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Cambiando ordine dei fattori il risultato non cambia

 

La decima edizione del Trail delle Forbici, che si è corsa il 28 agosto con partenza e arrivo a Civago in una splendida giornata di sole, ha dimostrato chiaramente una cosa: se chi organizza gare trail ci mette passione e competenza, non disgiunti dalla perfetta conoscenza dei luoghi, può permettersi di cambiare un più che rodato percorso per un tracciato tutto nuovo, e mantenere alta la qualità di una manifestazione che a mio avviso, pur meritando forse maggior partecipazione da un lato, ha dalla sua proprio il fatto che il numero non elevato di partecipanti fa sì che ognuno si senta ben accolto e quasi coccolato, dalla partenza al pasta party.

 

Il percorso di questa decima edizione ha eliminato il lungo tratto iniziale di asfalto, sicuramente un neo del vecchio tracciato, lasciando solo 1 km di discesa su strada, ottimo per scaldare i muscoli e sgranare il gruppo prima del primissimo strappo di sentiero per la salita alla frazione di Case Civago, da dove partiva il sentiero che avrebbe portato i concorrenti prima al Rifugio S. Leonardo, poi al Rifugio della Segheria e, infine, al Rifugio Battisti dove era piazzato l’ottimo ristoro e all’uscita del quale si veniva controllati quanto al rifornimento idrico, visto che per 6 km non avremmo trovato acqua. Bravo finalmente qualcuno che mette in pratica i controlli dichiarati nel regolamento! 

 

Lasciato il Battisti, iniziava la parte più hard del percorso, con la salita al Monte Prado (2050 m), non lunghissima, ma con alcuni tratti di notevole impegno,non prima però di aver lambito il lago della Bargetana, un vero gioiellino di acque limpidissime nelle quali nuotano trote di notevole pezzatura, incastonato in una conca ai piedi di un maestoso anfiteatro di monti. Dalla sommità del Prado il panorama è notevole a 360°, ma il tempo per l’osservazione turistica sarà breve, iniziando da qui una lunghissima galoppata di alcuni km sul crinale, quasi sempre in discesa e quindi corribili per tutti, fino a giungere al Passo delle Forbici (ristoro) e poi nuovamente in leggera salita al Passo del Giovarello, giro di boa con tocco della croce, e poi via per la lunghissima discesa finale che prima su carraia e poi su divertente single track nel bosco porterà i concorrenti alla località Romita e dopo poco al Mulino di Civago, dal quale in breve salita si riconquista la piazza del paese e il traguardo.

 

Qui è iniziato un “terzo tempo” degno di gare dai grandi numeri: logistica di servizi doccia e spogliatoi a pochi metri, pasta party che è riduttivo definire tale comprendendo primo, secondo e dolce,estrazione di numerosissimi premi tra i partecipanti e, cosa veramente gradita, tanta gentilezza e simpatia da parte di tutto lo staff. Ai ragazzi del Rifugio S. Leonardo,della Pro Loco Civago, di Reggio Gas e della Polisportiva Scandianese va un meritato plauso per quanto hanno saputo ancora una volta mettere in ….”sentiero”!

 

Per la cronaca: 100 partenti sulla gara di 26 km vinta da Emanuele Piacentini e Francesca Bertolini. 66 partenti sulla gara da 15 km vinta da Claudio Franchi  e Luana Righetti.