Prima edizione di questa manifestazione, nella ridente località dei Castelli Romani.
Arrivo circa un’ora prima della partenza, dato che bisogna parcheggiare un po’distante dal luogo della manifestazione; fortunatamente, l’organizzazione ha previsto un deposito borse.
Il ritrovo, cosi come partenza e arrivo, è nel cortile di una delle più prestigiose ville frascatane, da cui il trail prende nome: villa Aldobrandini.
Da qui si gode di un panorama mozzafiato della Capitale; dopo aver ritirato il pettorale, con calma mi cambio, indeciso su come affrontare questa avventura.
All’inizio opto per una maglia a maniche corte, ma il tempo nuvolo e i 14 gradi di temperatura, mi fanno desistere su questa opzione, e scelgo una maglia a maniche lunghe.
Il trail è a numero chiuso, alla fine gli arrivati saranno poco più di 100.
A dieci minuti dalla partenza, contemporaneamente alla punzonatura, avviene un briefing illustrativo, su che tipo di trail andremo ad affrontare.
Avviene puntualmente la partenza, che per circa 5-600 metri, è a velocità controllata, con due pacer dell’organizzazione.
Il percorso è veramente molto bello e vario; nonostante l’intensa pioggia dei giorni precedenti, troviamo poche pozzanghere e poco fango.
Ci sono parecchi tratti single track, e un tratto di poche centinaia di metri di antico basolato romano.
Tutto il percorso è ben segnalato e ben presidiato dall’organizzazione; siamo stati incitati da ogni persona che incontravamo sul percorso, compresi gli addetti che si occupavano dei ristori; inoltre, erano presenti molti fotografi, nei passaggi più caratteristici del tracciato.
I tre ristori sono stati tutti necessari, soprattutto per reintegrare le borracce che mi ero portato dietro, ed erano posizionati strategicamente.
Come al solito in salita soffro, ed in questo trail erano presenti due salite durissime, incamminabili per me, che portavano ai punti più belli del percorso: il punto più alto, a 778 m. s.l.m, del monte Salomone, poco prima dei 10 km del percorso, e la salita che porta al Crocione, poco dopo il 12° km.
Peccato che, dopo la faticaccia per arrivare al monte Salomone, un’intensa nebbia non ci faceva godere del panorama.
Dopo l’arrivo al Crocione, la strada prevalentemente scendeva, ma comunque era pericolosa in molti tratti, caratterizzati da un fondo irregolare, e quindi bisognava stare ben attenti agli appoggi; non si poteva ammirare al 100% il panorama circostante, che era quasi sempre visibile, ora che era uscito il sole.
Gli ultimi 500 metri, erano caratterizzati da una discesa sterrata bella larga, che avevamo calpestato all’andata.
Concludo i circa 17,5 km del percorso in 2ore e 4 minuti.
I vincitori risultano essere: Ettore Scardecchia della RUNNING EVOLUTION, in 1h23’11”, e Claudia Leandri dell’Atletica Amatori Velletri, 15^ assoluta, in 1h42’43”.
Una prima edizione di successo, con un’ottima organizzazione, un bel percorso, e un ricco ristoro finale pieno di ogni ben di Dio; un discreto pacco gara alimentare ed un’ottima distribuzione premi, dato che oltre ai primi tre assoluti maschili e femminili, e alle tre società più numerose, sono stati sorteggiati una quarantina di pettorali, per altri simbolici premi, quasi ad accontentare la metà dei partecipanti.
Unica nota stonata per me, è stato il parcheggio, dato che appena arrivato ho parcheggiato su Viale Cicerone, che l’organizzazione aveva indicato come parcheggio non a pagamento; un automobilista che passava di lì mi ha sconsigliato di lasciarvi l’auto, dato che era una zona soggetta a furti e quindi ho dovuto parcheggiare nelle strisce blu a pagamento: sarebbe auspicabile, per la prossima edizione, una sorta di convenzione col Comune o un parcheggio sorvegliato.