Partiamo subito dall’unico punto debole dell’undicesima Corripalagianello: il numero degli iscritti, 880, in deciso ribasso rispetto allo scorso quando quando si erano registrate 1147 adesioni, davvero troppo pochi in rapporto all’alto livello organizzativo della manifestazione, che ha confermato in toto quanto di buono realizzato nella precedente edizione.
Il Corripuglia, il Campionato regionale a tappe di corsa su strada, di cui la gara di Palagianello costituiva la 19^ prova, la penultima, prevede solitamente numeri più cospicui, dispiace per i bravi organizzatori della locale Associazione San Giovanni Bosco, rimasti realmente delusi: qualcosa bisognerà studiare per salvaguardare tutte le tappe del suddetto Campionato, soprattutto quelle a fine calendario.
Numerosi i pugliesi che hanno scelto le trasferte a Verona e a Caserta, oltre alla concomitante dieci chilometri a Calimera, in provincia di Lecce: per fortuna, circa duecento liberi hanno “limitato” i danni.
Il quartier generale della manifestazione è fissato in Piazza Giovanni Paolo II, dove una volta sorgeva la stazione ferroviaria e il lungo ponte, un tempo attraversato dai treni, apre ora a scenari fantastici sulla gravina e sulla zona rupestre.
Presso il Comando dei Vigili Urbani, oggi eccezionalmente adibito a punto consegna, si ritirano comodamente pettorali, chip e le cassettine di circa tre chilogrammi di gustose clementine locali, che costituiscono il pacco gara. Sei euro la tassa d’iscrizione, come l’anno passato.
Elegantemente nascosta la fila dei sei bagni chimici a disposizione degli atleti, garantendo a questi ultimi un po’ di privacy.
A presentare l’intera manifestazione la verve creativa e descrittiva di Paolo Liuzzi, sempre vivace e pronto, maestro nel gestire sentimenti, problemi e sensazioni.
Giornata soleggiata ma inizialmente fredda, siamo sotto i 10 gradi, per fortuna però – dopo una settimana di pioggia – il clima è tranquillo: ideale per correre, meno per chi sta fermo, la temperatura andrà comunque con il passare delle ore a salire gradualmente, costringendo tutti a far sparire giubbotti e felpe nel post gara.
La vecchia locomotiva rimasta oramai ferma nel prato a ricordare il passato è meta di visite e di foto, portando a casa un originale ricordo. Ogni scusa è buona, poi, per cercare di restare “nei propri, caldi panni” il più possibile, è difficile trovare il coraggio di cambiarsi, in tanti, come gli amici della Bitonto Runners, restano imbacuccati nei loro caldi giubbotti fino alle 9.00, fare foto è una bella scusa per perdere tempo.
Partenza fissata per le ore 9.30, con la zona di avvio ottimamente allestita per garantire la zona pole agli atleti più veloci con il pettorale contrassegnato da uno speciale bollino, preventivamente selezionati dalla Commissione Master in base agli accrediti sulla distanza.
Con il passare dei minuti, gli atleti, finalmente indossate le divise sociali, dopo aver effettuato le consuete operazioni di risveglio muscolare, provvedono a posizionarsi nelle proprie zone di competenza, con i soci della società organizzatrice a fare muro davanti.
Non mancano anche oggi i “furbetti” che si posizionano davanti senza merito: davvero stupido è voler partire in prima fila a tutti i costi, fare al massimo cento metri in testa, per poi finire mestamente dietro, creando solo pericolo e noia a chi ha i ritmi rapidi.
Compattate le fila, con gli atleti giustamente appena dietro la linea bianca, ecco il colpo di start sparato dal locale Sindaco e gli atleti partono subito decisi con il serpentone che si allunga quasi immediatamente.
Pochi attimi e gli atleti sono di nuovo qui, in senso contrario rispetto alla partenza, i primi chilometri si svolgono tutti in paese, al quarto km vedremo i protagonisti in lontananza alle spalle del punto di arrivo, pronti a lasciare la città per lanciarsi nella parte più dura ed affascinante, la gravina, con i suoi gradini, lunghe salite, saliscendi, in un mix di fatica e di emozioni, di fiato che manca e del piacere dei panorami.
