Allora anche in Italia esiste la perfezione!
Dopo sette anni che corro, gareggiando molto e viaggiando un po’, credo di aver una discreta panoramica delle gare sia in Italia che all’estero.
Ma veniamo alla gara in oggetto. Dopo due mesi di cross, in preda alle continue insistenze della mia super mamma che voleva rivedere Roma, decido di unire l’utile al dilettevole e mi iscrivo alla RomaOstia half marathon con un po’ di perplessità, visto che venivo da gare di massimo 5 km.
Grazie a “Italo”, sabato arrivo di buon ora a Roma e ho tutto il tempo per recarmi al villaggio Casa Ostia per sbrigare tutte le procedure, tra cui ritiro pettorale e andare a zonzo per l’expo. Da subito, appena entro nel villaggio, respiro l’aria di un villaggio maratona e ne rimango sorpresa.
All’entrata è posizionato un video con tutti i nomi dei partecipanti, gli stand delle maratone più importanti sono tutti presenti, e c’è anche la possibilità di personalizzare a 6 euro la bellissima maglietta tecnica che fa parte del pacco gara. Per lasciare gli indumenti che verranno trasportati all’arrivo ad Ostia mi viene data una borsa talmente bella e pratica (si indossa come uno zaino e il colore della borsa è in base al tempo di accredito e al sesso) che penso di poterla utilizzare anche per andare in giro. Sopra la borsa una tasca trasparente dove andrà inserito il tagliando rigido dove è stampato il numero di pettorale e dove è possibile indicare anche il numero di cellulare in caso di smarrimento della borsa stessa, incredibile!
Tutta questa atmosfera comincia ad entusiasmarmi, mi fermo a chiacchierare con i pacer dell’1.35 che si dilettano a presentarti il percorso e penso che sarà una mezza maratona fantastica.
La mattina seguente arrivo con largo anticipo alla partenza che si trova in zona Eur e trovo i camion già pronti e posizionati, tutti divisi per numeri corrispondenti alla propria griglia. Io sono in terza griglia tra 1.30 e 1.35 e così, alle 8.30, lascio la mia borsa e mi preparo.
Tra i 14.000 partenti incontro in griglia l’amica Barbara Pedetta del Road che confermerà anche in questa gara il suo ottimo stato di forma. Fantastica!
Dopo tante chiacchiere arriva il momento della partenza, l’unico momento forse un po’ caotico, dove si farà fatica un po’ a trovare il proprio passo, ma anche a questo la RomaOstia ha già pensato sia con le partenze ad onda, sia con la classifica basata esclusivamente sul real time.
Da quest’anno la gara risulta omologata Iaaf diversamente dal passato. E’ vero che ci sono dei km che scendono, ma ci sono altrettanti km che salgono, quindi consiglio di non sottovalutare il percorso e di non partire troppo forte nella prima parte di gara per non pagare poi nella seconda parte. Da prendere con estrema calma la salita del camping dal 10° al 12° km, che mette a dura prova i runners, ma che poi - quando scollina - ti fa godere qualche km di discesa, per poi riportarti su un percorso piatto e scorrevole che ti porterà fino al mare. Il finale di gara inganna un po’ perché, quando si scorge il gonfiabile, pensando di essere arrivati, invece si gira a destra e si fa un bel andirivieni sul mare che ti mette un po’ alla prova, ma dove respiri una bella brezza marina.
Per quanto concerne la mia gara, ho corso una gara regolare a 4.33 di media, chiudendo in 1.36.03 e godendomi tutta la bellezza di questa mezza compresi i cartelli scritti in romano ogni tot km con frasi che non possono altro che farti sorridere, tipo: “Ma chi te l‘ha fatto fa?” Oppure, verso la fine: “Dai che forse ce la puoi fa’!” ….
Una gara spettacolare, muscolare, che consiglio a tutti gli amanti delle mezze maratone.
Dopo sette anni che corro, gareggiando molto e viaggiando un po’, credo di aver una discreta panoramica delle gare sia in Italia che all’estero.
Ma veniamo alla gara in oggetto. Dopo due mesi di cross, in preda alle continue insistenze della mia super mamma che voleva rivedere Roma, decido di unire l’utile al dilettevole e mi iscrivo alla RomaOstia half marathon con un po’ di perplessità, visto che venivo da gare di massimo 5 km.
Grazie a “Italo”, sabato arrivo di buon ora a Roma e ho tutto il tempo per recarmi al villaggio Casa Ostia per sbrigare tutte le procedure, tra cui ritiro pettorale e andare a zonzo per l’expo. Da subito, appena entro nel villaggio, respiro l’aria di un villaggio maratona e ne rimango sorpresa.
All’entrata è posizionato un video con tutti i nomi dei partecipanti, gli stand delle maratone più importanti sono tutti presenti, e c’è anche la possibilità di personalizzare a 6 euro la bellissima maglietta tecnica che fa parte del pacco gara. Per lasciare gli indumenti che verranno trasportati all’arrivo ad Ostia mi viene data una borsa talmente bella e pratica (si indossa come uno zaino e il colore della borsa è in base al tempo di accredito e al sesso) che penso di poterla utilizzare anche per andare in giro. Sopra la borsa una tasca trasparente dove andrà inserito il tagliando rigido dove è stampato il numero di pettorale e dove è possibile indicare anche il numero di cellulare in caso di smarrimento della borsa stessa, incredibile!
Tutta questa atmosfera comincia ad entusiasmarmi, mi fermo a chiacchierare con i pacer dell’1.35 che si dilettano a presentarti il percorso e penso che sarà una mezza maratona fantastica.
La mattina seguente arrivo con largo anticipo alla partenza che si trova in zona Eur e trovo i camion già pronti e posizionati, tutti divisi per numeri corrispondenti alla propria griglia. Io sono in terza griglia tra 1.30 e 1.35 e così, alle 8.30, lascio la mia borsa e mi preparo.
Tra i 14.000 partenti incontro in griglia l’amica Barbara Pedetta del Road che confermerà anche in questa gara il suo ottimo stato di forma. Fantastica!
Dopo tante chiacchiere arriva il momento della partenza, l’unico momento forse un po’ caotico, dove si farà fatica un po’ a trovare il proprio passo, ma anche a questo la RomaOstia ha già pensato sia con le partenze ad onda, sia con la classifica basata esclusivamente sul real time.
Da quest’anno la gara risulta omologata Iaaf diversamente dal passato. E’ vero che ci sono dei km che scendono, ma ci sono altrettanti km che salgono, quindi consiglio di non sottovalutare il percorso e di non partire troppo forte nella prima parte di gara per non pagare poi nella seconda parte. Da prendere con estrema calma la salita del camping dal 10° al 12° km, che mette a dura prova i runners, ma che poi - quando scollina - ti fa godere qualche km di discesa, per poi riportarti su un percorso piatto e scorrevole che ti porterà fino al mare. Il finale di gara inganna un po’ perché, quando si scorge il gonfiabile, pensando di essere arrivati, invece si gira a destra e si fa un bel andirivieni sul mare che ti mette un po’ alla prova, ma dove respiri una bella brezza marina.
Per quanto concerne la mia gara, ho corso una gara regolare a 4.33 di media, chiudendo in 1.36.03 e godendomi tutta la bellezza di questa mezza compresi i cartelli scritti in romano ogni tot km con frasi che non possono altro che farti sorridere, tipo: “Ma chi te l‘ha fatto fa?” Oppure, verso la fine: “Dai che forse ce la puoi fa’!” ….
Una gara spettacolare, muscolare, che consiglio a tutti gli amanti delle mezze maratone.