GALLERY FOTOGRAFICA - Alle 7,40 il camion con il nostro materiale è arrivato in Piazza Meda (km 7,5) e ha scaricato un bancale con solo tavoli e bacinelle e, solo allora, ho avuto la conferma che finalmente, al terzo tentativo, l’idea di far utilizzare ai partecipanti le spugne consegnate nel pacco gara era diventata realtà. L’idea era già stata abbozzata anche nelle due precedenti edizioni, ma poi allo spugnaggio le spugne c’erano sempre tanto che qualche, ma davvero pochi, podista vedendoci porgerle aveva esclamato: “ma perché ci hanno detto di portarle se poi ce le date voi?”
Bene, quest’anno in molti si sono presentati con la loro spugna perché hanno seguito le istruzioni riportate sull’official hanbook della Maratona che a pagina 32 ben, evidenziato in giallo, recitava: “Ricorda di portare con te queste spugne e di non gettarle perché non ne troverai altre a disposizione lungo il percorso. Un piccolo sforzo da parte di ciascun runner ci aiuterà a ridurre l’impatto ambientale della maratona in modo significativo”.
Vero, in alcuni casi le operazioni per recuperarle da pantaloncini, maglie e addirittura reggiseno, non sempre sono state rapide, ma sicuramente efficaci. Molti, ma non so se perché non avevano la spugna con loro o solo per fare qualcosa di diverso, hanno optato per immergere nelle bacinelle il cappello mentre altri si bagnavano la mano e se la passavano, piena d’acqua, in faccia ecc.
Sono stati davvero pochi, per lo meno al nostro spugnaggio, i podisti che si aspettavano le spugne, ma alla nostra risposta “dovevate portarvele, qua trovate solo l’acqua” hanno tirato dritto neanche sembrare troppo “scocciati” dalla cosa.
Beh uno spugnaggio senza spugne è stata, anche per noi volontari, un’esperienza nuova e, con l’unica preoccupazione di monitorare il livello dell’acqua nelle bacinelle, ci siamo trasformati in una perfetta squadra di tifo e allora sono stati applausi e incitamenti per tutti (compagni di squadra, amici e non) dal primo della maratona agli ultimi staffettisti: a proposito, ma quanti erano!
E alla fine? Beh l’immagine degli scorsi anni con il tappeto variopinto di spugne sparse per strada non c’era e non sembrava neppure che fosse passata una maratona: l’obiettivo della riduzione dell’impatto ambientale centrato in pieno.
Mi auguro che la mia/nostra positiva esperienza la possano aver vissuta anche agli altri spugnaggi posti più avanti nel chilometraggio dove il caldo (oggi la giornata era abbastanza umida) può aver creato aspettative di “refrigerio” che magari al 7,5 km non si erano ancora manifestate.
Non so se mi farò più amici o nemici con il mio pensiero finale, ma credo che questa sia la strada giusta e spero che si continui, almeno a Milano, su questa impostazione.