Partecipo per la prima volta a questa gara, pur essendomi iscritto anche negli ultimi due anni, senza prenderne parte per impedimenti dell’ultimo minuto.
Questa gara rappresenta l’ottava tappa delle undici del Cortocircuito run, un circuito di gare che sta avendo sempre più successo.
Arrivo sul posto di ritrovo circa un’ora e mezza prima dello start, e vado al gazebo societario a portare i pettorali della mia squadra, ritirati il giorno prima.
Dopo quattro chiacchiere ed un po’di volantinaggio per sponsorizzare la gara societaria del 4 febbraio p.v., con il pettorale posso ritirare il pacco gara, costituito da una bottiglia di vino, una confezione d’uva ed altri alimenti.
Ad un quarto d’ora dal via, mi metto dietro l’arco di partenza, ma c’è già tanta gente davanti a me in attesa delle partenza, che avviene puntuale: metto circa trenta secondi per raggiungere il tappetino del rilevamento tempo.
Nel primo km si fa fatica a correre, cerco di stare tutto a sinistra e fare zigzag, con tanta gente più lenta di me che trovo davanti; nonostante la salita iniziale, riesco a stare sui 4’30”/km; nei successivi 2 km, la carreggiata si restringe di parecchio e si susseguono saliscendi asfaltati, anche in mezzo ai vigneti.
Il mio ritmo, nonostante la morfologia del percorso, è abbastanza lineare e quasi al 4° km, c’e’un “bivio”, dove – nel primo giro - si va in un tratto in discesa a destra; nel secondo, si prende il tratto in salita a sinistra.
Questo km lo faccio a 4’15”, seguito dal 5° a 4’48”, nel quale c’è il ristoro intermedio con sola acqua ed un tratto di 3-400 metri in salita, che risulterà il più duro della gara, che ci riporta in zona partenza; ai 5 km la mia media è di 4’30” al km.
La seconda parte risulta più facile della prima, anche se la stanchezza si fa sentire e, fino ad oltre l’8° km, si percorre la strada stretta del primo giro, ora molto meno affollata che in precedenza; il mio ritmo è sempre abbastanza lineare, l’unico tratto impegnativo è la salitella di qualche centinaio di metri che ci porta al 9° km, in cui dovrebbe esserci un ristoro volante di vino, con i tavoli predisposti che, al mio passaggio, risultano però vuoti.
L’ultimo km è un susseguirsi di tratti di curve, anche a gomito, in leggera discesa, in cui aumentando un po’ il ritmo riesco a superare decine di runners, fino ad arrivare ai 300 metri finali di rettilineo in discesa, che mi fanno concludere la gara con il real-time di 44’23”, classificandomi al 308° posto assoluto su quasi 1500 partecipanti.
I vincitori risultano essere Ettore Scarnecchia (Running Evolution) in 32’37” e Irene Ruzza (Atletica Colleferro), che si classifica 135^ assoluta con il tempo di 41minuti netti.
Una gara molto allenante, con tanti cambi di ritmo, che ha avuto un boom di partecipanti, con un’ottima organizzazione, un ottimo presidio dei vari incroci, e tantissimi premi di categoria; da valutare una partenza in due onde, per evitare l’imbottigliamento iniziale, e dare qualcosa di solido nel ristoro finale.