Ancora positivo, come riportato dal sito della Fidal: “La IAAF ha reso nota nel pomeriggio di oggi la positività all’esame antidoping del campione B dell’atleta Alex Schwazer. Il risultato del test effettuato dal laboratorio di Colonia, conferma quanto già evidenziato nel campione A; in conseguenza di ciò, l’atleta è stato sospeso dalla IAAF in via cautelare”.
Sfuma così in maniera definitiva la possibilità che il marciatore altoatesino partecipi alle Olimpiadi di Rio. Schwazer era tornato alle gare a maggio, dopo aver scontato una squalifica di tre anni e mezzo sempre per doping. Poi, di colpo la notizia bomba, della positività (steroidi anabolizzanti) ad un controllo antidoping effettuato il 1° gennaio; e oggi le analisi del campione 'B' che confermano i risultati del campione 'A'.
Schwazer ha dichiarato a caldo all’Ansa: “Lotterò fino all'ultima possibilità per fare chiarezza su questa storia: voglio andare alle Olimpiadi di Rio per dare una risposta in gara perché sono pulito. Dopo la notizia della positività non ho mai smesso di allenarmi nonostante il dolore, la rabbia e l'amarezza che assorbono tutte le mie energie. Lo faccio per il mio allenatore, per chi mi è sempre stato vicino e per tutti quelli che ogni giorno dimostrano di credere in me e nella mia innocenza”.
L’avvocato Gerhard Brandstatter, legale del marciatore, afferma: “Cercheremo immediatamente di impugnare la sospensione, probabilmente già lunedì. È triste vedere come la Iaaf abbia sospeso Schwazer senza riconoscere in alcun modo i passi che erano già stati fatti. Abbiamo in mano la prova che non si tratta di doping e che nella condotta di Schwazer tutto è stato regolare. C'è stato un intervento esterno sul prelievo, è evidente, già nel mese di maggio, e ciò è estremamente grave. Ora ricorreremo contro la sospensiva con l'auspicio che si arrivi in tempo a stabilire la verità".