Per la maratona italiana un sospiro di sollievo: Valeria Straneo ha annunciato, infatti, che parteciperà alla Maratona dei Mondiali di Pechino del 30 agosto prossimo. Per Valeria Pechino sarà la 12^ maratona della sua carriera, dove avrà modo di difendere l’argento di Mosca 2013, una maratona inizialmente non programmata, decisa al termine dei quattro mesi invernali di stop forzato e la progressiva ripresa con l’appuntamento di sabato 6 giugno sulla pista di Cagliari per la Coppa Europa dei 10000 metri.
Esplicativa, a tal proposito, l’intervista pubblicata ieri mattina sulle pagine de La Gazzetta dello Sport, a firma Andrea Buongiovanni.
Come è giunta alla decisione?
"L’idea, da tempo, era di rinunciare alla rassegna istituzionale a favore di una gara veloce nella quale cercare il personale. Ma dopo New York, saltato il previsto appuntamento di Londra di fine aprile, rimaneva Berlino in settembre. Il problema è che ritrovare certi ritmi in tempi relativamente brevi non sarebbe stato semplice. La maratona di Pechino, che le previsioni meteo danno per durissima, sarà più adatta alle mie caratteristiche del momento".
L'infiammazione al tendine flessore della coscia destra è solo un brutto ricordo?
"Non sono al 100%: dopo certi carichi avverto ancora un po’ di fastidio, così come quando guido per più di un’ora. Evito lavori brevi e veloci, ripetute e sprint in salita, ma sono decisamente in ripresa".
Come ha risolto?
"Col riposo e grazie al dottor Danilo Chirillo, di Alessandria, la mia città. Non lo conoscevo, è stato preziosissimo".
Come l'ha aiutata?
"Con due infiltrazioni di fattori di crescita piastrinici, in gennaio e in febbraio: da centrifughe del proprio sangue, vengono isolate le piastrine che poi vengono utilizzate per irrorare la zona in sofferenza. La lesione era di un cm... Le sensazioni che si provano quando l’ago “gratta” il tendine non sono piacevoli, ma l’effetto è risolutivo. La pratica è sempre più comune anche nello sport".
Il morale ora è alto?
"Miglioro di settimana in settimana: faticavo ad andare a 4' al km, è bello avere di nuovo un obiettivo".
Perché i 10.000 di Cagliari?
"Perché la mia coach Beatrice Brossa vuole che mi ributti nella mischia con un pettorale addosso. In più la rassegna è in Italia, giusto onorarla, come faranno Incerti, Galimberti e non so chi altre. Tre anni fa a Bilbao fui 6^ col personale di 32'15"87, stavolta punto a star sotto i 33'00". Correrò con le scarpe da maratona, senza chiodi".
Come prevede poi il suo avvicinamento ai Mondiali?
"Una decina di giorni al Sestriere a fine giugno e quasi quattro settimane tra luglio e agosto a St. Moritz".
A Pechino per...?
"Sarà una gara tosta, con al via anche Edna Kiplagat con la quale a Mosca lottai fino al 40° km, in questi giorni preselezionata nello squadrone keniano dopo il 2h27' di Londra. Non conosco invece le intenzioni della francese Christelle Daunay, che mi ha preceduta agli Europei di Zurigo dell’agosto scorso. Vedremo in quali condizioni mi presenterò: dico sin d’ora che ripetere l’argento di due anni fa sarà difficile, molto difficile. E peccato che, probabilmente, sarò l’unica italiana al via. Tutto, in ogni caso, è da tempo pensato in funzione dell'Olimpiade di Rio 2016".
Esplicativa, a tal proposito, l’intervista pubblicata ieri mattina sulle pagine de La Gazzetta dello Sport, a firma Andrea Buongiovanni.
Come è giunta alla decisione?
"L’idea, da tempo, era di rinunciare alla rassegna istituzionale a favore di una gara veloce nella quale cercare il personale. Ma dopo New York, saltato il previsto appuntamento di Londra di fine aprile, rimaneva Berlino in settembre. Il problema è che ritrovare certi ritmi in tempi relativamente brevi non sarebbe stato semplice. La maratona di Pechino, che le previsioni meteo danno per durissima, sarà più adatta alle mie caratteristiche del momento".
L'infiammazione al tendine flessore della coscia destra è solo un brutto ricordo?
"Non sono al 100%: dopo certi carichi avverto ancora un po’ di fastidio, così come quando guido per più di un’ora. Evito lavori brevi e veloci, ripetute e sprint in salita, ma sono decisamente in ripresa".
Come ha risolto?
"Col riposo e grazie al dottor Danilo Chirillo, di Alessandria, la mia città. Non lo conoscevo, è stato preziosissimo".
Come l'ha aiutata?
"Con due infiltrazioni di fattori di crescita piastrinici, in gennaio e in febbraio: da centrifughe del proprio sangue, vengono isolate le piastrine che poi vengono utilizzate per irrorare la zona in sofferenza. La lesione era di un cm... Le sensazioni che si provano quando l’ago “gratta” il tendine non sono piacevoli, ma l’effetto è risolutivo. La pratica è sempre più comune anche nello sport".
Il morale ora è alto?
"Miglioro di settimana in settimana: faticavo ad andare a 4' al km, è bello avere di nuovo un obiettivo".
Perché i 10.000 di Cagliari?
"Perché la mia coach Beatrice Brossa vuole che mi ributti nella mischia con un pettorale addosso. In più la rassegna è in Italia, giusto onorarla, come faranno Incerti, Galimberti e non so chi altre. Tre anni fa a Bilbao fui 6^ col personale di 32'15"87, stavolta punto a star sotto i 33'00". Correrò con le scarpe da maratona, senza chiodi".
Come prevede poi il suo avvicinamento ai Mondiali?
"Una decina di giorni al Sestriere a fine giugno e quasi quattro settimane tra luglio e agosto a St. Moritz".
A Pechino per...?
"Sarà una gara tosta, con al via anche Edna Kiplagat con la quale a Mosca lottai fino al 40° km, in questi giorni preselezionata nello squadrone keniano dopo il 2h27' di Londra. Non conosco invece le intenzioni della francese Christelle Daunay, che mi ha preceduta agli Europei di Zurigo dell’agosto scorso. Vedremo in quali condizioni mi presenterò: dico sin d’ora che ripetere l’argento di due anni fa sarà difficile, molto difficile. E peccato che, probabilmente, sarò l’unica italiana al via. Tutto, in ogni caso, è da tempo pensato in funzione dell'Olimpiade di Rio 2016".