Trentennale della Stramaxima, una delle classiche più classiche della Puglia, che per anni ha costituito il top in termini di partecipazione e gradimento.
E la trentesima edizione, ventottesimo Memorial Emanuele Manzari, è sembrata un ripartire, a cominciare dal nuovo tracciato, per proseguire con il nuovo orario di partenza, passando per il nuovo punto di via, fino all’aggiunta della partecipazione dei cosiddetti “liberi”.
E, a priori, i podisti hanno ridato la loro fiducia, 700, infatti, gli iscritti Fidal ai quali vanno aggiunti circa 200 neofiti.
Segnalo con piacere anche l’installazione di bagni chimici, utilissimi per i podisti, che hanno gradito anche questa novità.
Per il resto la Stramaxima è una gran bella manifestazione, la centralissima Piazza Aldo Moro, sede di ritrovo, partenza, arrivo e post gara, si veste a festa per l’occasione, con tante bandierine colorate, banner, fiori, tappeto rosso e il sempre accogliente palco, con tanti, tanti fiori.
Lasciata con facilità l’automobile presso le vaste zone predisposte per il parcheggio, velocemente si ritirano pettorale, chip e pacco gara, consistente in un simpatico ed utile zainetto, al cui interno sono contenute una busta di gustosi taralli e una bottiglietta d’acqua. Manca, però, la tradizionale cassettina di uva locale, come mi ricorda qualcuno. Sette euro la tassa d’iscrizione, la Stramaxima è da sempre gara nazionale.
Ad organizzare la locale associazione Amatore Atletica “Emanuele Manzari”, presieduta dal capace Francesco Nanna, che gode della collaborazione del tuttofare Nicola Dongiovanni e di un gruppo di validi collaboratori, tornati ad aumentare dopo un breve momento di crisi.
Giornata incredibilmente umida, afosa: la temperatura, che si assesta intorno ai 30° gradi, è percepita in maniera notevolmente più grave per via del tasso della suddetta umidità, che davvero stroncherà forze ed energia agli atleti in gara.
A tenerci “freschi”, la verve scatenata di Paolo Liuzzi, la voce del podismo pugliese su strada, oggi in incredibile forma, onnipresente, pronti alla sagace battuta e all’illuminata citazione di ogni protagonista.
Sperate le ore 9.00, quando manca solo mezzora alla partenza, si generano le scene più belle della corsa, con il contrasto di colori di completini che si incrociano, saluti, baci e abbracci fra amici e poi rivali in gara, gli sfottò, le foto, i selfie, le tensioni, i riti, i sorrisi, i dolori, le sofferenze, la voglia di vivere, di stare insieme che solo il podismo sa infondere.
Alle 9,20 i Giudici cominciano a richiamare gli atleti per farli schiarare dietro il punto di via: contrariamente a quanto previsto dal regolamento odierno e dal regolamento del Circuito “Terra di Bari”, di cui questa manifestazione rappresenta la 13^ tappa, manca la griglia di partenza riservata ai migliori della precedente tappa (50 uomini e 10 donne, più alcune wild-card) e conseguentemente il bollino distintivo sul pettorale degli aventi diritto.
Si parte così tutti insieme, non mancano alcuni “caproni” che si ostinano a schierarsi davanti per durare pochi metri, quelli che non capiscono che sono un pericolo per se stessi e per gli altri, quelli che pensano che anche nello sport non ci siano meriti e distinzioni.
Per fortuna, quando il presidente Nanna, munito di pistola di start, spara il colpo che dà il via alle ostilità non si verificano cadute e infortuni, anzi la partenza, facilitata dall’ampia sede della strada, avviene senza problemi, con il lungo plotone che si estende da subito, con i non tesserati disposti in fondo.
Il tracciato, inizialmente non riserva novità, con il giro iniziale nella vie centrali per circa un chilometro e mezzo, nuovo passaggio sul punto di via e… via verso la periferia, passando per Via Sammichele, sempre più popolosa. Il nuovo tracciato prevede molto meno complanare, affronta il nuovo cavalcavia e dirotta su strade di campagna, risultando molto più vario ed interessante del precedente, corso e ricorso per tantissimi anni.
