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È da poche ore finita la nostra “stravime” e già mi chiedono un articolo, non so cosa raccontare, potrei dare dei numeri.
Si, perché nò, quest’anno diamo i numeri, potrei parlare … dei cinque nuovi percorsi studiati e provati nelle uscite settimanali per tenere il più possibile uniti e compatti i corridori; ricordare i milleottocentocinquanta persone tra corridori e camminatore che si sono presentati al via nonostante la djrun, il tempo nuvoloso e il freddo; citare la scaramanzia del due, da sempre si corre la seconda di ottobre, la data è intoccabile perché non piove mai, può sembrare una stupidata, ma … anche quest’anno è stato così; oppure il cento tondo, tondo tondo, di  “Vimercate Gomme”, il  gruppo più numeroso, tutti di nero vestiti con la maglietta griffata. Ma il più bel numero è stato l’ottandadue.
Un bel numero, mi ricorda i mondiali, quelli di Bearzot in panchina e il presidente Pertini in tribuna, la telecronaca, la partita a scopa sull’aereo tra il presidente, il CT, il grande Zoff e Causio.
Per la smorfia napoletana l’ottantadue è “la tavola Imbandita”, per la stravimercate è il numero dei volontari impegnati per la buona riuscita della manifestazione.
Se è vero che la corsa rende uguali così anche il volontariato fatto di una moltitudine di uomini e donne che si impegnano con gratuità e amicizia in vari servizi tra i quali anche l’organizzazione di manifestazioni sportive.
Il volontariato è un mondo straordinario, una ricchezza, un valore da preservare …  quello che conta è l’essere umano, le sue mani e non lo stato sociale o il conto in banca; è normale vedere mani di dirigente d’azienda, avvocati, architetti, ingegneri, top manager della finanza, pensionati, operai che con una bandierina rossa aiutano i corridori a passare in sicurezza i vari incroci, sempre sorridenti anche quando un clacson suona, che abilmente spalmano nutella, tagliano spicchi di arancia, versano ettolitri di te, distribuiscono i pacchi o a fine giornata muniti di guanti affinano la raccolta differenziata.
Sono questi i numeri che contano! I 48 sbandieratori, i 10 addetti ai ristori e i 25 addetti ai servizi vari e al ristoro finale.
Un famoso camminatore, unico nel suo genere, nessun’altro è riuscito a camminare sulle acque come Lui, diceva che c’è più gioia nel dare che nel ricevere viva i volontari, grazie volontari.