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Sono un sopravvissuto della corsa. Ho passato fasi storiche-ideologiche che mi hanno provato, mi hanno costretto all'angolo, ma mi hanno anche temprato. Oggi sono una persona diversa, più completa (però adesso basta con queste autocelebrazioni): ma non è stato facile. RicapitoloTuue le ere del podismo.

1) FANATISMO TALEBANO. L’unica realtà è quella della corsa. Chi non corre è un infedele. Quindi occorreva stabilre delle campagne di propaganda e di conversione degli infedeli in podisti.Solocosì la società sarebbe stata più giusta.

2) EDONISMO REAGANIANO. D'improvviso, i podisti da carnefici divennero vittime. La fatica, l'acido lattico diventarono incomprensibili per gli edonisti degli anni ottanta, tutta apparenza e niente sostanza. Bande di picchiatori invasero le case degli amatori e dei podisti e bruciarono con il lanciafiamme riviste come "Correre", "Jogging", ritenute sovversive, contrarie alla morale corrente (e sottolineo "Corrente"). Noi ci allenavamo di notte, negli impianti indoor, nei cunicoli.Un po’ come il Cristianesimo delle origini. Ce la facemmo.

3) LA LOTTA DI TUTTI CONTRO TUTTI. Assoluti contro amatori, velocisti contro maratoneti. Il clima esasperato dell'efficienza a tutti i costi, del protagonismo berlusconiano iniziò a fare più danni della grandine.I campi e le piste di atletiche iniziarono a essere pervasi da uno spirito di apartheid nei confronti dei podisti, villaneggiati e vilipesi. Le quote d'ingresso lievitarono sensibilmente. Noi facemmo una rivoluzione silenziosa, riempiendo con le nostre gambe vie, viali, piazze, aeroporti, sottopassi. Il nostro pacifismo alla fine ebbe ragione della barbarie.
4) FRANGAR SED NON FLECTAR. "Mi spezzo ma non mi piego". Siamo riusciti nel corso degli anni a superare tutte le .iti: tendinite, borsite, fascite e tutte le algie: sciatalgia, nevralgia, mialgia. Siamo riusciti a sopravvivere al sottile male oscuro che si annida laddove ci molli un attimo con la corsa: la depressione. E a questo punto lasciatemi cantare: "Topolin", come nel finale di "Full metal jacket"