Tracciato blindato al traffico, con ogni incrocio presidiato, due ristori con bottigliette d’acqua, chilometri precisamente segnalati, davvero tutto si svolge in maniera ottimale.
Tranne nei tratti più periferici, costante la presenza di pubblico, a volte troppo caloroso e con la pretesa di essere molto vicino agli atleti, anche sul tappeto finale, creando davvero troppi problemi ai Giudici e ai fotografi autorizzati.
Per le prossime edizioni, ed è l’unico neo che ho rilevato oggi, il pubblico dovrà necessariamente essere tenuto sui marciapiedi del viale del traguardo, non rovinando l’effetto scenico dello spettacolare scenario di arrivo di questa manifestazione, permettendo ai Giudici una comoda rilevazione di pettorali e tempi e ai fotografi autorizzati di scattare comodamente, con un fondo pulito.
Ribadisco autorizzati, la Stramaxima prevede da sempre un concorso fotografico che fa sentire tutti fotografi della manifestazione, con la pretesa di porsi davanti anche a chi ritrae tutti i partecipanti e offre gratuitamente un ricordo agli atleti.
Tornando al tracciato, si rivela non facilissimo e piatto come qualcuno raccontava, sono diversi i saliscendi, anche se non gravosi, che permettono di realizzare un ottimo allenamento. 9800 metri circa la lunghezza del nuovo percorso, che è risultato gradito ai partecipanti, oramai stufi di “quel giro che avremmo potuto anche percorrere ad occhi chiusi, tanto lo conosciamo a memoria”, come ha commentato un atleta di lungo corso…
Dopo un lungo viaggio in coppia, Alessandro Marangi (Atletica Amatori Cisternino), un atleta che senza i tanti problemi fisici che ne hanno stoppato più volte la carriera sarebbe giunto (secondo me) tra i top nazionali, uno dei “figli” più cari al maresciallo Vasta, allunga sul valente Guastamacchia e va a cogliere il successo in 32:01, con il collo cinto dalla tradizionale corona di allora che a Casamassima premia i vincitori, iscrivendo per la prima volta il suo nome in questo prestigioso albo d’oro.
Autore di un’ottima prestazione, sempre corretto e sportivo, Il maestro di sport Rodolfo Guastamacchia (Running Team D’Angela Sport Turi) è secondo in 32:22; terzo, sempre generoso e combattivo, si classifica Gianpiero Bianco (Dof Amatori Turi) in 33:03.
Mette tutte la grinta di cui dispone e il bravissimo Marco Patruno (Amatori Putignano) si classifica quarto in 33:53, a precedere Michele Di Carolo (Amatori Cisternino), altro atleta in ripresa e che può ancora dare tanto, quinto in 34:36. In vacanza in Puglia, figlio del “grande” Carmelo, il finanziere castellanese Francesco Carriero, oramai tesserato per l’Atletica Villa Guglielmi Roma, è sesto in 34:54, seguito da Giuseppe Mele (Dynamyk Palo del Colle), un nome… una dinastia, settimo in 35:07. Molto bravo, Verio Scattarelli (Quelli della Pineta Bari), è ottavo in 35:26, con Nuccio Busto (Dof Amatori Turi), simpatico e affaticato, nono in 35:30, davanti alla novità Alessandro Cazzolla (Bitonto Sportiva), autore di un’ottima gara, in 35:31, ma con ampi margini di ulteriore miglioramento.
Reduce da un ottima mezza a Bologna, capelli corti, passa inosservata all’addetto alla consegna della corona di alloro per la vincitrice: non importa, la corona la otterrà dopo, ma intanto la vittoria è tutta sua, bissando quella del 2016, l’eccellente Daniela Tropiano (Atletica Monopoli) si afferma in 40:10, rompendo una maledizione che quest’anno, in mia presenza, la voleva sempre sul podio, ma mai su quel magico gradino contrassegnato dal numero 1.