Il tracciato, lungo circa 9160 metri, ottimamente blindato al traffico automobilistico fino alla fine, con cartelli chilometrici precisamente posizionati, ristoro con bottigliette d’acqua circa a metà distanza, è molto tecnico ed allenante, qualcuno ne lamenterà la durezza, ma il bello è proprio questo, la caratteristiche di Palagianello prevedono continui cambi di pendenza, per chi è meno allenato basta ridurre un po’ il passo, senza voler strafare a tutti costi.
Da cartolina i passaggi tangendo la gravina, la scalata degli scalini, emozioni che restano dentro, esaltano le endorfine, ma renderanno l’indomani “leggermente” pesanti ed affaticati i muscoli della gambe.
La gara, scorrendo la lista degli iscritti, prevede da subito due favoriti assoluti, Giovanni Auciello in campo maschile e Viola Giustino in campo femminile, differenti società ma sponsor tecnico personale, il competentissimo Gianbattista Colangelo, ad accumunarli.
Speaker Paolo, quasi timoroso di portar male, evita di citarne i nomi dei favoriti durante la sua cronaca, ricordando però che il pronostico è quasi scontato: in effetti, più forti di tutto, Giovanni e Viola terranno fede alle previsioni.
La gara maschile vive per circa sette chilometri sul duello amichevole tra due atleti di Palo del Colle, il suddetto Auciello e Gaeta.
In realtà, come descriverà lui stesso sui social l’indomani, il buon Gaeta impara da Giovanni, cerca di carpirne consigli, tattica e tecnica, accettando di buon grado di finirne alle spalle…
Segue un ottimo Luigi Rosito, mezzofondista pistaiolo, oggi in libera uscita, a divertirsi in piena preparazione invernale.
E così, Giovanni Auciello, tesserato per l’Atletica Casone Noceto, dopo aver attraversato il caratteristico ponte tutto abbellito dalle bandierine tricolori sui lati, in una sorta di lunga passerella, chiude vittorioso in 30:27 tra gli applausi convinti del pubblico. Più soddisfatto del vincitore, Giuliano Antonio Gaeta (Montedoro Noci) è festante secondo in 31:06, con Luigi Rosito (Aden Exprivia Molfetta), a completare il podio in 31:20.
Di gran prestigio, il quarto posto di Nicola Mastrodonato (Pedone Riccardi Bisceglie) in 32:06, segue Allul Sakine (Podistica Taras), che con piacere ritroviamo al Corripuglia, quinto in 32:14, e il sedicenne Giancarlo Roselli (Aden Exprivia Molfetta), sesto in 32:43.
E’ settimo Gianpiero Bianco (Dof Amatori Turi), nato combattente, in 32:47, davanti a Claudio Palmisano (Atletica Crispiano), vecchia gloria, ottavo in 32:50, che precede due “cavalli vincenti”, come si direbbe nell’ippica, due che tra i primi dieci sci sono sempre e dovunque, Giuseppe Mele (Dynamyk Palo del Colle), nono in 32:53, e Michele Uva (Free Runners Molfetta), decino in 32:57. Un breve allungo, per citare l’undicesimo posto di chef Nicola Conte (Amatori Cisternino) in 33:00, e il dodicesimo del primo atleta di casa, l’ottimo Stefano Todisco, in 33:02, acclamato da tutti i presenti, in particolare dalla sua splendida famiglia.
In campo femminile, lunga corsa solitaria per Viola Giustino (Giovani Atleti Bari), sempre semplice ed umile, che si ferma solo a traguardo tagliato, 47^ assoluta, in 35:26; secondo gradino del podio per la Ilenia Colucci (Alteratletica Locorotondo), sempre brava, in 37:33, e terzo per Mara Lavarra (Amatori Putignano), coriacea e a suo agio sui tracciati impegnativi, in 38:27.
