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Un profondo grazie da tutta l’atletica italiana va ad Antonietta Di Martino che mercoledì scorso ha annunciato il suo ritiro. Non stiamo parlando di una podista, ma di una saltatrice in alto, ma chi ama il gesto atletico non può non commuoversi ricordando le sue imprese. 

L’annuncio alla vigilia del Golden Gala, quando la primatista italiana con 2.04 saltato in Slovacchia nel febbraio del 2011, ha annunciato commossa: “Sono qui per dare l'addio alle gare, la decisione è stata presa col tempo. Ho cercato di recuperare, ho cercato di tornare ad essere l'atleta che ero prima, ma ho capito che sarebbe servito altro tempo non dico per tornare ai livelli di prima, ma almeno per fare qualcosa di buono. È una scelta doverosa, innanzitutto nei miei confronti: c'è un tempo per ogni cosa, e il mio tempo nell'atletica è finito. Sono convinta".  

Troppi problemi al ginocchio per Antonietta, nata il 1 giugno 1978 a Cava de' Tirreni (SA), alta “appena” 1.69 m, un differenziale di 35cm all’atto del suo primato. Per l’atleta campana restano l'argento ai Mondiali di Osaka 2007 e il bronzo a Daegu 2011 all’aperto; l’argento ai Mondiali 2012 a Instabul, argento agli Europei 2007, oro nel 2011 nell’indoor. Nella sua carriera ha saltato dodici volte 2.00 m. e oltre.  

Alfio Giomi, il presidente della FIDAL, l’ha salutata così: “Quella di Antonietta è una storia bellissima, di una grande atleta, per tutto il suo percorso. In questa decisione c'è l'intelligenza di capire che per tutte le cose c'è un inizio e una fine. La ringraziamo per una carriera splendida che sarà di esempio per tutti i nostri atleti".