L’articolo pubblicato mercoledì scorso da la Gazzetta dello Sport sulla “benzina” che usa Mo Farah, neo-primatista europeo della mezza maratona, pur non essendo un’accusa specifica al campione inglese, apre qualche dubbio sui risultati e sui valori del campione.
Infatti, Stefano Boldrini, l’autore del pezzo, corrispondente da Londra, parte proprio da domenica scorsa, 22 marzo, quando Mo Farah vince la mezza di Lisbona in 59’32”, nuovo record europeo, e il Sunday Times dedica ampio spazio all’acquisto di superintegratori, ordinati nel gennaio 2011 e nel marzo 2012, dal suo allenatore, Alberto Salazar, 56enne cubano di stanza negli Stati Uniti, un tempo ottimo maratoneta.
Un integratore in particolare, il NutraMet Sport, a base di L-carnetina e carboidrati, a prima esame del tutto legale, migliorerebbe le prestazioni fino all11% secondo uno studio realizzato all'Università di Nottingham.
Nella carriera di Farah, tantissimi grandi risultati, ma anche diversi malori dopo aver tagliato il traguardo, il più famoso due anni a New York, al termine della mezza maratona conclusa in 1h01’07”.
I sospetti derivano dalla collaborazione con Salazar, da tempo seguito dall’antidoping internazionale, e che conseguentemente monitora la situazione dei valori di Farah. In particolare, l’emoglobina: nel 2007, il livello sarebbe stato del 13,9, mentre nel 2013 sarebbe salito al 16,5. Una crescita di pari passo con il miglioramento dei risultati e che avrebbero attirato l’attenzione della Iaaf e la domanda spontanea del giornalista su quale benzina usi il campione…
Infatti, Stefano Boldrini, l’autore del pezzo, corrispondente da Londra, parte proprio da domenica scorsa, 22 marzo, quando Mo Farah vince la mezza di Lisbona in 59’32”, nuovo record europeo, e il Sunday Times dedica ampio spazio all’acquisto di superintegratori, ordinati nel gennaio 2011 e nel marzo 2012, dal suo allenatore, Alberto Salazar, 56enne cubano di stanza negli Stati Uniti, un tempo ottimo maratoneta.
Un integratore in particolare, il NutraMet Sport, a base di L-carnetina e carboidrati, a prima esame del tutto legale, migliorerebbe le prestazioni fino all11% secondo uno studio realizzato all'Università di Nottingham.
Nella carriera di Farah, tantissimi grandi risultati, ma anche diversi malori dopo aver tagliato il traguardo, il più famoso due anni a New York, al termine della mezza maratona conclusa in 1h01’07”.
I sospetti derivano dalla collaborazione con Salazar, da tempo seguito dall’antidoping internazionale, e che conseguentemente monitora la situazione dei valori di Farah. In particolare, l’emoglobina: nel 2007, il livello sarebbe stato del 13,9, mentre nel 2013 sarebbe salito al 16,5. Una crescita di pari passo con il miglioramento dei risultati e che avrebbero attirato l’attenzione della Iaaf e la domanda spontanea del giornalista su quale benzina usi il campione…