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L’ulteriore aggravio di tre mesi alla squalifica di Alex Schwazer non è sembrato demoralizzare ulteriormente il marciatore altoatesino, convinto ancora di poter partecipare ai Giochi Olimpici di Rio de Janeiro nel 2016, marciando nella 50 chilometri. Schwazer, la cui squalifica “complessiva” scadrà il 29aprile 2016, si è detto infatti speranzoso su un possibile sconto di pena sulla prima squalifica (quella di tre anni e sei mesi per epo, nda), che scatterebbe nel caso la procura antidoping ritenesse di rivalutare la sua collaborazione. “Spero che ci possa essere una riduzione della mia prima squalifica perché mi piacerebbe gareggiare alle Olimpiadi di Rio, ma serve un percorso ben chiaro. Spero mi venga data la possibilità di fare un progetto dove io possa dimostrare la mia trasparenza, anche rinunciando a parte della mia privacy. La gente ha bisogno di vedere che si può vincere anche senza doping”.

Peraltro, c’è da considerare che Schwazer ha usufruito di uno sconto di pena sulla seconda squalifica – quella per essersi rifiutato "senza giustificato motivo di sottoporsi al prelievo dei campioni biologici” – che sarebbe dovuta essere di sei mesi, ridotti a tre vista l'attenuante dell'articolo 4.6.1 delle Nsa per la collaborazione prestata dal medesimo per l'accertamento di violazioni in materia di doping commessi da terzi.

Ulteriore beffa per gli “oppositori del doping” la proposta di Schwazer al professor Sandro Donati, il più strenue combattente antidoping, di allenarlo. “In questo momento lui è la persona più credibile e questo per me è fondamentale. Ultimamente ho intensificato gli allenamenti, ma non potendo fare gare è difficile fare una preparazione specifica”. L'avvocato Brandstaetter, il difensore di Schwazer, ha chiarito che è si è fermi ancora ad un semplice fase di sondaggio con il professor Donati.

Schwazer ha sottolineato anche, leggendo i dati dell'ematocrito e dell'emoglobina, di non essersi mai dopato prima del 2012; si è detto convinto di poter chiudere allo stato attuale una 20 km in meno di 1h20’ o una 50 km sulle 3h40’ e che un buon dato cronometrico convincerebbe la Federazione di Atletica leggera a ridurgli la pena e a permettergli di andare a Rio. “Le regole della Fidal? Penso che, quando sei vicino alle Olimpiadi e ci sono ambizioni di medaglie, forse si avvicineranno di più. Io non voglio rubare il posto a nessuno, voglio tornare ai miei livelli poi starà a loro lasciarmi a casa o no. Io voglio solo tornare a fare i miei tempi, poi se vogliono portare Rubino e arrivare ventesimi facciano loro. Ho detto una cosa cattiva? Anche lui è stato cattivo con me”, la pesante battura sul collega marciatore, più volte critico nei confronti dello stesso Schwazer.

Infine le sue parole sulla ex fidanzata Carolina Kostner, precisando che la sua collaborazione non ha mai compreso la pattinatrice: "Non è vero che ho messo nei guai Carolina e che questo sconto (i tre mesi in meno, nda) arriva per averla messa nei guai. Ho detto le cose come sono accadute. E' stata una questione di pochi attimi. Non ci siamo messi a tavolino a pensare. Il pasticcio era fatto, ma dovevamo superarlo. Certo mi dispiace. Carolina con il doping non c'entra niente e se ha sbagliato è anche colpa mia. Ancora innamorato di lei? Quando hai vissuto una esperienza come la nostra, continui a rispettarti ma è successo talmente tanto, è difficile per il momento vederci insieme. Le zuppe riscaldate non vengono bene".