Il Centro di Preparazione Olimpica di Formia ha compiuto 60 anni: lunedì 23 novembre sono scattate le celebrazioni con l’intestazione del viale di accesso al grande Pietro Mennea.
Il centro, nato da un’intuizione di Bruno Zauli, ha strutture all'aperto e indoor che permettono di praticare oltre 20 differenti discipline sportive.
Giovanni Malagò, il presidente del CONI, ha dichiarato: “"Formia è il simbolo dell’eccellenza sportiva del nostro paese, la casa dello sport italiano. Il nostro grazie va a tutti coloro che, in questi 60 anni, abbiano sentito questo posto come "casa". Celebriamo il passato, ma ancor di più progettiamo un futuro vincente perché qui ci sono le basi - infrastrutture, clima e capacità di saper fare squadra - per pensare in grande. Qui tanti atleti, anche stranieri, sono diventati campioni, e lo sport italiano si è aperto al mondo. L’atletica qui è la padrona di casa e proprio da qui ripartirà la sua riscossa. Con progetti più che condivisi con il CONI, fra cui anche il nuovo patto per rivalorizzare questo impianto mitico".
Presenti numerosi presidenti federali, dirigenti, atleti; per l’atletica, il presidente federale Alfio Giomi e Anna Riccardi, membro del Consiglio della IAAF e delegato tecnico per i Giochi Olimpici di Rio 2016.
La moglie, Manuela Oliveri Mennea, e l'allenatore, Carlo Vittori, hanno scoperto la targa che ha intitolato il viale d’accesso al Centro a Pietro Mennea.
Sara Simeoni, Olimpionica di Mosca 1980 e primatista mondiale per anni di salto in alto, ha sollevato il Tricolore che ha inaugurato Piazza Medaglie d'Oro, nel mezzo del centro.
Presenti, inoltre, altri grandi campioni dell’atletica: Salvatore Morale, Roberto Frinolli, Eddy Ottoz, Paola Pigni, Giacomo Crosa, Erminio Azzaro, Pippo Cindolo.
Intanto si allenava, impegnato in una serie di test, il primatista italiano dei 110 ostacoli Emanuele Abate…
E allora come non dare ragione al professor Vittori che ha dichiarato: “Qui deve esserci solo l’atletica. La Scuola di Formia è la Scuola Bruno Zauli, l'avete visto il busto all'ingresso? Le medaglie sono le medaglie dell'atletica. Non si può mistificare la realtà. Sì, anche i tennisti vennero ad allenarsi qui per la Davis, con Belardinelli, ma loro si accontentavano dei campi di tennis, ogni tanto venivano a dare un'occhiata ai nostri allenamenti”.