
Dopo la prima edizione del 2012 con numeri relativamente bassi, e che forse potevano scoraggiare, ecco riproposta la Lonato 10 K, una serale che il cattivo tempo ha deciso di risparmiare, per la felicità di chi correva e di chi assisteva.
I numeri alla fine dicono 207 classificati, quasi il doppio del 2012, a significare che Lorenzo Fezzardi e il suo staff hanno fatto un ottimo lavoro, certo si potrebbe obiettare che si tratta sempre di cifre non elevate, ma se date un’occhiata al calendario locale e non solo, vi renderete conto che inserirsi è già di per se un’impresa difficile.
Inoltre ho l’impressione, condivisa dalla soddisfazione di diversi partecipanti, che questa gara con pochi accorgimenti e rimediando a qualche errore di gioventù potrebbe veramente conquistarsi uno spazio importante.
La cronaca al maschile: tutti insieme i primi tre sino al sesto chilometro, quando Khalid En Guady sferra l’attacco decisivo, mantenendo poi la testa della gara sino alla fine, prevalendo in 32’02 su Abdellatif Batel ( 32’36) e il sempre verde Igor Rizzi 33’), a cui pare che invecchiare non faccia che bene. Tempi di rilievo, in considerazione della tipologia del percorso.
Sesto posto per Nicola Venturoli, che per qualche ora ha messo da parte i libri per fare una cosa che gli piace tanto, correre.
In bocca al lupo per il 2 Luglio.
Tra le donne vince non senza difficoltà Alessandra Seghezzi (38’24) sulla forte Paola Gariboldi (38’40), che l’ha tenuta a tiro per gran parte della gara, come dicono anche i tempi finali. Terzo posto per Josephine Wangoi (39’28).
A me è piaciuto molto il percorso, da tempo non prediligo più i piattoni e se non sei più capace di andare veloce ecco che un tracciato mosso, anzi, molto mosso, ti fa sembrare …..meno lento.
Provo a raccontarlo nel dettaglio; la partenza non è felicissima, dopo 50 metri c’è una doppia curva, destra/sinistra, però sufficientemente larga in relazione al numero dei partecipanti. Dopo un primo chilometro “nervoso” si scende decisamente per un lungo tratto per poi risalire verso il centro per un bel passaggio al km 3 da Piazza Martiri della Libertà, sede di partenza, arrivo e di tutte le operazioni pre e post gara.
Il tracciato è tutto un susseguirsi di salite e discese però con pendenze piuttosto regolari, il che facilita l’adattamento secondo le proprie caratteristiche e possibilità. Tra i km 5,5 e 7 l’unico tratto sostanzialmente in piano, si recuperano forze e/o posizioni, secondo quanta energia ti è rimasta in corpo. Per non farci mancare niente dopo il km 7 gli organizzatori ci hanno messo dentro qualche cento metri di sterrato……no, non è così, ovvero si è trattata di una decisione obbligata da un problema sorto last minute, bene aver rimediato, magari quella chicane si poteva disegnare meglio ma è chiaro che si è trattato di una soluzione di emergenza che in fondo non ha complicato di molto la vita dei podisti.
Dopo la discesa ecco la lunga risalita per tornare in centro paese, in sostanza gli ultimi due km si sale sempre, sia pure con pendenze molto dolci. Li percorro con Cinzia, podista di Verona, stavo pensando di tirare un po’ il fiato, forse anche lei aveva lo stesso…. cattivo pensiero, invece finisce che spingiamo insieme sino alla fine.
Nel complesso una bella gara, bene organizzata, sono sempre gradevoli le partenze e gli arrivi nella piazza principale dei centri cittadini, piuttosto che le periferie che certamente offrono una logistica più facile ma anche un panorama più desolante. Una gara che può crescere con alcuni accorgimenti che mi pare gli organizzatori abbiano già individuato, sia pure tenuto conto delle caratteristiche della cittadina di Lonato, che ha qualche problema di viabilità, a prescindere dalla Lonato 10 K.
Costo iscrizione leggermente superiore alla media della zona ( ma sarebbe inferiore se confrontato con altre realtà, ad esempio Milano…) però pacco gara decisamente congruo e servizi complessivamente adeguati, anche quelli igienici, situati a pochi metri dalla partenza. Un segno di civiltà e rispetto per chi corre e per la stessa cittadina che ospita la manifestazione e che, ahimè, non sempre riscontriamo.
Foto a cura di Davide La Rocca