“Quella parte d’Emilia
dove aleggia la musica
di Verdi …
… dov’è tanta poesia
lungo i silenti
filari di pioppi …”
recita il poeta Cesare Tessoni descrivendo Busseto.
Gocce di pioggia scendevano leggere per far divenire strada e cielo una sola realtà grigia. In mezzo ci passavano i podisti, spezzando l’aria con il loro respiro.
21.097km lungo strade in cui anche l’asfalto sembrava antico, a tratti pieno di buche e avvallamenti.
Questa corsa si inserisce nei festeggiamenti del carnevale previsti a Busseto. La sfilata dei carri programmata, purtroppo, è stata annullata nel pomeriggio a causa del maltempo. Ciononostante, nella gara mattutina, si potevano incontrare alcune maschere che non si erano fatte intimidire dalla pioggia.
Zorro aveva risolto il problema del freddo anche se il suo mantello apportava un attrito maggiore alla sua corsa fluida; Obelix è apparso molto deperito: per lui la Quaresima deve essere iniziata molto tempo fa. Il suo stato di forma gli ha permesso di posizionarsi bene in classifica.
Una tigre è stata scambiata per puma o per gatto, rimanendo però sempre nel tema dei felini. Con una zampata si è presa uno scalino del podio con salumi annessi gentilmente offerti dall’organizzazione.
Gli addetti ai lavori sono stati i veri protagonisti di questa edizione: sono rimasti imperturbabili sotto la pioggia, immersi nelle loro mantelle, protetti la maggior parte delle volte solo da un cappellino, per indicare la strada agli atleti e controllare lo sparuto traffico automobilistico.
Chi corre, a volte, si lamenta perché gli cade l’acqua in testa, ma non considera chi resta fermo per ore sotto la pioggia per far correre anche chi si lamenta.
L’arrivo in pista è sempre emozionante. Se entrandovi si sente il proprio nome nelle grida delle tribune, ci si dimentica del numero dei chilometri fatti fino a quel momento e si sprinta come a una finale olimpica.
Le docce sono affollate, ma predisposte e al caldo. I panini imbottiti sono stati inseriti in comodi sacchetti. Niente pic-nic, ma sicuramente uno spuntino ben apprezzato al riparo.
Classifiche veloci e premiazioni abbondanti conducono a mezzogiorno. Si sparecchia tutto. Qualche goccia resta ancora. Il grigio avvolge Busseto riportando le sue vie e piazze alla tranquillità del passato.
Non è una parvenza, ma sotto i portici aleggia veramente la musica di Verdi. Un venditore di dischi veri, quelli in vinile, decide di riporli nella cassetta di legno. Smonta il banco delle vendite, il suo sguardo si perde nel riflesso di una vetrina: salumi appesi a un filo fanno da cornice all’immagine barbuta del maestro.
C’è chi mangia e beve, qualcuno ascolta musica, il venditore sparisce di schiena inghiottito dai portici, mentre la pioggia, timida, continua a cadere.