Seconda edizione di questo trail, in una delle più belle ville romane.
Arrivo sul posto del ritrovo, alle 8.30, in una fresca mattinata romana.
La partenza, programmata per le nove, avviene con circa venti minuti di ritardo, e viene anticipata da un briefing in cui ci spiegano la morfologia e le difficoltà del percorso; ci spiegano che il percorso è segnalato da frecce a terra, nastri bianchi-rossi e nastri bianchi dello sponsor tecnico, e di avere sempre quest’ultimi sulla destra; tutto ciò per agevolare noi runner, dato che nella scorsa edizione è accaduto che qualche podista ha smarrito la strada.
Si parte e i primi km si corrono all’interno della villa, sui vialoni, su un terreno variegato, fatto di terra battuta, erba ed anche sanpietrini.
I primi km sono abbastanza percorribili: difatti i miei primi due laps, sono abbondantemente sotto i 5’ al km. Purtroppo esigenze fisiologiche mi costringono a fermarmi, appena dopo il secondo km: perdo quasi un minuto e riparto, in vari tratti fai “viale e contro viale” e hai la possibilità di vedere i più veloci.
Dopo il 4° km, inizia il vero trail, composto da sentieri ad unica traccia, radici che affiorano dal suolo a cui stare bene attenti, tronchi da saltare, occorre stare con gli occhi bene aperti per seguire le segnalazioni del percorso, facciamo un paio di salitelle e un paio di discese, aiutandoci con delle corde legate agli alberi, c’è un breve tratto composto addirittura da scale in pietra; si alternano tratti in mezzo alla boscaglia, con tratti nella villa, in cui si incontra tanta gente comune a passeggio, e tanti runner che fanno jogging.
Dopo il sesto km, in uno spiazzo boschivo, c’è il ristoro intermedio, dotato di acqua; ci sono abbastanza persone in servizio per segnalare la strada e per bloccare eventuali biciclette che possono dar fastidio.
Verso il decimo km, provenendo da un vialone, prima di una curva secca a destra, ci avvisano che per i 50 metri successivi, bisogna stare attenti per il terreno scivoloso con presenza di fango; dopo aver percorso anche un tratto con il terreno obliquo, sbucando da un vialetto a traccia singola, ci rimettiamo nel vialone principale, in cui persone dell’organizzazione ci fanno coraggio e ci dicono che mancano poche centinaia di metri alla fine….
Concludo la mia fatica in poco più di un’ora, il mio gps “segna” circa 10,5 km, ma è normale che nei tratti boschivi abbia avuto sicuramente problemi di ricezione.
Vincitore maschile risulta Cardona Cruz del Roma Road Runners Club, vincitrice femminile, nonché 36^ assoluta, Maria Rita Spergola, dell’Amatori Podistica Terni.
Unico neo dell’organizzazione, il ristoro finale in cui gli ultimi arrivati non hanno trovato nulla per ritemprare le loro fatiche; un suggerimento, infine: assegnare i pettorali secondo l’ordine alfabetico, per sveltire notevolmente la composizione delle classifiche di categoria, dato che si prendevano i numeri di pettorale degli arrivati.
Arrivo sul posto del ritrovo, alle 8.30, in una fresca mattinata romana.
La partenza, programmata per le nove, avviene con circa venti minuti di ritardo, e viene anticipata da un briefing in cui ci spiegano la morfologia e le difficoltà del percorso; ci spiegano che il percorso è segnalato da frecce a terra, nastri bianchi-rossi e nastri bianchi dello sponsor tecnico, e di avere sempre quest’ultimi sulla destra; tutto ciò per agevolare noi runner, dato che nella scorsa edizione è accaduto che qualche podista ha smarrito la strada.
Si parte e i primi km si corrono all’interno della villa, sui vialoni, su un terreno variegato, fatto di terra battuta, erba ed anche sanpietrini.
I primi km sono abbastanza percorribili: difatti i miei primi due laps, sono abbondantemente sotto i 5’ al km. Purtroppo esigenze fisiologiche mi costringono a fermarmi, appena dopo il secondo km: perdo quasi un minuto e riparto, in vari tratti fai “viale e contro viale” e hai la possibilità di vedere i più veloci.
Dopo il 4° km, inizia il vero trail, composto da sentieri ad unica traccia, radici che affiorano dal suolo a cui stare bene attenti, tronchi da saltare, occorre stare con gli occhi bene aperti per seguire le segnalazioni del percorso, facciamo un paio di salitelle e un paio di discese, aiutandoci con delle corde legate agli alberi, c’è un breve tratto composto addirittura da scale in pietra; si alternano tratti in mezzo alla boscaglia, con tratti nella villa, in cui si incontra tanta gente comune a passeggio, e tanti runner che fanno jogging.
Dopo il sesto km, in uno spiazzo boschivo, c’è il ristoro intermedio, dotato di acqua; ci sono abbastanza persone in servizio per segnalare la strada e per bloccare eventuali biciclette che possono dar fastidio.
Verso il decimo km, provenendo da un vialone, prima di una curva secca a destra, ci avvisano che per i 50 metri successivi, bisogna stare attenti per il terreno scivoloso con presenza di fango; dopo aver percorso anche un tratto con il terreno obliquo, sbucando da un vialetto a traccia singola, ci rimettiamo nel vialone principale, in cui persone dell’organizzazione ci fanno coraggio e ci dicono che mancano poche centinaia di metri alla fine….
Concludo la mia fatica in poco più di un’ora, il mio gps “segna” circa 10,5 km, ma è normale che nei tratti boschivi abbia avuto sicuramente problemi di ricezione.
Vincitore maschile risulta Cardona Cruz del Roma Road Runners Club, vincitrice femminile, nonché 36^ assoluta, Maria Rita Spergola, dell’Amatori Podistica Terni.
Unico neo dell’organizzazione, il ristoro finale in cui gli ultimi arrivati non hanno trovato nulla per ritemprare le loro fatiche; un suggerimento, infine: assegnare i pettorali secondo l’ordine alfabetico, per sveltire notevolmente la composizione delle classifiche di categoria, dato che si prendevano i numeri di pettorale degli arrivati.