Esempio di dedizione e impegno, Nicoletta Ramunno (Montedoro Noci) è ottima seconda in 41:28, davanti all’esplosiva Milena Casaluce (Bitonto Sportiva), sempre più brava, terza in 42:31. Determinatissima, chiude con il solito ottimo sprint Antonia Patierno (Free Runners Molfetta), quarta in 42:54, a precedere la bravissima Dominga Mongelli (Atletica Adelfia), quinta in 43:28. Il bruciante allungo finale dell’energica Rosita Rella (Running Matera) la conduce in sesta posizione in 43:39, stesso tempo di Valeria Cirielli (Amatori Atletica Acquaviva), settima, apparsami oggi non al massimo della forma. Ottavo posto, prima atleta della società di casa, per la risoluta Cassandra Barbieri (Manzari Casamassima), in 43:41; da evidenziare anche la prova di Elizangela Linck (Podistica Amatori Policoro), nona in 44:44, a precedere di un secondo un’altra atleta emergente, Carmen Albani (Atletica Polignano), decima.
636 gli atleti Fidal giunti regolarmente al traguardo, con la positiva Maria Concetta De Benedictis (La Fenice Casamassima) a chiudere gli arrivi femminili in 1:24:17 e l’eterno Leonardo Palmisano (Alberobello Running), a chiudere la graduatoria generale, con il collo cinto di alloro, allo spesso piano del vincitore, tra gli applausi convinti di tutto il pubblico, in 1:29:17.
A proposito de La Fenice Casamassima, i cugini degli odierni organizzatori, una parola e una lode per loro per aver avviato al podismo una quindicina di nuovi atleti, due già tesserati, in una serie di appuntamenti serali, nell’abito del progetto “Benessere in corsa”.
Gli Addetti al rilevamento elettronico degli arrivi e i Giudici Fidal lavorano bene e in collaborazione: le classifiche sono presto pronte e affisse, si attende solo l’inizio della cerimonia di premiazione.
E non ci vuole tanto, il buon Paolo Liuzzi è pronto a dare inizio all’ultimo atto ufficiale della 30^ Stramaxima, coadiuvato da Nanna e Dongiovanni: alla presenza del sub commissario prefettizio, signora Giovanna Zampetta, del Comandante della locale stazione dei Carabinieri, Filippo Falcone, del dottor Manzari, fratello del compianto Emanuele, e di Francesco De Mattia, presidente provinciale della Fidal Bari, gli atleti “più bravi” sfilano a ritirare il meritato riconoscimento.
Non mancano anche le due miss in costumi medioevali, da elogiare per aver sopportato caldo e sole, che abbelliscono il già splendido palco pieno di fiori e di colori.
Si parte, ovviamente, dai due vincitori, Marangi e Tropiano, premiati con una tela dell’artista Aurora Milano, oltre ad un utilissimo zaino, contenente diversi prodotti alimentari; a seguire, la consegna del premio ai primi cinque di tutte le categorie maschili e femminili fino alle 55 e ai primi tre delle successive, tutti ricompensati con lo zaino… ripieno.
Estrazione premio anche per il liberi presenti, mentre il viaggio-pettorale per la mezza maratona di Caserta, messo in palio dall’Agenzia barese “Vivi e Sorridi” di Vito Viterbo va a Giovanni Camasta della Gioia Running.
Gli ultimi riconoscimenti sono per i primi cinque team per numero complessivo di atleti giunti al traguardo: vince la Amici Strada del Tesoro con 42 arrivati su, nell’ordine, Bio Ambra New Age Capurso (31), La Fenice Casamassima (29), Atletica Adelfia (27) e Dof Amatori Turi (25), tutte premiate con tele della suddetta pittrice Milano.
I saluti di Paolo, i ringraziamenti degli organizzatori e già cominciano le operazioni di ripristino della piazza Moro al normale stato.
Vado via contento per aver ritrovato la vecchia “Stramaxima”, bella, gradita e ben organizzata, una della classiche più classiche di Puglia: così, non mancheranno a tornare anche i grandi numeri di partecipanti…