Ancora una vota quarta, davvero esemplare, è Marie Francesca Zaccheo (Atletica Amatori Corato) in 38.51, che precede le sempre brillanti Silvana Iania (Free Runners Molfetta), quinata in 39:11, e Marisa Russo (Marathon Massafra), sesta in 39:18. Arrivo in coppia per Roberta De Robertis (Dynamyk Palo del Colle) e Antonia Chiochia (Taranto Sportiva), rispettivamente settima e ottava, ma entrambe in 39:45; nono posto per l’immensa Emma Delfine (Nadir on the road Putignano), in 40:02, sulla determinata Maria Antonietta Amatulli (Montedoro Noci), decima in 40:15.
814 i finisher, chiudono la placida Tiziana Catella (Gioia Running), al femminile, in 1:16:41, e nonno Leo Palmisano (Alberobello Runnnig), classe 1928, agricoltore in attività, in settimana caduto, ma al traguardo in 1:30:39, tra il tripudio dell’intera piazza.
Squalificato Michele La Fornara della Martina Franca Running, reo di aver corso in completo goliardico, da “maialino”, per pubblicizzare la prossima edizione della Sciot e Vnot, Martina Locorotndo e ritorno, il 18 febbraio 2018.
Da segnalare l’ottima gestione della zona arrivi, con corridoio laterale per i liberi, perfetta blindatura e nessun infiltrato sul viale conclusivo; altresì precisa la collocazione della zona ristoro finale, alle spalle della zona arrivo, con annessa zona massaggi.
Ristoro finale con gelato, acqua, integratore e un sacchetto contenente altra acqua, un’arancia, una crostatina e una pacco di pasta.
Dopo una breve esibizione delle piccole e brave allieve della locale palestra, il via alla cerimonia di premiazione, alla presenza del Sindaco, Michele Labalestra, e dell’Assessore allo sport, Adele Galante.
Con loro, il presidente dell’Atletica San Giovanni Bosco Palagianello, Claudio Notarangelo, che dirige la consegna dei premi, con speaker Paolo a dettare i tempi.
E, così, dopo i discorsi di ringraziamento e di complimenti di Sindaco e Assessore, si chiamano sul palco i due vincitori, Auciello e Giustino, giustamente “riempiti” di applausi dal pubblico. A “riempirli” di premi ci pensano gli organizzatori, che regalano loro una bellissima borsa tecnica di marca, una cassa di agrumi, un tris di bottiglie di vino e una latta di cinque litri di olio.
A seguire, salgono sul palco tutti i meritevoli della varie categorie, tutti compensati con tris (il primo) e duo (gli altri) di bottiglie di pregiato vino.
E’ il turno delle Società premiate con mega confezioni di bottiglie di birra e confezioni di pasta fresca, oltre il trofeo: vince la Amatori Putignano con 60 arrivati, su, nell’ordine, Montedoro Noci (50), Marathon Massafra (40), Nadir on the road Putignano (39), San Giovanni Bosco Palagianello (38), con quest’ultima che sportivamente e ospitalmente si autoesclude, e quindi Taranto Sportiva (34).
L’estrazione finale del quadro dipinto dal maestro-runners Pietro Carrieri premia la stessa signora dell’anno scorso, che evidentemente aprirà una galleria d’arte…
I ringraziamenti del presidente Claudio, soprattutto alla cittadinanza di Palagianello (per l’educazione, il rispetto e il benvenuto agli atleti) e alle mogli e alle famiglie dei soci (per la pazienza e per l’esser state vicino ai mariti in questi difficili momenti di gestione della gara, anche nel curare il ristoro finale), chiudono la manifestazione, con speaker Paolo che saluta e invita ogni socio della San Giovanni Bosco a partecipare alla rituale foto finale.
Poco da aggiungere, se non le più sincere congratulazioni agli organizzatori, per l’autentico miracolo sportivo che hanno messo in piedi, girando ogni domenica l’intera Regione e organizzando una splendida gara, pur vivendo in un contesto bellissimo, ma piccolo, e quindi senza grandi sponsor e risorse.
Questa è la vera grande Italia, questo è il vero grande sport, grazie Ragazzi!