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Schwazer Alex  450x338 foto Roberto MandelliSi chiude con il patteggiamento a otto mesi con la condizionale e 6.000 euro di multa la vicenda Schwazer davanti alla giustizia ordinaria: il tribunale di Bolzano ha, infatti, accettato richiesta di avanzata qualche settimana fa dal legale dell'atleta, Gerhard Brandstatter, che così commenta: “Siamo molto soddisfatti di questo patteggiamento. Sin dall'inizio era evidente che non si poteva arrivare a un'assoluzione: Alex aveva ammesso il doping e l'acquisto dei prodotti dopanti. Andare al processo sarebbe stato un massacro». Schwazer riconosce così non solo la propria responsabilità nell'uso di epo nel 2012, ma accetta anche le contestazioni relative al biennio 2010-11, per il quale la Procura è convinta ci siano “prove inconfutabili” di pratiche vietate. La Procura sottolinea, attraverso il procuratore capo Guido Pispoli, che “la pena potrebbe sembrare lieve, ma la nostra linea guida di fondo era e rimane quella di dimostrare che Schwazer era solo il tassello finale di un sistema di ipocrisia generale relativo al ricorso al doping da parte degli atleti professionisti”. Rimane così aperto il filone relativo ai medici e dirigenti ex Fidai, che la Procura ritiene essere stati consapevoli dei fatti contestati. Si tratta dei medici Giuseppe Fischetto e Pierluigi Fiorella e dell'ex dirigente Rita Bottiglieri, accusati di favoreggiamento come conseguenza di un comportamento omissivo.

 

E, a questo punto, Schwazer vuol tornare a gareggiare, mettendo nel mirino l'Olimpiade di Rio del 2016: il marciatore, che compirà 30 anni domani, sta scontando una squalifica di tre anni e sei mesi per la positività all'epo del 30 luglio 2012, che scadrebbe il 30 gennaio 2016, giusto in tempo per prendere parte ai Giochi Olimpici. Ha così ripreso ad allenarsi e, come ha dichiarato il suo legale: “Alex vuole diventare un testimonial anti-doping per impedire che altri ragazzi commettano il suo stesso errore. Con il patteggiamento ha già voltato pagina. Ora attendiamo di chiudere la vicenda con la giustizia sportiva”. Resta però il problema che la sua vicenda con la giustizia sportiva rischia anche di aggravarsi: la Procura antidoping del Coni, il 20 novembre scorso gli ha contestato altre due violazioni: 1) rifiuto a sottoporsi a un test (art. 2.3 delle Norme sportive antidoping), per essersi sottratto al controllo a sorpresa del 29 luglio 2012, a Oberstdorf, "protetto" dell'allora fidanzata Carolina Kostner; 2) manomissione o tentata manomissione di controllo antidoping (art. 2.5), dopo che nella sua auto è stata trovata una bottiglietta contenente 750 ml della sua urina. Schwazer rischia così addirittura altri quattro anni di squalifica..

Comunque il marciatore, anche a fronte di alcun prolungamento della pena e di eventuale ottenimento del "minimo" richiesto, dovrebbe tener conto del codice etico della Fidal, salvo dar vita a un caso simile a quello del velocista Dwain Chambers, scartato dalla federazione britannica per Londra 2012 malgrado avesse scontato la squalifica, per poi essere reintegrato dalla sentenza del TAS (Tribunale arbitrale dello sport).

Intanto, Luigi Fumagalli, presidente della 2^ sezione del Tribunale nazionale antidoping, ha respinto la richiesta di accesso agli atti dell’indagine Carolina Kostner avanzata dalla Fisg, la Federghiaccio: il 16 gennaio si discuterà il deferimento della pattinatrice azzurra con richiesta di 4 anni e 3 mesi di squalifica per “complicità” e “omessa denuncia” dell'ex fidanzato.