Si è svolta il 16 novembre scorso, al circolo I Fiori di Faenza, la tradizionale “Festa del Collaboratore” della 100 Km del Passatore. Promossa dall’omonima associazione, organizzatrice della più famosa “Cento” del mondo, la festa è stata l’occasione per ringraziare i volontari (oltre 200 i presenti) e le loro associazioni, che con la loro appassionata, gratuita e costante presenza permettono ogni anno il regolare svolgimento della corsa e la necessaria assistenza ai podisti durante la gara.
La serata, condotta da Lorenzo Leoncavallo – coordinatore del gruppo sportivo e vicepresidente dell’associazione – ed accompagnata dall’intrattenimento al piano bar del duo Luca e Martina, è stata caratterizzata da alcune iniziative. Ricorrendo quest’anno il 90° anniversario dalla nascita di Alteo Dolcini (1923-2013), cofondatore della Società del Passatore, nonché della 1^ edizione della 100 Km del Passatore, gli atleti del gruppo sportivo della “Cento”gli hanno dedicato un tributo video. Gli stessi atleti hanno presentato il “Salvadanaio del Centista”, la raccolta di fondi che attraverso la loro attività podistica, devolvono in beneficienza. Quest’anno l’ente destinatario è l’associazione “Gli amici della cardiologia”, il cui presidente, dott. Roberto Casanova, assente alla festa, perché impegnato in un meeting medico-scientifico in Gran Bretagna, riceverà l’assegno nel corso di un apposito incontro in programma il prossimo dicembre. Omar Giama e Gianluca Medri, in rappresentanza del Lions Club Valli del Lamone, hanno quindi presentato il progetto “Marradi, Brisighella, Faenza, la 100 Km corre sull’itinerario di Dino Campana. Luci, colori e suoni”.
Il momento centrale della serata ha visto protagonista Giorgio Calcaterra. L’otto volte campione consecutivo della 100 Km del Passatore, nonché pluricampione italiano, europeo e mondiale sulla distanza, ha voluto fare una sorpresa a tutti i collaboratori partecipando alla serata in loro onore. Accompagnato sul palco dall’amico Pietro Pirì Crementi, vicepresidente vicario e direttore di corsa della “100 Km”, Calcaterra si è concesso ad un’informale intervista condotta da Mirella Pederzoli sul suo rapporto con la corsa e con la città di Faenza. È stato un momento molto sentito da parte di tutti i collaboratori, poiché – ha sostenuto l’atleta romano – “le mie fortunate partecipazioni alla 100 Km non mi hanno mai permesso di assaporare a pieno tutto il lavoro svolto dai volontari e tutta l’organizzazione della gara”, una corsa, come noto, che negli ultimi anni lo ha visto ricoprire sempre un ruolo dominante. “Di fatto – ha spiegato Calcaterra –, durante le circa sei ore (per l’esattezza, 6h39’59’’, nda) trascorse sul percorso, la mia mente è rimasta sempre molto concentrata sulla gara, sulla media e sulla distanza percorsa, sebbene spesso il ritrovarmi in solitaria per molta parte del tragitto mi abbia permesso anche di divagare e di apprezzare la bellezza dei luoghi attraversati”. A precederlo e ad incoraggiarlo in auto – come da tradizione – è stato sempre Pirì Crementi, il quale ha raccontato qualche curioso aneddoto delle 41 edizioni finora svolte della “100 Km”. È stato proprio Crementi a spingere Calcaterra a parlare di una recente esperienza che, a soli sei giorni dalla conclusione della 100 Km del Passatore, ha portato l’atleta romano oltreoceano, ovvero a disputare un’altra 100 Km, quella di Tokyo. “Ci sono stati momenti duri – ha raccontato Calcaterra –, dovuti probabilmente a ragioni di tipo alimentare, ma l’onore ed il rispetto per l’invito mi hanno comunque portato a terminare la gara, dove mi sono piazzato al sesto posto”.
Infine, a Calcaterra è stato chiesto un pronostico sulla possibilità di raggiungere il traguardo delle dieci vittorie al Passatore, un obiettivo impensabile fino a qualche anno fa. Pur riconoscendo le difficoltà ed il livello di competizione che ogni anno è andato aumentando, “la mia motivazione e la voglia di partecipare alla “corsa più bella del mondo” non mancano, per cui – ha affermato Calcaterra – intanto parteciperò alla prossima edizione. Poi si vedrà”. Non sono naturalmente mancati i suoi ringraziamenti a tutti i collaboratori della corsa, i quali “non solo permettono che la 100 Km del Passatore ogni anno possa organizzarsi al meglio, ma mi accolgono in maniera calorosa”, come ha testimoniato anche la festa, che ha fatto sentire il campione “uno di famiglia”.