Si correrà il prossimo 30 Ottobre la mezza maratona di Lodi, dopo una prima edizione di grande successo, forse inaspettato nelle dimensioni. Infatti la Laus Half Marathon (la denominazione “Laus” risale al tempo dei romani, quando Lodi si chiamava Laus Pompeia) nel 2015 ha fatto registrare 1150 atleti classificati, con dei risultati più che discreti a livello amatoriale, a testimonianza dell’apprezzamento del popolo dei runner. Viene da chiedersi come è stato possibile avere tale successo, in un anno in cui buona parte delle mezze e maratone hanno perso partecipanti o comunque faticato a far crescere i numeri; forse perché Lodi era l'unica città in Lombardia a cui mancava una mezza, oppure?
Per capire di più del “fenomeno” Lodi abbiamo incontrato Silvio Furiosi, presidente del Gruppo Podistico San Bernardo, società che organizza la manifestazione.
Ciao Silvio, raccontaci un po’ la storia di questa gara:
Forse tutto parte da lontano, eravamo…. quattro amici al bar, come recita la canzone di Gino Paoli, che hanno deciso prima di organizzare tapasciate e poi, sostenuti da passione e voglia di fare, di confrontarsi con gare competitive e la mezza ci è parsa la scelta migliore.
Va bene, ma questa è la storia di molte gare, cosa c’è stato diverso in questo caso:
Certamente come hai scritto tu, la mancanza di una mezza nella nostra provincia, ma anche un movimento podistico locale piuttosto consistente; poi le istituzioni, spesso in rapporto conflittuale con queste manifestazioni, ci sono state vicine, non solo ci hanno permesso di definire un percorso veramente cittadino ma hanno collaborato in tutte le fasi. Infine la popolazione in genere, i commercianti che hanno visto un’opportunità invece che un problema…. sono tante le componenti hanno concorso all’ottenimento di un buon risultato.
Eventuali criticità emerse, aree di miglioramento:
Ecco, sotto questo aspetto abbiamo lavorato molto, già dal… 25 Ottobre 2015, quindi subito dopo la gara. Siamo tutti podisti, vediamo le cose, capiamo i problemi di chi organizza ma anche le possibili soluzioni. Poi abbiamo parlato a lungo con chi ha partecipato, un confronto aperto e sereno dal quale sono nate tante idee.
Quindi cosa cambierà per la seconda edizione:
Innanzitutto la partenza, pensata per 7-800 atleti nel 2015 ce ne siamo trovati 500 in più. Quindi partenza da Piazza Castello e arrivo in Piazza della Vittoria (lo stesso del 2015), a mio avviso una delle piazze più belle d’Italia, uno scenografia unica per chi corre.
Poi il percorso, si costeggerà un paio di volte il fiume Adda; infine gli spogliatoi, potrà sembrare un dettaglio, saranno in due location diverse per maschi e femmine, sia pure vicine tra loro
Invece cosa non cambierà:
La qualità complessiva, ci teniamo veramente tanto. Ciò che posso garantire sin d’ora è che non è cambiato e non cambierà il nostro impegno ed entusiasmo, la volontà di fare bene. Mettiamo il podista al centro di tutto e, come detto, essendo tutto podisti, ci riesce abbastanza facile questa cosa. Nel dettaglio non cambieranno le cose che hanno funzionato bene; ad esempio il servizio pacer, ovvero gli angeli custodi che avranno il compito di accompagnare i podisti ad un ritmo prestabilito, per concludere la gara nel tempo finale di 1h24’ (4’/km) fino a 2 ore ( 5’40/km)
Novità, ambizioni, obiettivi:
Se lo scorso anno i pacer hanno corso con la maglia dei Podisti da Marte, per ricordare Fabrizio Cosi, quest’anno lo faranno per i Rare Partners, una Onlus che supporta la ricerca nelle malattie rare. Fare… almeno bene come nel 2015, ma in realtà non vogliamo accontentarci. Certamente aumentare la quantità dei partecipanti ma sempre con un elevato standard qualitativo. Anche dal punto di vista dei risultati tecnici confidiamo in riscontri interessanti: il montepremi non è male per questa tipologia di gare, potrebbe/dovrebbe attrarre atleti con buone prestazioni. Infine, verrà devoluto un euro ad iscritto a favore di Padre Orazio, per la sua preziosa missione in Africa
In bocca al lupo
Grazie e arrivederci al 30 Ottobre 2016