica aiuta a evitare che una donna si ammali di tumore al seno, ma diminuisce anche il rischio di ricadute nelle pazienti che sono già state colpite dalla malattia. È importante quindi incoraggiare le pazienti, anche quelle ancora in cura, a praticare attività fisica, naturalmente sotto controllo medico e adottando un programma sportivo su misura a seconda delle proprie condizioni fisiche.
Inoltre, diversi studi sembrano indicare che un esercizio fisico di lieve intensità aiuti anche a proteggere dagli effetti collaterali di alcune chemioterapie, come quelle a base di doxorubicina, un antibiotico efficace contro diversi tipi di tumore, tra cui il carcinoma del seno, che spesso causa gravi complicazioni cardiache. L’esercizio fisico stimola le cellule del cuore a produrre antiossidanti, che aiutano a proteggere il cuore dagli effetti collaterali della doxorubicina.
 
Tutte le maratonete hanno tagliato il traguardo a Central Park, forse senza rispettare i tempi prefissati, ma hanno dimostrato a se stesse ancora una volta che non ci sono limiti che non si possono superare, che siano 42 km o che sia un tumore al seno.

Ufficio Stampa Fondazione Veronesi - Elisa Invernizzi (3381280733)