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Cova Paolo 160613 foto Roberto Mandelli
Non ancora spenta l’eco della polemica Calcaterra – Di Cecco, per la presenza in nazionale di ultramaratona dell’atleta abruzzese, contraria al Codice Etico della Fidal, ecco addirittura la politica scendere in campo.


Infatti, l’onorevole Paolo Cova del Partito Democratico ha presentato, martedì 20 gennaio u.s., un’interrogazione parlamentare riguardante Alberico Di Cecco. In particolare, l’istanza - a cui dovrà rispondere il Ministero della Difesa – prende spunto dalla oramai famosa squalifica di due anni per doping dell’atleta abruzzese, focalizzandosi su due richieste:

l’eventuale presenza di De Cecco nella squadra sportiva dell'Arma dei carabinieri (Di Cecco corre oramai per la Vini Farnese di Pescara, n.d.a.);

se “la condanna per uso di sostanze dopanti e la conseguente squalifica che ha arrecato danno di immagine a tutto il Corpo dei carabinieri” non sia motivo di estromissione di Di Cecco dal corpo dell’Arma dei Carabinieri.

Ecco di seguito il testo integrale dell’interrogazione:

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07581


presentato da

COVA Paolo

testo di

Martedì 20 gennaio 2015, seduta n. 366

COVA. — Al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che:

lo Stato italiano combatte la pratica del doping per i danni che causano alla salute degli atleti e degli sportivi che ne fanno uso, per l'alterazione dei risultati sportivi fatti in modo contrario allo spirito olimpico, per i possibili legami ad attività di commercializzazione fraudolenta di farmaci e di sostanze stupefacenti svolta anche dal mondo della malavita organizzata;

lo sport e l'attività sportiva deve avere come base il principio del rispetto di sé e degli altri atleti, la lealtà, l'onestà e una sana competizione;

il Corpo dei carabinieri rappresenta un'Arma gloriosa che difende, tutela e promuove i Valori fondanti della nostra nazione;

nel 2008 in occasione della Maratona d'Italia svolta a Carpi il carabiniere Alberico Di Cecco, facente parte del corpo dei carabinieri e della squadra sportiva dei carabinieri, veniva trovato positivo al controllo antidoping e successivamente squalificato per 2 anni dall'attività sportiva;

gli atleti che si onorano di appartenere ai gruppi sportivi delle forze armate devono essere di esempio per gli altri atleti e non devono disonorare i propri Corpi di appartenenza con atteggiamenti sconvenienti o contrari ai principi dello Sport e alla legge dello Stato –:

se l'appuntato dei carabinieri Alberico Di Cecco, attualmente presso il comando della caserma di Lama dei Peligni (CH), sia ancora appartenente alla squadra sportiva dell'Arma dei carabinieri;

se la pratica dopante usata dall'Appuntato dei Carabinieri Alberico Di Cecco sia in contrasto con i valori del gruppo sportivo dell'arma dei Carabinieri e l'applicazione delle norme che disciplinano lo status e il modus operandi dei dipendenti dell'Arma dei carabinieri e alla legge dello Stato;

la condanna per uso di sostanze dopanti e la conseguente squalifica che ha arrecato danno di immagine a tutto il Corpo dei carabinieri sia motivo per l'estromissione dell'appuntato dei Carabinieri Alberico Di Cecco dal Corpo dei carabinieri. (4-07581)