“Sotto il sole, sotto il sole, di… Canosa, di… Canosa”, le note e i versi di un motivetto estivo, opportunamente modificati, sono riecheggiati nelle orecchie dei partecipanti alla 4^ edizione del Trofeo Boemondo a Canosa di Puglia.
Infatti, sarà stata l’estate di San Martino, sarà stato che la Puglia è climaticamente ottimale, ma gli atleti hanno potuto disporre di una giornata dalle condizioni ideali per correre, continuamente soleggiata, inizialmente freschetta, ma poi, progressivamente, calda nella giusta misura.
Decisamente positiva poi l’organizzazione della manifestazione, ben gestita dal presidente Sabino Sardella e da tutti i soci della Podistica Canusium 2004 che hanno dato vita a questa gara valida come 14^ tappa del Circuito Provinciale “Terra di Bari”.
La manifestazione è stata anche l’occasione per ricordare Paolo Minerva, storico podista e gestore di un centralissimo bar, conosciuto e apprezzato da tutti, cui è stato dedicato il Memorial, con la presenza della Signora e dei famigliari, con tanti palloncini bianchi lasciati andare su alla partenza per testimoniargli il nostro affetto.
Raduno, consegna pettorali e pacchi gara, partenza, arrivo, ristoro e premiazioni finali tutte nella storica Piazza Vittorio Veneto: parcheggiate facilmente le auto nelle tante viuzze adiacenti, espletate in rapidità le funzioni burocratiche (6 euro il costo dell’iscrizione, con ritiro di buon pacco gara con tanto di utilissimo scaldacollo, riportante il simbolo di Superman per “volare”), gli atleti possono dedicarsi rapidamente ai soliti convenevoli del ritrovo (baci, abbracci, selfie…), prima di lasciare la piazza per prepararsi per la partenza fissata saggiamente alle ore 9,00.
Quindici circa i chilometri da percorrere (14700 metri, descriveranno la maggior parte dei satellitari), su di un tracciato difficile, molto tecnico, con continui saliscendi e dalla fine del decimo, il “muro di Strada Pozzillo”, un’interminabile salita, con picco del 10%, per rientrare in città e per far guadagnare a chi l’ha studiato le “benedizioni” dei partecipanti. Particolare l’avvio che vedrà gli atleti completare un primo giro centrale di oltre un chilometro, per effettuarne un altro più ampio sempre nel centro della città di circa 2,5 chilometri, ritornare su Corso San Sabino (qui si verifica qualche problema trovandosi contro primi che salgono e ultimi che ancora scendono), per uscire verso la periferia, nell’agro ofantino, per il “grosso” del tracciato. Due i ristori predisposti, cartelli chilometrici collocati precisamente, addetti ad ogni incrocio, senza presenza di auto, tutto ben controllato.
Torniamo alle fasi della partenza, con tre bagni chimici utilissimi per le esigenze degli atleti, che si sono aggiunti alla vetusta struttura della villa Comunale e a quelli dei bar, i cui gestori sono da sempre gentili e disponibili.
Zona di partenza ben predisposta, con zona pole riservata ai primi cinquanta atleti e alle prime dieci atlete in graduatoria della precedente tappa del Circuito provinciale, con il pettorale contrassegnato da uno speciale bollino colorato, ai quali si sono aggiunti pochi atleti, autorizzati, notoriamente “veloci”. Ben transennata, evita il passaggio dei furbi, d’altronde il plotone subito si ricompatta non appena sono eliminate le transenne.
Un breve sermone del Parroco a ricordare Paolo Minerva, con i congiunti schierati davanti al serpentone colorato degli atleti, a far rivivere Paolo; poi il minuto di commemorazione, al terzo sparo il via agli atleti.
Precede tutti Nico Giannoccaro (Free Runners Molfetta), con la sua handbike, subito lo tallonano Michele Uva e Gianpiero Bianco, che prendono la testa della corsa. A seguire Di Giulio, Gadaleta, Curci, Tota, Francolino. Tra le donne comanda Mariella Di Benedetto, ma Milena Casaluce è subito dietro.
Secondo passaggio, Uva ha un mezzo metro di vantaggio su Bianco, segue l’handbike di Nico, poi Gadaleta e Di Giulio, in coppia, ancora Francolino, Curci, Zagaria e Tota. Di Benedetto è sempre la prima donna, segue Di Tacchio, poi Casaluce, e, ancora, Ramunno.
Terzo passaggio, il piede di Bianco passa per primo, Uva lo affianca, poi Gadaleta, ancora Di Giulio, Tota, Zagaria, Curci, Francolino. Al femminile, sempre prima Di Benedetto, seguono affiancate Casaluce e Patierno, poi Ramunno e poi ancora Ferrante.
