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Polinago Panoramica Trail 2017

 

Troppo pochi: che fare? 

 

Non sono e non sarò mai un organizzatore di qualsivoglia manifestazione sportiva ma, a lume di naso, temo che per gli amici dell’associazione “La Voce” di Polinago non sia facile far quadrare il bilancio della loro bella gara, visto il numero assai esiguo dei partecipanti che ne hanno percorso i sentieri. Ottanta classificati finali, di cui solo 30 nella gara lunga da 30 km, come dire un concorrente al km: non si è rischiato certo l’affollamento. Personalmente apprezzo il correre in solitudine, ma non credo che Ercole Grandi e soci possano condividere la mia opinione.

 

A parziale consolazione, va detto che la gara meriterebbe miglior fortuna sia per il percorso che per l’organizzazione pre e post gara; e non ultimo, per un costo di iscrizione molto inferiore al solito €/km che sembra essere diventata la costante minima nelle gare trail.

 

Il percorso che vuole, a mio avviso, essere fattibile anche per chi normalmente predilige la strada, corre sempre in equilibrio tra ecomaratona e vero e proprio trail; i circa 1000 metri di dislivello positivo essendo spalmati su una così lunga distanza non costringono mai a salite troppo lunghe e impegnative, anche se non mancano alcuni strappi. a forte pendenza ma assai brevi; i tratti di asfalto sono stati ridotti a poco più che attraversamenti tra un sentiero e un altro, anche se in alcuni punti si vanno a cercare tracce un po’ dimenticate tra rovi e rottami, con la provinciale 5 metri più sotto che segue il medesimo percorso. Divertenti i sentieri monotraccia nei boschi, con continui cambi di pendenza che permettevano di mantenere un buon passo; tracciatura meticolosa tranne nel tratto dopo il parco S. Giulia, dove per circa 300 metri non c’erano fettucce; personalmente sono ritornato sui miei passi per sincerarmi di non aver “bucato” un bivio, e quasi sicuramente qualche buontempone si è premurato di eliminare i segnali. Se la cosa non ha comportato grossi disagi per chi scrive, non si può dire lo stesso per il concorrente che, trovandosi in seconda posizione, ha visto svanire il podio per aver perso la traccia.

 

Numerosissimi i ristori (ho perso il conto), molti di più dei quattro annunciati nella locandina della gara, e discretamente forniti anche per i ritardatari. A voler essere pignoli non avrebbe guastato un po’ di salato almeno nell’ultima parte. Pacco gara superiore alle aspettative visto il costo di iscrizione, e pasta party che non ti faceva alzare da tavola con la fame.

 

A questo punto non è facile capire perché si è passati dai circa 150 partecipanti nel 2016 agli 80 di quest’anno, più gli oltre cinquanta non competitivi: sicuramente il meteo, che metteva pioggia quasi certa per tutta la giornata (previsione totalmente smentita) ha scoraggiato i meno temerari; la concomitanza di altre gare, pur se di diversa tipologia, non ha aiutato, così pure una comunicazione che forse dovrebbe evidenziare meglio il tipo di percorso: vedendo il video pubblicato che illustra il giro, non si ha l’esatta percezione di cosa si andrà a trovare perché a bordo di un quad è difficile illustrare sentieri nei boschi e prati di crinale, e l’idea di ecomaratona prevale scoraggiando chi predilige percorsi più trail.

 

Rimane il fatto che questa Panoramica Trail mi ha piacevolmente sorpreso per la varietà del percorso e la buona organizzazione e, ha quanto mi è stato detto, se la nebbia non ci avesse messo del suo, avremmo anche goduto di piacevoli vedute appenniniche rimaste invece nascoste.

 

Un augurio di maggior partecipazione agli organizzatori per la prossima edizione.

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