Dzhokhar Tsarnaev, il ventunenne attentatore della maratona di Boston del 2013, è stato condannato alla pena di morte. La sentenza è stata letta nell'aula della Corte federale di Boston alla presenza di Tsarnaev, dopo che i 12 giurati sono stati riuniti oltre 14 ore in camera di consiglio. La pena di morte sarà eseguita attraverso una iniezione letale.
Ritorna quindi la pena capitale in Massachussets, dove era stata abolita oltre 30 anni fa e poteva essere ripristinata essendo in presenza del reato federale di esplosione di ordigni di sterminio.
Non sono quindi serviti i tanti appelli delle famiglie delle vittime dell'attentato (ci furono 3 morti e 260 feriti), che avevano chiesto alla giuria di scegliere l'ergastolo rispetto alla pena capitale.
Secondo i testimoni, il giovane attentatore ceceno non ha manifestato particolari emozioni o reazioni alla lettura della sentenza; viceversa, per strada, si è scatenata la protesta dei manifestanti contro la pena capitale.
Ritorna quindi la pena capitale in Massachussets, dove era stata abolita oltre 30 anni fa e poteva essere ripristinata essendo in presenza del reato federale di esplosione di ordigni di sterminio.
Non sono quindi serviti i tanti appelli delle famiglie delle vittime dell'attentato (ci furono 3 morti e 260 feriti), che avevano chiesto alla giuria di scegliere l'ergastolo rispetto alla pena capitale.
Secondo i testimoni, il giovane attentatore ceceno non ha manifestato particolari emozioni o reazioni alla lettura della sentenza; viceversa, per strada, si è scatenata la protesta dei manifestanti contro la pena capitale.