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Vittuone Mezza del castello2013- SERVIZIO FOTOGRAFICO -
Impossibile mancare alla Mezza del Castello, innanzitutto perché la distanza della mezza maratona mi piace, poi perché si disputa a pochi km da casa e last but not least perché è davvero una bella gara.
Il numero dei partecipanti conferma il mio gradimento che potrebbe essere di parte in quanto amico di molti soci di Atletica'99 di Vittuone. Oltre mille gli iscritti quasi mille i classificati, numeri importanti per questa corsa che ha visto, sia sul podio maschile che su quello femminile, atleti affermati come Antonio Armuzzi e Claudia Gelsomino accanto a promettenti ventenni come Andrea Albanesi e Filomena Furlan.
Tra i gruppi più numerosi dominio del team di casa , Ondaverde, davanti a Ortica Team e Road Runners Milano. 
Buona partecipazione anche per noi di Quelli della Via Baracca di Ossona che abbiamo mancato di poco il podio, con relativo pacco gastronomico da condividere in compagnia.
Giornata ideale per ottenere un buon risultato cronometrico, basta non dimenticare a casa il chip ... è quello che ho fatto, tornando velocemente a casa a recuperarlo per perderlo definitivamente poco dopo nell'intercapedine tra sedile di guida, cambio e attacco della cintura di sicurezza.  Come inizio non c'è male. Chiedo lumi al tavolo OTC dove mi viene fornito un "muletto" sostitutivo, grazie Massimiliano.
Riscaldamento compromesso e quindi compresso al minimo in quanto lo speaker Gianni Mauri comincia a chiamarci a raccolta verso il gonfiabile di partenza.
Mi sento bene, forse per merito del litro di adrenalina che mi scorre in circolo dopo il disguido col chip, così mi posiziono a ridosso delle prime file consapevole che nei primi tre km la strada stretta renderà difficile trovare spazi a chi resta imbottigliato.
Corro per la prima volta con un GPS e siccome non ho ancora imparato ad usarlo bene sul polso destro mi accompagna il fedele cronometro da battaglia.
Parto con giudizio, ho imparato ad entrare in corsa lentamente, senza dannarmi sui tempi dei primi km perché è entusiasmante poter spendere energie alla fine quando a molti si accende la spia della riserva.
Il percorso filante aiuta a tenere un passo costante, arrivo al Castello di Cusago con la sensazione di aver consumato poco, il fatto di non sudare aiuta.
Bypasso tutti i ristori, non so bere in corsa e soprattutto non ne ho bisogno, e riesco a correre gli ultimi 5km in meno di 21 minuti, ma non basta per stare sotto l'ora e mezza, non ci riesco per 10 secondi. Peccato, qui non è come all'Università, qui un 29 sarebbe stato più gradito del 30!
Rendo il chip-muletto, ritiro il riconoscimento consistente in un telo mare in microfibra rosso fiammante mentre a tutte le donne arrivate viene omaggiata una rosa.
Mi cambio e vado sul percorso ad aspettare gli amici, in particolare Marcellina, classe 1951 e runner da non più di tre stagioni, destinata al premio nella categoria F60.
Per lei due ore e ventuno, a dimostrazione che chi va piano oltre ad andare lontano può andare anche sul podio.