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Sotto la pioggia il ritorno di Daniele Meucci in maratona dopo il titolo europeo a Zurigo: “Tanta acqua così non l’avevo mai presa, nemmeno quando giocavo a pallone, in inverno, da ragazzino”. La Maratona di Lake Biwa, a Otsu (Giappone), ha, infatti, accolto i partecipanti con pioggia battente, temperatura bassa, e il tradizionale soffio del vento sul lago: per il 29enne maratoneta pisano un ottimo secondo posto in 2h11:10, a due soli secondi dal personale (quello dell’oro europeo di agosto a Zurigo), regolando i compagni di corsa nell’ultimo giro e mezzo di pista, alle spalle del solo Samuel Ndungu, il keniano che si è imposto in 2h09:08.

Buona quindi la prova di Meucci, in una giornata che climaticamente non permetteva tempi record: “Siamo partiti sotto la pioggia battente e nel prosieguo, spesso ci sono stati momenti di vero e proprio diluvio, con un vento che faceva alzare ondate sul lago Biwa, accanto a noi. Ho capito subito che non era giornata da primati. Dopo il passaggio ai 5km, mi sono detto: Daniele, oggi il crono non si guarda proprio, si corre uomo contro uomo. E così è stato”.

Passaggio al 10km in 30:35, al 15° in 45:42, al 20° in 1h01:12 e alla mezza in 1h04:39, un minuto in più rispetto ai piani; al 25° in 1h16:34, al 30° in 1h32:07; proprio qui il keniano Ndungu, il giapponese Kazuhiro Maeda e il mongolo Ser-Od Bat-Ochir guadagnano sul resto del gruppo. Meucci e l’altro giapponese Yonezawa si lanciano all’inseguimento, ma il solo Meucci riesce a recuperare raggiungendo il terzetto dei fuggitivi. Al 35° il keniano stacca definitivamente gli avversari passando in 1h47:12, rispetto all’1h47:48 degli altri tre.

“Ndungu ci ha quasi preso in giro – dichiara Meucci - i suoi strappi hanno caratterizzato la corsa (anche un passaggio da 2:50 tra il 22esimo ed il 23esimo km!). Ha vissuto per sette anni in Giappone, qui è di casa, ha fatto un po’ quel che voleva, anche con le lepri. Ho provato a rispondere alla sua azione, ma quando ho capito che non avrei ricevuto aiuto dai compagni di inseguimento, ho preferito cominciare a pensare al piazzamento”.

E così con un bella volata nel giro e mezzo di pista conclusivo, il nostro alfiere va a conquistare il secondo posto, precedendo Bat-Ochir, terzo in 2h11:18, e Maeda, quarto in 2h11:46.

Soddisfatto Massimo Magnani, DTO azzurro e allenatore di Meucci: “Quello di Daniele è un risultato davvero notevole. Anzi, direi che è un ulteriore passo in avanti sulla strada che porta all’Olimpiade di Rio. Qui ad Otsu le condizioni erano davvero al limite, con pioggia continua, a tratti battente, vento in più punti e temperatura molto bassa. Daniele ha dimostrato di sapersi muovere in corsa con grande capacità tattica, di fronte ad avversari molto più esperti di lui. Non è arrivato un tempo di rilievo, ma posso dire che quel che ha fatto oggi certifica il suo valore, non solo in prospettiva”.

Più dubbioso il maratoneta: “Rimane un po’ d’amaro in bocca per non essere riuscito a limare il personale, ma analizzando la mia gara, devo essere contento per come ho gestito la situazione. Mi sono piaciuto, ho sempre risposto nel modo corretto ai movimenti degli avversari, senza foga. E negli ultimi 5km, quando è stato chiaro che il confronto sarebbe stato solo per il secondo posto, penso di aver corso anche sotto ritmo. Non ho sentito i muri del trentesimo o del trentacinquesimo chilometro, non ho avuto timori, e anche questo mi dà soddisfazione. Quando siamo entrati in pista, mi sono sentito a casa… E’ stata sicuramente un’esperienza importante. Correre con queste condizioni è stato istruttivo, ed il risultato certamente aumenta la mia sicurezza. Ma io devo ancora studiare parecchio come maratoneta. Posso aggiungere che mi trovo molto più a mio agio quando si corre uomo contro uomo, quelle sono le sfide che mi piacciono, che vivo con maggiore partecipazione. Il confronto diretto è la mia dimensione”.