Valmadrera 6 ottobre. Stamattina alle 08.45 dal lungolago di Como 232 runners si sono lanciati come lepri da corsa su e giù per i sentieri delle montagne del triangolo lariano, incuranti dei tre gpm da superare: i monti Bollettone e Pallanzone, gpm di giornata a quota 1436 sul livello del mare, e il temuto taglia gambe, Corni di Canzo. Questa gara di corsa in montagna dalla lunga gittata è molto ingannevole perché i top running la definiscono una corsa impegnativa ma corribile e questa affermazione trae sempre in inganno i corridori amatori perché questi si dannano l’anima per tenere un passo veloce sulle rampe che portano al bellissimo borgo di Brunate e ai successivi saliscendi, ma poi la rampetta del Bollettone inizia già a segnare le fibre muscolari delle gambe e quindi iniziano i primi problemi di resistenza. La discesina verso il Pallanzone poi fa tirare un sospiro di sollievo e l’andatura si fa ancora veloce ma successivamente prima una strada in ascesa su sassi e cemento e poi un mini vertical su un pratone, ti fanno capire che queste montagne non perdonano niente. Scalato il gpm, giù a rotta di collo per più di mille metri di dislivello fino all’attraversamento dell’abitato di Canzo in provincia di Como. Alla fonte di Gayum c’è la resa dei conti infatti, dopo aver fatto il pieno di energie al ristoro, chi ha tirato troppo nella parte iniziale, non riesce più a far girare le gambe come si deve e l’andatura diventa ciondolante e al passo. Quando il sentiero si fa ripido si vedono le stelle e per chi accusa la fatica, questi gradini naturali diventano un supplizio podistico, ma non è finita. Infatti terminata la salita, con la copiosa umidità di oggi, scendere dal rifugio Sev di Pianezzo è stata una bella impresa da funanboli perché, prima il fango e poi le pietre scivolose, hanno creato tanti grattacapi a tutti, compresi i campioni in testa alla gara. E’ da sottolineare come le difficoltà di percorrenza della Como Valmadrera siano sempre magistralmente sorvegliate e rese molto fruibili dal comitato organizzatore di questa bella festa della montagna, in primis gli alpini delle sezioni di Como e Lecco e dalle società Osa e Sev di Valmadrera. Edizione dopo edizione questa race sky diventa sempre più partecipata e tutti gli anni viene sempre aggiornato, in positivo, il record di presenze degli atleti. Nessun segreto, per ottenere questo record basta e avanza la simpatia e la trasmissione dei valori del corpo degli Alpini, uno dei tanti preziosi vanti della nazione Italiana. Anche la premiazione è qualcosa di unico, molti alpini, le autorità e gli associati dell’Osa e Sev si stringono e si coccolano tutti gli atleti presenti con una grande abbondanza di premi e parole di elogio per tutti i finisher e il rinfresco finale fa venire voglia di rifare la Como Valmadrera il giorno seguente. Questa edizione 2013 ha evidenziato le finezze atletiche dell’aquila Valetudo rosa Emanuela Brizio e dal grintoso Bergamasco di Cene Fabio Bazzana in forza al team Crazy Idea. I vincitori Brizio e Bazzana sono stati in testa alla sky dal primo all’ultimo metro e già sul gpm Pallanzone avevano ipotecato il successo finale. Per Bazzana un trionfo di prestigio perché avvenuto abbattendo il precedente record della gara fatto registrare da un campionissimo Nicola Golinelli. Per l’aquila rosa Emanuela Brizio il time 3h58’43” e questo rilievo cronometrico ha segnato il quinto centro sul traguardo di Valmadrera. Seconda la Bergamasca Cinzia Bertasa Iz Skyracing e terza un’altra Bergamasca di Presezzo la Valetudo Ester Scotti e per lei un’altra stagione agonistica da top running rosa. Al maschile grande la prestazione cronometrica di Fabio Bazzana vittoria in 3h06’31”, 2° Franco Sancassani Sport Race Valtellina e terzo il corridore del cielo di casa Osa Valmadrera Stefano Butti.