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Ennesima edizione di successo per questa manifestazione che è diventata un classico, e a cui partecipo per il quarto anno consecutivo. Quest’anno avevo deciso di rinunciarvi per i costi esosi del pettorale: 25 euro; ma, grazie alla promozione del Black-Friday di inizio dicembre, ho approfittato dello sconto del 50% e mi sono iscritto.

Quest’anno alla 10 km competitiva è affiancata una 10 km non competitiva ed una 5 km non competitiva, e si preannunciano 10000 partecipanti totali.

Obiettivo personale di quest’anno, cercare di stare sotto i 45 minuti, e migliorare il 47:06 dello scorso anno, cercando di affrontare tutta la salita del Pincio correndo. Mi “ingriglio”, quando mancherebbero 20 minuti alla partenza, e vedo tanti runners imbucati nella griglia non di loro competenza. Il freddo si fa sentire nell’attesa, dato che la partenza, prevista per le 14, viene ritardata di oltre 10 minuti, e non si sa il perché, dato che non c’è uno speaker dell’organizzazione che ci tiene informati.

Al via scateniamo l’inferno, e tutto il percorso è pieno di turisti che ci incitano. Costeggiamo il Circo Massimo, fino all’Aracoeli, e dopo circa un km affrontiamo la salita del Campidoglio; cerco di non esagerare, dato che lo scorso anno l’ho pagata… nonostante questo, il primo km lo faccio appena sopra i 4min/km. Spero che il percorso mi aiuti a rallentare leggermente, anche se la fiumana di gente ed il profumo della storia è adrenalina pura.

Dal Campidoglio si arriva a Piazza Venezia, in cui chi farà i 5 km girerà per Viale dei Fori Imperiali, e chi farà i 10km prenderà Via del Corso; la gente è ancora maggiore che in precedenza, ed il mio ritmo si è assestato sui 4 e 20 al km.

All’altezza di Piazza Colonna giriamo a destra, e tramite Via Due Macelli si arriva in Piazza di Spagna, colma di gente; e da qui per la Via del Babuino si arriva in Piazza del Popolo: ci troviamo già al 4° km, ed arriva la tanto temuta salita del Pincio, costituita da 5-6 tornanti su circa 5-600 metri, che ci portano nel cuore di Villa Borghese, dove intorno al 5°km, è presente il ristoro intermedio, di sola acqua, che sembra piuttosto scarno per i circa 6mila partecipanti alla 10 km.

Qui il mio ritmo rallenta, ma riesco a stare sotto i 5min/km, e vedo che comunque parecchi runners arrancano molto più di me. Nei tratti di pianura cerco di distendermi: da Villa Borghese si scende verso Via Veneto, in questo tratto cerco di non mollare tutto, anche se è prevalentemente in discesa, per avere un bel finale.

Si prende Via dei Serpenti, il cui primo tratto è in leggera discesa, ed il secondo tratto in leggera salita. Si arriva al traforo di via Milano, nello stesso verso del 41° km della maratona, quindi per fortuna leggermente in discesa. Ancora non faccio andare del tutto le gambe, e poi tramite Via Nazionale si arriva a metà circa di Via dei Fori Imperiali, in cui la strada è divisa da una transenna fino all’arrivo: qui la destra è riservata a chi fa i 5 km, e la sinistra a noi dei 10km.

Ancora sono sotto ai 4e20, con i km con un po’di discesa in cui mi avvicino ai 4. Costeggiando il Colosseo, si affronta l’ultima leggera salita, e s’imbocca la discesa di circa 3-400 metri di Via San Gregorio, che ci porterà all’arrivo. Cerco di spingere quasi al massimo, e concludo la mia fatica in un Real Time del mio GPS, di 43min e 10sec, in 368a posizione assoluta, sui quasi 3mila partecipanti della competitiva: anche se la gara risulta un centinaio di metri più lunga.

I vincitori risultano essere il burundiano Irabaruta Olivier, con il tempo di 28min e 46sec, che in volata supera il keniano Biwott, già vincitore della maratona di New York del 2015; primo italiano La Rosa Stefano, quarto con il tempo di 29 minuti e 18 secondi.

Tra le donne, a sorpresa vince la triatleta francese, nonché partecipante alle ultime Olimpiadi di Rio, Beaugrand Cassandre, che si classifica 28^assoluta, con il tempo di 33min e 12 secondi, e batte, la favorita della vigilia, la nostra Straneo Valeria, di soli 9 secondi.

Alla fine quasi 6mila arrivati, tra 10km competitiva e non competitiva, un migliaio in più dello scorso anno, oltre ai circa 2mila della 5 km non competitiva.

Si è nella città più bella del mondo, e si calpesta il percorso più spettacolare che ci possa essere. Nonostante ciò, tante pecche organizzative rispetto al costo d’iscrizione: pacco gara scadente; deposito-borse lentissimo e poco organizzato; ristoro intermedio e finale ridicolo; ritardo partenza, di quasi 15 minuti, senza che nessuno avvisasse i runners; griglie fatiscenti e poco controllate (dalle prime foto pubblicate, si notano tanti “portoghesi” senza pettorale, e tanti di griglie inferiori, partiti coi top runners); sarebbe gradita una medaglia da finisher, un diploma da stampare e classifiche con il real time.