Dopo l’esperienza dello scorso anno, decido di rifare questa gara, con l’intenzione di migliorare la distanza percorsa nel 2014, circa 11,7km.
La gara è incentrata su tre ore, dalle 19 alle 22, e al momento della preiscrizione decido di partecipare alla frazione che partirà alle 20, per evitare il caldo che avevo accusato lo scorso anno.
Arrivo prima delle 19,00 nel bellissimo impianto dello stadio della Farnesina; e i partecipanti, dopo l’appello, si schierano sulla linea di partenza; noto che rispetto allo scorso anno, in ogni frazione ci saranno molti più partecipanti, e questo può essere un problema di traffico e di ristoro, come poi succederà.
Dopo aver assistito alla partenza, ritardata di un quarto d’ora, e a 4-5 giri, vado a ritirare il pettorale e, per la quota di 7 euro, è previsto il solo pettorale.
Nell’attesa, noto una certa disorganizzazione, anche per quanto riguarda i vari bastoncini che fungevano da “testimone” da lasciare alla fine dell’ora, a bordo-pista; che non ci saranno per tutti i frazionisti.
Usufruisco degli spogliatoi e dei bagni dell’impianto; a venti minuti dallo start della mia frazione, inizia l’appello; c’è un po’di caos per il gran numero di frazionisti, e noi singoli, dato che si trattava di staffetta a squadre, dobbiamo dichiarare il nostro nome, che non è stato inserito nella lista dello speaker: ma quando hanno assegnato i numeri come hanno fatto?
Lo sparo delle 20:15 sancisce sia la fine della prima frazione, che l’inizio della seconda.
La mia intenzione è cercare di mantenere un ritmo di poco inferiore ai 2 minuti al giro, sperando di essere più costante possibile e di essere un po’ frenato dal traffico dei partecipanti, soprattutto nei primi giri; ciò non avviene, dato che sono più veloce anche di 6-7 secondi.
Per i primi 20minuti, non ho necessità di usufruire di acqua e spugnaggio, anche se fa caldo, ma il sole è già tramontato.
La mia proiezione finale ai 20 e ai 30 minuti e’ di 12,6km, quindi sono abbastanza costante come volevo; ma già intorno ai 30 minuti, l’acqua al ristoro scarseggia, ed io - quasi ad ogni passaggio al traguardo - mi lamento con i giudici Fidal, che sembrano fregarsene.
Altri runners si lamentano, ma passano parecchi minuti prima che le cose migliorino di poco; è scandaloso che non ci sia neanche l’acqua, con quella temperatura e quasi a fine frazione, quando c’è più bisogno.
A me ed altri 7-8 frazionisti non consegnano il ”testimone” da lasciare a terra per la misurazione della prestazione: quindi siamo”costretti” a rimanere dove abbiamo finito, per circa dieci minuti, nell’attesa che vengano i giudici a certificare la distanza percorsa.
Per fortuna l’attesa è allietata dal grande Giorgio Calcaterra, che sta disputando la sua frazione.
Arrivano i giudici per la misurazione e vedono che il mio pettorale non risulta nell’elenco; faccio presente che io correvo da singolo e quindi si segnano il mio cognome, speriamo di risultare in classifica.
Ad oggi è stata pubblicata solamente la classifica di società, che ha visto classificate ben 37 società, ed ha visto prevalere la Romatletica Footworks A, con 86,188km, ad una media di più di 14km a staffettista, per quanto riguarda gli uomini; la Podistica Solidarietà B, con 69,850 km, ad una media di poco più’ di 11 km a staffettista, per quanto riguarda le squadre femminili.
Sicuramente una bella esperienza correre in pista, però per i servizi offerti la quota di 7 euro è eccessiva; è mancata persino l’acqua mentre si gareggiava, oltre un ristoro finale.