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Non è stata una podista, ma una delle più forti marciatrici della storia dell’atletica italiana.

Stamane, all’età di 45 anni, a causa di un tumore al cervello, è deceduta Annarita Sidoti, marciatrice siciliana campionessa europea e mondiale: ha combattuto per anni, dal 2009, il suo male con forza ed eleganza, con il solito sorriso, trovando anche la forza di render pubblico il suo male e le sue sofferenze.

Lascia il marito Pietro, i tre figli, Federico, Edoardo e Alberto, ai quali vanno le sentite condoglianze dell’intera redazione di Podisti.Net.

Il presidente della Federazione italiana di atletica leggera, Alfio Giomi, la saluta così: “"Oggi è una giornata tristissima per l'atletica italiana. Le medaglie della Sidoti sono storia del nostro sport, ma in questo momento dobbiamo ricordare Annarita e quello che fino all'ultimo istante ha rappresentato come donna. La sua grinta, la sua tenacia e quel sorriso che le illuminava il volto sono entrati nel cuore di tutti. Ho avuto la fortuna di essere capo delegazione della squadra azzurra in occasione dei suoi successi a Spalato e Budapest e l'immagine di lei che sventola, piena di gioia, un'enorme bandiera tricolore è un ricordo che in questo momento mi emoziona profondamente".

Annarita Sidoti era nata a Gioiosa Marea (Messina) il 25 luglio 1969, ha collezionato 47 presenze in nazionale, laureandosi campionessa mondiale dei 10 km di marcia su pista nel 1997 ad Atene (42:55.49), due volte campionessa europea dei 10 km di marcia su strada (1990 a Spalato in 44:00 e 1998 a Budapest in 42:49).

Piccola e minuta (1,50x42kg), ha rappresentato, insieme alle compagne d’allenamento e di nazionale Elisabetta Perrone ed Erika Alfridi, un trio fantastico che ha portato, in maniera pulita, la marcia italiana ai vertici mondiali.