L’argomento era sicuramente molto complesso, ma il mondo dello sport ha saputo rispondere “presente” con buona forza al richiamo del convegno Allenamento della forza a bassa velocità «dall’idea iniziale alla pratica da campo»: aspetti teorici e esperienze pratiche a confronto ospitato oggi dall’auditorium Testori di Palazzo Lombardia a Milano e organizzato dal Centri Studi della FIDAL e dal Comitato regionale lombardo in collaborazione con il Coni Lombardia e con la Regione Lombardia.
Al convegno ha assistito un pubblico di circa 250 persone, molte delle quali laureate in Scienze Motorie, senza dimenticare i molti tecnici di atletica provenienti anche da altre regioni, i preparatori atletici di sport di squadra (calcio, basket) e gli allenatori del nuoto.
Al convegno ha assistito un pubblico di circa 250 persone, molte delle quali laureate in Scienze Motorie, senza dimenticare i molti tecnici di atletica provenienti anche da altre regioni, i preparatori atletici di sport di squadra (calcio, basket) e gli allenatori del nuoto.
Il convegno, voluto dalla Federazione a seguito del grande interesse suscitato tra tecnici ed atleti dal nuovo metodo di allenamento, è stato introdotto da Dino Ponchio (FIDAL Nazionale), Oscar Campari (Consigliere FIDAL nazionale), Pierluigi Marzorati (presidente del Comitato regionale lombardo Coni), Grazia Vanni (presidente del Comitato regionale lombardo FIDAL) e Giampiero Alberti, primo relatore. Chairman era Antonio La Torre. Tra i tecnici presenti il nostro fiduciario tecnico Bruno Pinzin e poi Aldo Maggi, Adolfo Rotta, Tonino La Guardia, Ennio Preatoni, Tiziano Gemelli, Graziano Camellini, Chicco Porta, Rossana Villa, Giuseppe Balsamo, Daniele Bianchi e Alessandro Frigeni, solo per citarne alcuni.
Nel religioso silenzio dell’attento pubblico, Giampiero Alberti, tecnico nazionale in forza all’Atletica Riccardi e professore associato Facoltà di Scienze Motorie Università degli Studi di Milano, ha dato il via alle relazioni degli autori del libro appena pubblicato sull’argomento sottolineando, per anticipare le critiche emergenti, che il volume è un modo per divulgare le opinioni degli autori che invitano a provare la metodologia proposta che non vuole assolutamente sostituirsi alle metodologie sperimentate da anni. Grande attenzione anche per le stimolanti ed esaustive relazioni di Maurizio Garufi, tecnico dell’Atletica Rovellasca, laureato in Ingegneria Elettronica presso il Politecnico di Milano e preparatore atletico dell’US Sangiorgese Basket, nonché di Nicola Silvaggi, direttore tecnico per la ricerca applicata per FIDAL per la quale ha ricoperto l’incarico di Direttore Tecnico per il quadriennio olimpico 2005-2008 e poi caposettore dei lanci.
Nel pomeriggio spazio a interessanti esempi pratici derivanti dalle testimonianze del celebre fisiologo Enrico Arcelli e degli allenatori Gianfranco Chessa (coach di Alessia Trost), Michele Basile (tecnico di Simona La Mantia), Giuliano Corradi (coach di Silvano Chesani) e Davide Di Chiara (allenatore di Kevin Ojiaku). In questa fase è stato posto l’accento soprattutto sulla possibilità, grazie a questa metodologia, di favorire il recupero da infortuni tendinei: importanti in questa chiave di lettura gli interventi di Basile e di tre preparatori atletici provenienti dal mondo della pallacanestro.
Grazia Vanni si è mostrata davvero entusiasta al termine della manifestazione: «Un simposio di grandissimo spessore, i momenti che fanno crescere la cultura tecnica degli allenatori sono soprattutto questi. Importante è stato mostrare come questo metodo, sfruttando carichi più bassi, possa permettere anche il recupero funzionale di atleti che altrimenti rischierebbero di chiudere la carriera». Il presidente del Comitato regionale lombardo ha un solo rimpianto: «C’erano molti tecnici dell’atletica lombarda, ma erano tanti anche coloro che non sono venuti. Per gli assenti è una grande occasione perduta».
L’assessore allo Sport Antonio Rossi non era presente, ma (da buon conoscitore della materia a fronte di un curriculum che parla di tre ori olimpici nella canoa) ha affidato il suo pensiero a una nota: «Sono molto contento che Regione Lombardia abbia patrocinato questo convegno e credo che i risultati del lavoro che sarà svolto qui, in questa giornata di confronto, possano aiutare alla divulgazione dei significati di un metodo che sta riscuotendo grande interesse e rapida diffusione».
Per approfondire le tematiche proposte dal convegno il già citato libro (consigliato ai tecnici ma anche a fisioterapisti, medici, studiosi, esperti e appassionati di metodologia di allenamento) è “Allenamento della forza a bassa velocità - il metodo della serie lenta a scalare” scritto da Alberti, Garufi, Silvaggi per Calzetti Mariucci Editori (euro 20).