You are now being logged in using your Facebook credentials

Milano 5.30 2017 Foto Comitato Organizzatore

 

"Sapessi amore mio come mi piace

“correre” quando Milano dorme ancora

vederla sonnecchiare e accorgermi che è bella

prima che cominci a correre e urlare. "

Ieri mattina mentre attraversavamo una piazza Scala deserta, non so perché, mi è venuta in mente la canzone di Fabio Concato, “Una domenica bestiale” , e mentalmente ho iniziato a canticchiarla sostituendo “correre” all’originale “partire” e il risultato è quello con cui ho aperto questo mio scritto, ma sono anche sicuro che sia stato il pensiero che ha portato almeno 3000 persone ad alzarsi all’alba per partecipare alla 5.30 milanese e ripetere quella che per me è e resta “la magia” che questa corsa, anche se in molti poi  camminavano, inventata da Sabrina e Sergio, continua a esercitare nelle varie città dove si svolge (buon divertimento a chi venerdì prossimo parteciperà a Torino!).

Al ritrovo in via Palestro mi trovo con tre mie colleghe, Monica e Valeria alla loro “prima esperienza” e Cinzia, che aveva partecipato qualche anno fa, e le mie compagne dell’Atletica Lambro, Camilla, Paola (con lei avevo corso l’anno scorso), Marina con la figlia Sofia anche lei al debutto come Maria Teresa ed Elena.

Confermato il percorso dello scorso anno che, per un disguido last minute, ci aveva, fatto inizialmente percorrere quello che doveva essere l’ultimo km e così alle 5,30 Sergio, arrampicato con un equilibrio precario sul cancello di entrata dei Giardini Montanelli, ha sventolato la bandiera e ci siamo immersi nell’afa dei viali dei Giardini Pubblici (per chi ha la mia età questo è il vero nome!) per poi uscirne di nuovo in via Palestro e poi proseguire in C.so Venezia, San Babila e lungo Vittorio Emanuele fino in Duomo e poi, dopo aver girato intorno alla piazza, entrare in una silenziosa (fino al nostro arrivo) e semi deserta Galleria. Poi ancora P.za Scala, P.za Meda, C.so Matteotti, Via Monte Napoleone, via del Gesù, Via della Spiga, p,za Cavur per poi iniziare il lungo rettilineo di via Palestro e terminare con l’immancabile “cinque” a Sergio.

Fine della corsa, ma non della magia perché le ciliegie che, da tradizione, rappresentano il “ristoro milanese” della 5.30 ne sono ancora parte integrante.

Le pessime previsioni meteo che avevano accompagnato la vigilia si sono poi rivelate infondate e l’acqua è arrivata ormai quando ero quasi a casa. Salutando Sabrina e Sergio prima di lasciare via Palestro ho dato loro appuntamento all’anno prossimo. Io ci sarò!

PS ieri sera alla Parco delle Cave Run ho incontrato tanti amici con tanto di maglia sociale, pettorale e chip e che all’alba erano insieme al sottoscritto con la maglia 5.30 per divertirsi e senza pensare troppo al cronometro.