A questo punto gli atleti vanno via per il resto del percorso, saliscendi continui, strade più periferiche li attendono, fino al suddetto “muro” degli ultimi tre chilometri quando si sale, si sale e le forze vengono meno… Finalmente gli ultimi metri su Corso San Sabino, la svolta a sinistra ed ecco il tappeto blu che porta al traguardo, gli applausi del pubblico e la citazione pronta del volenteroso Umberto De Giosa, ogni giorno giornalista, podista e socio della Canusium, oggi speaker ad allietare e a presentare questi “pazzi” scatenati dei corridori a piedi…
Superbo finale di gara e Michele Uva (Free Runners Molfetta), il papà delle splendide Carlotta e Matilda, più forte in salita, va ad affermarsi in 51:25, lasciando dietro di quasi un minuto il coriaceo Gianpiero Bianco (Dof Amatori Turi), tra un “oh” di delusione della fidanzata, secondo in 52:31. Terzo gradino del podio appannaggio di Sabino Gadaleta (Pedone Riccardi Bisceglie), che conclude in 53:57, sempre aggraziato nel suo stile di corsa.
Ottimo prestazione di Nino Zagaria (Maratoneti Andriesi), quarto in 55:15, inseguito dal valente Vito Procino (Bio Ambra New Age Capurso), giunto ad un secondo, con il mai domo Francesco Uva (Pedone Riccardi Bisceglie), sesto in 55:20. Bravissimo Massimiliano Curci (Tommaso Assi Trani) chiude settimo in 55:22, davanti al primo reduce della New York City Marathon di una settimana fa, Antonio Zaccheo (Fiamma Olimpia Paolo), ottavo in 55:48. Cinque secondi ed ecco arrivare il potente Ciro Pappalardo (Maratoneti Andriesi), davanti al sempre carico Fabio Portesani (Nadir on the road Putignano), decimo in 55:57.
Al femminile, davvero brava è Milena Casaluce (Bitonto Sportiva), che non teme le salite, sbaraglia la concorrenza e va ad imporsi in 1:04:54, quasi tallonata però da Nicoletta Ramunno (Montedoro Noci), che sempre reattivissima, chiude seconda in 1:05:03. Deve cedere qualcosa Mariella Di Benedetto (Barletta Sportiva), ma è comunque sul podio, terza in 1:05:30, un secondo prima della capace Antonia Patierno (Free Runners Molfetta), provvista di calze alla Sara Dossena, quarta. “Sempre più in alto” e Nicoletta Ferrante (Tommaso Assi Trani) prosegue la sua scalata al successo, quinta in 1:07:37, davanti alla “cugina” della Trani Marathon, Teresa Landriscina, sesta in 1:08:35. Un applauso a Carmen Albani (Atletica Polignano), settima in 1:08:33, con la generosa Rosa Di Tacchio (Maratoneti Andriesi), scesa però all’ottavo posto in 1:09:06; sempre grintosa, Irene Franculli (Atletica Palazzo) è nona in 1:09:39, con Rosita Rella (Running Matera), davvero rinata, splendida decima in 1:10:22.
627 gli scritti, 582 sono i finisher, con Carmela Tondolo (Murgia Marathon) a chiudere il settore femminile in 1:54:04, e l’eccelso Eligio Lomuscio (Barletta Sportiva) quello maschile in 2:07:27.
Ricco, molto ricco e di qualità il ristoro finale, preparato direttamente dai ragazzi dell’Istituto Alberghiero “Einaudi” di Canosa, che hanno viziato gli atleti con crostate artigianali, panna cotta, frutta, mozzarelle, acqua, centrifugato di frutta e… qualcosa mi sarà sfuggito, lontano com’ero dalle bontà…
Ancor prima dell’arrivo dell’ultimo, inizia la cerimonia di premiazione con la celebrazione dei due vincitori Uva e Casaluce, premiati dalla signora Minerva, la moglie del caro e mai troppo compianto Paolo.
Una riproduzione speciale di un’anfora custodita nel locale Museo costituisce il Trofeo consegnati ai primi, oltre a ricchi premi alimentari: con un gesto di gran cuore, il buon Michele ritira e poi riconsegna il trofeo alla signora Minerva, che – visibilmente commossa - ringrazia e, sono sicuro, custodirà gelosamente.
A seguire, premiati dal locale sindaco Roberto Morra e dal presidente di Confindustria Albania Sergio Fontana (socio della Canusium), salgono sul podio i meritevoli delle varie categorie per fascia di età, tutti compensati con premi alimentari di ottima fattura.
Ultimo atto, il premio alle prime cinque società per numero complessivo di arrivati: vince la Amici Strada del Tesoro Bari con 52, seconda a pari finisher, la Barletta Sportiva, terza la Pro Canosa (33), quarta i Maratoneti Andriesi (327), quinta l’Atleticamente Modugno (25).
La manifestazione è definitivamente conclusa, il tam tam dei podisti mi parla di generale soddisfazione, soddisfazione che leggo anche negli occhi degli stanchi organizzatori.
Ora, dopo la classica foto di gruppo, si tratta di smontare tutto e riportare Canosa alla normalità per chiudere l’edizione 2017 e già ricominciare per il 2018… Complimenti e buon lavoro amici Canosini, arrivederci sulle “strade”, Paolo da lassù ci vede e ci guida.