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Sembrava impossibile ed invece è realtà: Alex Schwazer, il marciatore dopato, squalificato per doping fino al 30 aprile 2016, sarà seguito da Sandro Donati, il re dell’antidoping. L’annuncio ufficiale nella conferenza stampa odierna a Roma che ha illustrato il progetto.

“Senza il progetto che abbiamo costruito con Donati forse non sarei tornato. Mentirei se non ammettessi che è stato determinante. Non avrei sopportato, dopo 260-270 chilometri a settimana, sentirmi dire di essere dopato: così ho pensato a Donati, alla sua storia antidoping, nella speranza che ci sia meno gente a dubitare di me”, le parole di Alex Schwazer.

Il professor Sandro Donati ha spiegato perché ha accettato l’invito del marciatore: “Un episodio coerente con la mia storia. È troppo facile e ipocrita buttare tutte le colpe sull’atleta. Io avevo chiesto a Schwazer alcune cose, e in particolare che collaborasse con l’autorità giudiziaria, come ha poi fatto… Qualcuno non capirà, ma personalmente sono convinto che le persone abbiano diritto di riacquistare la loro dignità dopo gli errori commessi. Ho condiviso il progetto, prima di questa presentazione, con il presidente del CONI Malagò e con il presidente della FIDAL Giomi. Ed il modo con cui hanno accolto la mia scelta, evidenzia che oggi esiste un modo diverso di fare le cose".

Come ha spiegato Donati, un team di studiosi seguirà e controllerà Schwazer, dal professor Dario D’Ottavio (chimico) al professor Benedetto Ronci (ematologo), controlli che potranno avvenire in ogni momento, per stessa volontà del marciatore. Schwazer si trasferirà a Roma, si allenerà a due passi dal laboratorio antidoping e dall’organizzazione antidoping del Coni.

Quanto all’allenamento tecnico di marcia, Schwazer sarà seguito da un tecnico esperto del settore, Mario De Benedictis, fratello e tecnico del fratello Giovanni, bronzo a Barcellona 92, che dopo qualche dubbio ha accettato lacollaborazione vivendola “come un’operazione educativa”.

Don Ciotti, presidente dell’associazione Libera, “sponsor” del progetto e organizzatore della conferenza stampa, ha dichiarato: “La collaborazione fra Donati e Schwazer è una bella notizia. Questo è un progetto di cui l’associazione è felice di farsi garante anche per la sua forza simbolica, una forza che speriamo induca altri atleti a uscire dall’ombra, denunciare, riconquistare la propria dignità e libertà. Noi crediamo da sempre, investendo forze ed energie, nello sport come strumento educativo".

A chiudere la promessa di Schwazer: “Quando gareggiavo pulito, non ero contento quando tornava un ex dopato, Però io vorrei far riflettere quanti dicono che dovrei essere messo al bando per sempre. Rientrerò in una maniera che non ha precedenti. Potrei tornare così, semplicemente, come hanno fatto tutti gli altri atleti squalificati per doping e magari continuare come avevo finito. Invece questo sicuramente non accadrà. Purtroppo ho fatto uno sbaglio, se potessi tornare indietro nel tempo di certo non lo rifarei. Adesso darò il massimo per dimostrare il mio valore e far capire che non c’è bisogno del doping per andare forte”.