Subito un commento tecnico sul tracciato “…ma quanta gnocca c’è lungo il percorso della 10 K?” Già, perché è sabato sera, tutta la gente è a spasso per il centro di Monza e trovandosi a passeggiare è “distratta” da quelli che corrono e quelli che corrono, quantunque impegnati nella fatica, sono distratti da un notevole numero di bellezze locali…..
Avevo iniziato così a raccontare la mia partecipazione alla 10 K Chrono del 2015. Un anno è passato e la situazione è sempre la stessa. Anche i numeri sono sempre gli stessi, 584 classificati ( 581 nel 2015), a dispetto del solito calendario che ci presenta le solite e tante concomitanze, eppure questa bella serale vanta un buon numero di aficionados, pare di vedere sempre le stesse facce. Io credo che almeno il 50 % siano gli stessi del 2015, del 2014 e così via, a testimoniare che questa gara è entrata nelle “corde” e nelle scelte di molti podisti. Il percorso è sempre lo stesso, sono due giri da 5 chilometri distribuiti su un tracciato molto vario, tecnico, impegnativo, non “da tempo” direbbero gli amanti dei piattoni. Eppure secondo me è proprio questo il suo fascino, si passa da vicoli e pertugi di Monza che forse nemmeno i monzesi conoscono. Si parte e si arriva in piazza Carducci, a lato della bella piazza Trento e Trieste,sede del comune di Monza e in mezzo alla quale si trova il monumento ai caduti , un magnifico bronzo del 1932 realizzato dallo scultore Enrico Pancera.
Sotto la piazza si trova un parcheggio con 500 posti auto, non è proprio economico ma piuttosto comodo.
Poco prima della gara le nuvole si fanno minacciose, sembra che stia per scatenarsi il finimondo ed invece un vento fastidioso, ma quanto mai opportuno, le spinge in altre direzioni.
La cronaca della gara è già stata molto ben raccontata da Giuliana Cassani, nel precedente articolo, quindi mi limito ad osservare alcune curiosità. Graziano Zugnoni ( SM40) chiude al 4° posto assoluto, in 32’48. Claudia Gelsomino ha corso sfruttando al meglio la sua esperienza, sapeva che in caso di arrivo in volata avrebbe avuto difficoltà con Nicole Reina, quindi sin dall’inizio ha impresso un ritmo regolare ma sostenuto. Giuseppe Mininno si lamenta ma a dispetto delle sue 60 primavere continua a correre agevolmente sotto i 4’/km.
Alla fine stanco ma felice Andrea Alzati, patron della manifestazione; mentre smonta le transenne rileva che è sempre più difficile organizzare queste gare serali, il rapporto tra investimento , non solo economico, fatica e risultato finale , non solo numerico, non è poi così favorevole. Un semplice momento di scoramento oppure foriero di novità per l’edizione 2017, quando la 10 K compirà 10 anni?