Al primo Trofeo LIRH, organizzato la scorsa domenica a Isernia, hanno vinto tutti.
Hanno vinto, in primis, la ricerca e la solidarietà: oltre 300 iscritti e oltre 4.000 euro raccolti. Una bella cifra che fa onore a chi ha creduto nella manifestazione e che dà respiro a chi ogni giorno si impegna per cercare una cura alla malattia di Huntington.
Ha vinto la Nuova Atletica Isernia per l’impeccabile organizzazione, tutta frutto del volontariato tanto del direttivo quanto di alcuni atleti. Un’organizzazione che, ancora una volta, dimostra quanto la società di atletica di Isernia stia crescendo sotto tutti i punti di vista, da quello sportivo a quello organizzativo, fino a quello dell’impegno sociale.
Ha vinto la città di Isernia per la risposta solidale all’iniziativa e hanno vinto coloro che risiedono intorno a piazza D’Uva che, di buon grado, hanno accettato la chiusura al traffico di via Libero Testa e di via Molise, ben presiedute dalle polizie Municipale e Provinciale e dal gruppo degli Alpini. Segno che anche questa zona della città, mai interessata da eventi sportivi, è pronta ad accogliere qualche manifestazione e non è da escludere che, proprio partendo da questa riflessione, i responsabili del percorso della Corrisernia possano farci un pensierino per l’edizione 2013.
Hanno vinto i tanti bambini presenti che si sono fatti prendere dalla mania della corsa, invogliati da un testimonial d’eccezione, il Campione Europeo di Cross Country, Andrea Lalli.
Ha vinto proprio l’atleta delle Fiamme Gialle che, partito per farsi una passeggiata, non ha resistito alla sua solita voglia di vincere e con un allungo a metà gara ha tagliato il traguardo mano nella mano con Andrea Visone dell’Atletica Isernia. Sul fronte rosa è stata Iolanda Ferritti a passare per prima sotto l’arco del traguardo.
Grande soddisfazione per la riuscita della manifestazione è stata espressa dalla NAI che ha messo in campo “un grande cuore per una causa nobile” per dirla con le parole del presidente Agostino Caputo, ma soprattutto dai responsabili della LIRH. “Siamo stati felici e orgogliosi di avervi avuto al nostro fianco in questa esperienza – ha sottolineato il prof. Ferdinando Squitieri in una nota inviata alla NAI - ci auguriamo che questo sia stato solo l’inizio di una collaborazione che durerà nel tempo, in cui ciascuna delle nostre organizzazioni possa portare valore aggiunto all’altra e, in definitiva, a chi ha bisogno di sperare in un futuro senza più discriminazione e, soprattutto, senza più la malattia. Ci ha fatto particolarmente piacere la presenza di numerose famiglie di pazienti e pazienti stessi: è evidente che la natura pubblica dell’iniziativa, in cui tante persone si sono idealmente strette intorno a loro, ha fornito coraggio per esserci e di esserci con un sorriso”.