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polinago2016

Servizio fotografico - Ultima puntata modenese del campionato regionale Uisp di Trail. Per completare il calendario, mancano due new entry il 16 ottobre, a Castell’Arquato (PC) e a Comacchio (dove ci sarà di tutto fuorché la montagna: anzi, ultima ora! non ci sarà nemmeno la gara - vedi nota in fondo), a novembre una corsa reggiana e due sull’appennino ravennate. Poi si conosceranno i nomi dei vincitori nelle varie specialità: la gara lunga di Polinago era valida, in particolare, per il settore “medium trail”.

Forse il meteo non ottimale ha frenato la partecipazione, o forse è stato il calendario affollato (in provincia di Modena si svolgevano una classica maratonina collinare, e un nuovo Strongman che avrà attirato chi cerca le emozioni forti e ha soldi che gli crescono), o la ‘giovinezza’ della corsa modenese: sta di fatto che la 26 km, con 1050 metri di dislivello, è stata conclusa da 59 atleti; la 16 km (+620 D) da 74 (si aggiungono poi i partecipanti alla 6 km non competitiva).

Vincitore della gara lunga è stato il solito Matteo Pigoni, che però ha superato di soli 9 secondi Marco Rocchi, e di 3 minuti Massimo Gazzotti. Suppongo che Pigoni abbia avuto una crisi negli ultimi 3-4 km, dopo cioè che i primi tre hanno sorpassato il sottoscritto che stava concludendo il tracciato ‘corto’; perché il distacco a quel punto era molto più ampio. Oppure, chissà, questi trailer che si buttano al massimo su discese ripide, mettono nel conto qualche caduta, che nei casi peggiori porta al ritiro, e nei migliori a qualche cura di fanghi. L’ultimo arrivato oggi, il mio rivale di categoria in tante corse, l’artigiano del cuoio Paolino Malavasi, è appena rientrato in attività dopo una frattura da trail e conseguente ingessatura…

Nessuna sorpresa nella gara femminile: la solita Manuela Marcolini ha inflitto 13 minuti a Giulia Vinco e 25 a Federica Boschetti (altra habituée dei podi locali). Qui, ultima e appaiata a Paolino è giunta Cecilia Gandolfi, moglie del rinomato fotografo da arrivi Italo Spina, che come al solito ha portato anche la sorella della moglie, Margherita, nel percorso ‘corto’.

Quanto appunto ai fotografi, c’era il meglio di Modena, con relative famiglie: Graziano Annovi, ombra di Ermanna Boilini (reduce dalla 4K della Val d’Aosta, e dal meno soddisfacente trail dell’Adamello di domenica scorsa); e Teida Seghedoni, il cui figlio Gabriele La Barbera si è piazzato 11° nella gara lunga (dopo un curioso battibecco telematico coi giudici d’arrivo), e ha in un certo senso stimolato la mamma a percorrere buona parte del tracciato, ritraendo i panorami nelle foto che vedete dall’apposita sezione.

Nei 16 km hanno vinto Emanuele Piacentini, con 8 minuti sul secondo, e Sonia Ugolini, 7 minuti davanti alla più immediata competitrice. Percorso leggermente scivoloso, quantomeno nei sentieri a fondo naturale più pendenti, per la pioggia della nottata, con alcuni tratti che suggerivano prudenza (caratteristica di molti tra questi ‘single track’ è di essere inclinati anche trasversalmente, cioè di costringere i piedi a due altezze diverse); ma non difficilissimo, che dagli 800 metri della partenza si spingeva due volte fino ai 1040. Comunque, anche uno dei quad che accompagnavano i primi si è piantato di traverso e ci ha costretti a girargli attorno, facendomi venire in mente quella poesia di Trilussa in cui un’auto dell’ultima moda, rimasta in panne, deve farsi trascinare da un somarello...

Ottima la marcatura con frecce e bandelle, e l’impiego di segnalatori ‘umani’, di cui c’è stato bisogno soprattutto nei 3-4 punti dove si intersecavano andata e ritorno, percorso lungo e corto. Molto valida anche la collocazione della zona di partenza-arrivo e dei servizi: in una cinquantina di metri si andava dal parcheggio al via, presso la palestra dove alla fine abbiamo fruito di docce caldissime e di un pasta party abbastanza consistente, da aggiungere al pacco gara modesto ma non disprezzabile: il tutto per prezzi dai 15 ai 20 euro, in linea con lo stile ‘economy’ dei trail modenesi.